La fonte della vita
2019/3, p. 39
La fonte della Vita — tutto con lettere maiuscole — è
Amore e Gioia. È fatta così la mia relazione con Dio?
Se è Amore e Gioia, devono essere godute... ne godo?
Se quando pensi a Dio non sorridi, a quale Dio stai
pensando? Quando senti la parola «Dio», cosa nasce
dentro di te? Che corda
risuona nel tuo intimo?
Una formazione eccessivamente
dottrinale ci
ha fatto perdere delle
esperienze bibliche importanti
come quella del
Salmo 34: «Gustate e
vedete com’è buono il
Signore», o quella del
Salmo 84: «Il mio cuore
e la mia carne esultano
nel Dio vivente».
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Testimoni
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VOCE DELLO SPIRITO
LA FONTE
DELLA VITA
La Fonte della Vita — tutto con lettere maiuscole — è Amore e Gioia. È fatta così la mia relazione con Dio? Se è Amore e Gioia, devono essere godute... ne godo? Se quando pensi a Dio non sorridi, a quale Dio stai pensando? Quando senti la parola «Dio», cosa nasce dentro di te? Che corda risuona nel tuo intimo? Una formazione eccessivamente
dottrinale ci ha fatto perdere delle esperienze bibliche importanti come quella del Salmo 34: «Gustate e vedete com'è buono il Signore», o quella del Salmo 84: «Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente». A partire da questa stessa esperienza di vita in profondità, possiamo avvicinarci al vangelo e alla persona di Gesù. Gesù è l'autocomunicazione di Dio, Dio che si dà a noi in ciò che umanamente ci può essere dato. La nostra professione
di fede cristiana sarà il frutto dell'avere sperimentato che la vita e il messaggio di Gesù in noi sono «verità». Quando ci rendiamo conto che siamo «letti» nella nostra esperienza interiore dal vangelo, quando percepiamo una «coerenza» tra la nostra propria esperienza e l'esperienza di Gesù, quando scopriamo che stiamo vivendo una «sintonia» con lui, siamo pronti a riconoscere Gesù come il Cristo. È qui che «diventiamo» cristiani e il mistero prende il nome di Abbà. […] In tal modo, il cristianesimo sarà meno una «dottrina», una «religione» in più nel mercato delle religioni, per essere una vita, con lo spirito di libertà, novità e freschezza che percepiamo in Gesù di Nazaret. La parola di Gesù ci porta a disseppellire la nostra sete di Vita e ci rende coscienti che dentro di noi zampillano corsi d'acqua: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva. Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva» (Gv 7,37-38).
Lo Spirito è l'acqua che ci dà Gesù - viene qui prefigurata la scena del Calvario, nella quale ci verrà detto, con un'immagine stupefacente, che dal costato di Gesù sgorgheranno acqua e sangue — e lo Spirito è l'acqua che scaturisce nel profondo di ognuno di noi. L'Acqua di vita sgorga in ogni essere umano; Gesù le dà il nome. In tal modo, ci apre una via verso Dio, diversa da quella delle religioni. La sua è una via che non passa attraverso il tempio, ma attraverso la vita e, in particolare, la vita del fratello bisognoso: «Avevo fame e mi avete dato da mangiare...». Non parte dalla legge, ma dalla vita; perciò se il cristianesimo non è vita, non è niente. «Dai loro frutti li riconoscerete»: anche noi possiamo sapere com'è la nostra fede se facciamo attenzione a come ci trasforma. […] Una volta che sentiamo palpitare la vita dentro di noi, immersi nella sua sensazione forte e calda, ci lasciamo «introdurre» in essa e ci chiediamo qual è la sua «origine»: da dove viene? Non dobbiamo ricorrere alla nostra testa per cercare risposte, ma piuttosto lasciarci entrare nella sensazione della vita, «scalzi» e con le mani aperte, accogliendo ciò che qui a mano a mano viene a disvelarsi. È un movimento opposto alla cattura, alla conquista, all'avidità, al consumismo. È il movimento della gratuità. […] Dall’amore stiamo nascendo incessantemente e tutto quello che siamo è dono dell’amore che ci viene dato. Ancorarsi nell’amore rende possibile l’incontro con Dio, che è amore, per “lasciarsi plasmare” da lui.
Enrique Martínez Lozano
da Le radici della preghiera
Esercizi di vita spirituale
EDB, Bologna 2019