Chiaro Mario
XXI Rapporto sulla Scuola Cattolica
2019/12, p. 8
Il Centro studi per la scuola cattolica (Cssc) della CEI ha pubblicato il suo XXI° Rapporto sulla scuola cattolica: il titolo “Personalizzazione e curricolo” costituisce un approfondimento del Rapporto precedente sul tema della personalizzazione educativa e propone alle scuole una serie di strumenti utili per sviluppare nella prassi didattica quotidiana questa metodologia.

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XXI° RAPPORTO SULLA SCUOLA CATTOLICA
Il Centro studi per la scuola cattolica (Cssc) della CEI ha pubblicato il suo XXI° Rapporto sulla scuola cattolica: il titolo “Personalizzazione e curricolo” costituisce un approfondimento del Rapporto precedente sul tema della personalizzazione educativa e propone alle scuole una serie di strumenti utili per sviluppare nella prassi didattica quotidiana questa metodologia. La prima parte del volume mette a confronto la personalizzazione con tre concetti chiave: istruzione, curricolo e competenze. La seconda parte presenta alcune buone pratiche nelle scuole cattoliche di ogni ordine e grado. La terza parte (“Ripensare la scuola”) sviluppa approfondimenti sulla personalizzazione in relazione all’autonomia, alla valutazione e all'inclusione scolastica. In appendice, la raccolta dei dati sulle scuole cattoliche nell’anno scolastico 2018-2019.
Identikit della scuola cattolica oggi
In Italia sono quasi 8mila le scuole cattoliche: 5.826 scuole d’infanzia, 1.021 primarie, 517 secondarie di primo grado e 591 secondarie di secondo grado. Le scuole cattoliche – diminuite di oltre 1.400 unità negli ultimi 8 anni – sommate alle 4.592 altre scuole paritarie hanno un totale di 12.547 scuole paritarie. Gli alunni sono in tutto 570mila: il 58% (oltre 330mila) negli istituti d’infanzia; 133mila nella primaria; 58mila nella secondaria di primo grado e oltre 46mila nella secondaria di secondo grado. Cresce rispetto all’anno precedente il numero dei disabili a scuola, oggi 8.431, sia in valore assoluto (+657) sia in percentuale (+0,2%). Diminuisce invece di circa mille unità il numero degli alunni con cittadinanza non italiana: sono attualmente circa 30mila. Nel contempo, si contano circa 55mila insegnanti (va considerato che una quota significativa è impiegata a tempo parziale), a cui si aggiungono oltre 9mila addetti all’amministrazione, circa 8.600 addetti alla cucina e 14.800 addetti alla vigilanza e pulizia.
In generale poi si può dire che una scuola cattolica ha oggi la caratteristica di essere molto piccola (in media, poco più di 70 alunni): un grosso vantaggio in termini di costruzione di una vera comunità educativa, ma anche un problema in termini economici, anche perché gli spazi sono sovrabbondanti (un vantaggio per l’attività didattica, ma un problema per la manutenzione). Circa il 90% dei docenti sono laici e la gestione è spesso nelle mani di cooperative, fondazioni e associazioni, che stanno prendendo il posto delle originarie istituzioni religiose. Le scuole cattoliche sono poi sempre più una realtà presente e attiva nel Nord Italia, mentre al Sud si assiste a una sua continua diminuzione.
Personalizzazione e curricolo
“I due ultimi volumi realizzati dal Centro Studi – spiega Sergio Cicatelli, coordinatore scientifico Cssc – vogliono rappresentare un’evoluzione da una prospettiva pedagogica a una prospettiva didattica”. La personalizzazione rimane il “concetto forte”, che realizza i tre elementi fondamentali della dinamica educativa: conoscenza della realtà, sviluppo integrale della personalità, esercizio della libertà. Questa personalizzazione è una modalità didattica compatibile con la scuola di oggi, scelta del tutto coerente con i suoi più recenti sviluppi istituzionali, proposta congeniale alle scuole cattoliche per “esprimere in modo coerente le idealità e i valori dichiarati nel progetto educativo”. Occorre però mettere in rilievo un equivoco di fondo: non si tratta di offrire una varietà di contenuti e metodi tra i quali gli studenti possano scegliere, ma di impostare l’intera attività didattica in modo da valorizzare le differenze personali di ognuno anche all’interno di un curricolo sostanzialmente uguale per tutti. Insomma, si deve ripensare la scuola progettando un percorso aperto e commisurato alle disparate potenzialità della persona umana, il cui concetto è alla base della personalizzazione. L’irriducibilità e varietà della persona umana si presenta nelle aule scolastiche con i volti di alunni di diverso colore, provenienza, cultura e religione. Il pluralismo della società globalizzata e multietnica è testimoniato oggi proprio dall’apertura multiculturale, talvolta forzata ma inevitabile e connaturata alla stessa identità della scuola.
Educare insegnando è la ‘formula perfetta’ che tende oggi a superare l’annoso conflitto tra educazione e istruzione. La cultura deve continuamente essere sottoposta alla verifica delle nuove generazioni che se ne devono impadronire per arrivare a una sintesi personale. Pertanto, prima di essere una tecnica didattica, la personalizzazione è un metodo educativo e d’istruzione che pone al centro la verifica costante di ciò che si trasmette nelle dinamiche d’insegnamento e apprendimento.
Centralità dell’alunno, valorizzazione dei talenti, costruzione di una comunità di persone, attenzione agli ultimi: questi sono i fattori ricorrenti nei progetti educativi delle scuole cattoliche che attendono di essere messi in pratica nell’azione didattica quotidiana.
Mario Chiaro