Gellini Anna Maria
Il miracolo del mare Pierre Claverie La cabala
2019/3, p. 47

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Testimoni
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André Wenin Il miracolo del mare EDB, Bologna 2019
Il racconto del passaggio del mar Rosso (Esodo 14), rivela proprio un passaggio dalla morte alla vita, il momento nel quale Dio spezza le catene del suo popolo, liberandolo non solo dalla schiavitù dell'Egitto, ma anche dalla complicità interiore con i suoi oppressori, dalla paura e dalla morte simboleggiata dalle potenti acque del mare. Prefigurazione della risurrezione di Gesù, ma anche del battesimo che associa il credente alla morte del suo Signore, affinché partecipi alla sua risurrezione e sia una nuova creatura, questo passo è servito anzitutto da matrice alla maggior parte dei testi biblici che evocano la salvezza donata da Dio al suo popolo. Il libretto, pur nella sua brevità, fa risaltare con intensità la centralità di Dio, nel gioco della tensione narrativa, nel punto di vista degli israeliti sui fatti, che si aprono alla gioia col canto di vittoria e la sorpresa finale di Miriam e le donne.
Gianni Festa Pierre Claverie EDB, Bologna 2019
Diciannove tra consacrate, sacerdoti e monaci (tra cui i trappisti di Tibhirine) della Chiesa algerina, assassinati tra il 1994 e il 1996 a causa della loro fedeltà al Vangelo e al popolo algerino in mezzo al quale avevano scelto di restare, nonostante le minacce della violenza islamista, sono stati beatificati a Orano, in Algeria, l'8 dicembre 2018. Con loro è stato beatificato anche Pierre Claverie, domenicano, vescovo di Orano, ultimo ad essere ucciso: quando vennero uccisi i primi religiosi cristiani, lui scelse di parlare forte e chiaro, sapendo bene il rischio della vita. Il domenicano G.Festa, postulatore generale, ha raccolto i numerosi contributi di chi lo ha conosciuto da vicino, per ricordare la testimonianza luminosa del suo impegno pastorale, della sua costante attenzione al dialogo interculturale e interreligioso, della sua teologia, della sua spiritualità e la fecondità del dono della sua vita.
Daniela Leoni La cabala EDB, Bologna 2019
«L'incapacità di distinguere i due significati diversi della Cabala nel contesto ebraico e in quello cristiano europeo è uno dei motivi di fondo che spiegano la confusione che accompagna ancora oggi l'uso del termine e l'interpretazione della dottrina». Il termine «Cabala» deriva dall'ebraico: qabbalah (dalla radice qbl, «ricevere», «accogliere») significa semplicemente «tradizione» e più precisamente «tradizione che si riceve». Già nei testi rabbinici si usa la radice qbl per indicare la recezione della Legge da parte di Mosè. L’Autrice, insegnante di letteratura chassidica all’ISSR di Modena, propone un percorso molto approfondito e interessante sul pensiero mistico-esoterico dell’ebraismo, sulla trascendenza e immanenza di Dio nella mistica ebraica, sul significato simbolico dell’alfabeto ebraico e sul problema del male nella Cabala e nell’arte.