Kaladich Virginia
PARITÀ A CHE PUNTO SIAMO?
2019/2, p. 33
La legge del 10 marzo 2000 n. 62 sulla Parità scolastica ha superato la maggiore età, ma la scuola paritaria in Italia non ha ancora raggiunto il vero riconoscimento nella sua funzione di servizio pubblico all’interno del sistema integrato di istruzione.

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Testimoni
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La legge 62/2000 ha compiuto diciotto anni
PARITÀ
A CHE PUNTO SIAMO?
La legge del 10 marzo 2000 n. 62 sulla Parità scolastica ha superato la maggiore età, ma la scuola paritaria in Italia non ha ancora raggiunto il vero riconoscimento nella sua funzione di servizio pubblico all’interno del sistema integrato di istruzione.
Nel corso degli EVENTI FIDAE 2018 dal titolo “Specchio, specchio delle mie brame... Identità e linguaggi degli alunni del XXI secolo” tenutisi a Roma dal 28 al 30 novembre u.s., e patrocinati dall’Ufficio nazionale CEI per l’Educazione, la Scuola e l’Università, che hanno visto la partecipazione di oltre duecento insegnanti, dirigenti, educatori e offerto opportunità di approfondimento, riflessione e scambio, papa Francesco, al termine dell’udienza generale, nel saluto personale che gli ho rivolto, ha parlato dell’importante ruolo educativo della scuola e della scuola cattolica, soprattutto in un momento di difficoltà sociale vissuto dal Paese e ha invitato a «non mollare».
Pertanto, iniziamo con segni di speranza, in ordine temporale, che ci incoraggiano a “non mollare”:
MIUR, il 18 gennaio 2019 è stato emanato il Decreto Ministeriale n. 36 che ha costituito, presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, un gruppo di lavoro per l'area della parità scolastica. Tavolo molto evocato dalle maggiori Federazioni e Associazioni rappresentative delle scuole paritarie e dai destinatari del servizio scolastico: studenti e famiglie.
Un importante passo in avanti perché segno che è stata riconosciuta la necessità di intervenire a sostegno delle scuole paritarie che, con le scuole statali, costituiscono un unico sistema nazionale d'istruzione. La finalità di questo neo-costituito organismo è quella dello sviluppo e del potenziamento, in termini di qualità, del servizio erogato dalle scuole paritarie con i compiti di consulenza, proposta e supporto tecnico, scientifico e metodologico nell'area della parità scolastica. Inoltre, dovrà individuare strumenti ed interventi di sostegno e di supporto da fornire alle scuole paritarie e, ai fini della semplificazione del sistema delle scuole paritarie, terrà conto anche dei sistemi vigenti in altri Paesi europei.
Non un privilegio
ma libertà di scelta
In Italia, auspicare il pieno raggiungimento della parità non è voler garantire un privilegio ad alcuni, ma a tutti la libertà di educazione, intesa come libertà di scelta della scuola da frequentare, che si fonda sul diritto di ogni persona a educarsi e a essere educata secondo le proprie convinzioni, e sul correlativo diritto dei genitori di decidere dell’educazione e del genere d’istruzione da dare ai figli.
La libertà di scelta della scuola da frequentare in base ai propri convincimenti personali è sancita anche a livello internazionale. Tra gli altri, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, all’art. 26, che afferma sia il diritto all’educazione di ogni persona come diritto al pieno sviluppo della personalità umana, sia il diritto prioritario dei genitori nella scelta del genere d’istruzione da impartire ai loro figli.
Un adeguamento agli Stati dell’Unione Europea dove vige la logica del finanziamento delle scuole non-statali in quanto viene riconosciuto che esse realizzano un servizio pubblico al pari delle scuole di Stato: così facendo gli Stati Europei assicurano un’effettiva libertà di scelta da parte delle famiglie sui percorsi educativi per i propri figli, in sintonia con una risoluzione del Parlamento Europeo del 14 marzo 1984.
I nodi
da sciogliere
Quali sono i nodi da sciogliere per il vero riconoscimento del contributo che la scuola paritaria cattolica offre, con la formazione, al bene comune del Paese che porteremo al tavolo del Gruppo di lavoro:
Alunni con disabilità - Come arrivare ad una vera libertà di scelta educativa per gli alunni disabili? Gli attuali contributi alle scuole paritarie, pari a circa 2000,00 euro annui per alunno, non consentono di coprire le spese per un docente di sostegno.
Docenti scuola paritaria - Reclutamento Docenti – la richiesta di un tavolo tecnico di confronto ha sicuramente come priorità approfondire questo importante argomento. Da anni non vengono avviati percorsi di abilitazione per i docenti e le paritarie hanno l’obbligo di utilizzare docenti abilitati (art. 1 legge 62/2000). Da alcuni anni (anche in virtù del reclutamento straordinario nei ruoli statali previsto dalla legge 107/2015), le secondarie paritarie hanno visto l’uscita di molti docenti abilitati e l’utilizzo di un numero sempre più alto di docenti non abilitati. Oltre a generare problemi rispetto ai requisiti previsti dalla legge di parità, questa situazione genera molti problemi di tipo “gius-lavoristico” essendo sempre più ridotta la possibilità di ricorrere ai contratti a tempo determinato (tra l’assunzione di un laureato e la sua possibilità di abilitazione oggi sembra dover passare un tempo infinito, non essendo previsto alcun percorso di abilitazione). La questione dei docenti non abilitati è il tema più rilevante oggi per le scuole paritarie. Se alle paritarie lo Stato chiede di utilizzare docenti con un determinato titolo (abilitati o altro), occorre garantire percorsi di abilitazione “certi” e periodici per permettere ai giovani laureati di conseguire il titolo necessario per insegnare nelle paritarie.
Convenzioni scuole primarie paritarie -Le convenzioni stipulate nell’a.s. 2008/09, di durata massima novennale, si sono risolte di diritto al termine dell’a.s. 2016/2017. (D.M. 84/2008, art.2 comma 2).
Per il 2017-2018 - da Nota MIUR fine marzo 2017 indirizzata ai Dirigenti degli USR - “Si fa riferimento alle convenzioni stipulate da codesti Uffici Scolastici Regionali con le scuole primarie paritarie, in attuazione del Regolamento di cui al D.P.R. n.23/2008 e dell’art.1bis, comma 6 del D.L.n.250/2005 convertito con modificazioni dalla legge n.27/2006.Stante l’approssimarsi dei rinnovi delle convenzioni in scadenza e considerata la necessità di verificare la regolarità della distribuzione delle risorse per la sottoscrizione delle convenzioni medesime, si consiglia – a codesti spettabili Uffici – di provvedere ad un rinnovo annuale delle stesse previa verifica dei requisiti previsti dalla normativa vigente”Per il 2018 – 2019 alcuni USR hanno inviato comunicazione di rinnovo per un anno, altri non hanno dato comunicazione. Attendiamo fiduciosi.
PON - Dalla legge finanziaria 2017 (novembre 2016) sono passati più di due anni. È necessario: - velocizzare l'iter di uscita dei bandi con la previsione di accesso per le paritarie;- pensare ad un ruolo delle Associazioni che, a supporto dell'autorità di gestione del PON (MIUR), possa promuovere la partecipazione delle scuole paritarie ai bandi e nello stesso tempo aiutarle nell'espletamento delle procedure di accesso e di gestione dei finanziamenti.
Al Gruppo istituito dal MIUR, che prenderà avvio il 29 gennaio 2019, auguriamo buon lavoro!
Altri importanti segni di speranza e di incoraggiamento a “non mollare”.
Sinodo dei giovani. Certamente è di grande stimolo quanto ci è stato consegnato nel documento conclusivo dell’ultimo Sinodo: «Vi è stata, durante il Sinodo, una particolare insistenza sul compito decisivo e insostituibile della formazione professionale, della scuola e dell’università, anche perché si tratta dei luoghi in cui la maggior parte dei giovani passa molto del proprio tempo. [...] Una riflessione particolare meritano le istituzioni educative cattoliche, che esprimono la sollecitudine della Chiesa per la formazione integrale dei giovani. Si tratta di spazi preziosi per l’incontro del Vangelo con la cultura di un popolo e per lo sviluppo della ricerca. Esse sono chiamate a proporre un modello di formazione che sia capace di far dialogare la fede con le domande del mondo contemporaneo, con le diverse prospettive antropologiche, con le sfide della scienza e della tecnica, con i cambiamenti del costume sociale e con l’impegno per la giustizia.
Un’attenzione particolare va riservata in questi ambienti alla promozione della creatività giovanile nei campi della scienza e dell’arte, della poesia e della letteratura, della musica e dello sport, del digitale e dei media, ecc. In tal modo i giovani potranno scoprire i loro talenti e metterli poi a disposizione della società per il bene di tutti» (dal Documento finale del Sinodo dei Vescovi sui Giovani, la Fede e il Discernimento vocazionale – 27 ottobre 2018 – n. 158).
CEI - Importante l’impegno che si sta portando avanti con il Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica della CEI, organismo che riunisce tutte le Associazioni operanti nel mondo della scuola cattolica e rinnovato il 16 gennaio u.s. dal Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana; nella scorsa estate c’è stata la pubblicazione del sussidio.
Educare nel cambiamento disponibile sul sito dell’Ufficio nazionale Cei per educazione, scuola e università: (https://educazione.chiesacattolica.it/ - o sul sito della FIDAE https://www.fidae.it/educare-nel-cambiamento) che al documento su “Autonomia, parità e libertà di scelta educativa”, pubblicato nel 2017 e dal carattere programmatico (cfr: Testimoni 12, 2017, p. 29) ne aggiunge un altro: “Uno strumento per il discernimento delle comunità educative”, che si propone di aiutare tutte le scuole e i Cfp a promuovere una ponderata riflessione di fronte alle difficoltà che possono derivare dalle trasformazioni che stiamo vivendo e si conclude con due Appendici: una costituita da una serie di esperienze e buone pratiche di scuole e Cfp che hanno saputo misurarsi con il cambiamento in maniera creativa e coraggiosa, pur se non priva di ostacoli; ed un’altra, che raccoglie i recapiti degli organismi che a vario titolo compongono il mondo della scuola cattolica e possono essere di riferimento proprio per affrontare eventuali difficoltà o anche solo per confrontarsi nella vita ordinaria delle diverse realtà educative.
Nell’introduzione del sussidio, mons. Mariano Crociata, presidente del Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica, ricorda come Papa Francesco nel 2015 a Firenze abbia attirato l’attenzione di tutti sulle rapide e radicali trasformazioni del nostro mondo e della nostra società. Per il mondo della scuola e della formazione ciò significa che bisogna fare i conti con esigenze, generazioni e modelli educativi diversi da quelli cui si era abituati fino a un passato anche recente: «Si può dire che oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca» (Convegno ecclesiale di Firenze il 10 novembre 2015).
Un documento importante da prendere in mano da parte di tutte le componenti della comunità educativa – alunni, insegnanti, genitori, gestori, responsabili della direzione, comunità ecclesiale – per promuovere e sostenere un’azione che confermi e rafforzi il ruolo della scuola cattolica nella società italiana alla luce dei cambiamenti in atto.
Alle comunità diocesane, religiose, educative un invito ad impegnarsi a costituire Laboratori permanenti di riflessione e di supporto al livello provinciale, regionale, nazionale a servizio dei CFP e delle scuole cattoliche che, come insegna il Concilio Vaticano II (GE, 8), sono essenzialmente «un ambiente comunitario scolastico permeato dello spirito evangelico di libertà e carità».
Crediamo che oggi in Italia ci sia ancora un futuro per le scuole cattoliche. Importante sarà lavorare insieme.
Virginia Kaladich
Presidente nazionale FIDAE