Prezzi Lorenzo
Sinodo Amazzonia: il Vangelo e la madre-terra
2019/11, p. 3
L’assemblea speciale del sinodo dei vescovi per la regione panamazzonica (6-27 ottobre 2019) si è chiusa con l’approvazione del documento finale che in 120 punti e cinque capitoli raccoglie il frutto di tre settimane di intensi lavori. Hanno preso parte al sinodo 185 Padri sinodali: 137 ex ufficio di cui 113 dalle circoscrizioni ecclesiastiche panamazzoniche; 13 responsabili dei dicasteri della curia romana; tutti i membri del consiglio pre-sinodale. Inoltre, 15 religiosi eletti dall’Unione dei superiori generali, e 33 membri di nomina pontificia.

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Sinodo Amazzonia: il Vangelo e la madre-terra
L’assemblea speciale del sinodo dei vescovi per la regione panamazzonica (6-27 ottobre 2019) si è chiusa con l’approvazione del documento finale che in 120 punti e cinque capitoli raccoglie il frutto di tre settimane di intensi lavori. Hanno preso parte al sinodo 185 Padri sinodali: 137 ex ufficio di cui 113 dalle circoscrizioni ecclesiastiche panamazzoniche; 13 responsabili dei dicasteri della curia romana; tutti i membri del consiglio pre-sinodale. Inoltre, 15 religiosi eletti dall’Unione dei superiori generali, e 33 membri di nomina pontificia.
Nel suo ultimo intervento a braccio (sabato 26 ottobre) papa Francesco ha promesso di fare il possibile per giungere alla stesura della esortazione post-sinodale entro la fine dell’anno. Fra gli elementi sottolineati vi è la dimensione sinodale stessa, che «significa discernere, sentire, incorporare la ricca tradizione della Chiesa ai momenti dell’attualità». È il farsi della tradizione cristiana, quel movimento creativo che dal patrimonio della tradizione sa prendere gli elementi per rispondere alle nuove scommesse poste al Vangelo. Quattro le sfide maggiori. Anzitutto quella culturale che riprende il filo interpretativo della tradizione ecclesiale di Puebla (1979). Poi la dimensione ecologica che interpreta alla luce cristiana l’emergenza ambientale, largamente condivisa dai popoli e già indicata dall’enciclica Laudato sì’. Ancora, la dimensione sociale che denuncia la disumanità, la violenza e lo sfruttamento delle persone e del territorio dell’Amazzonia. Infine, la dimensione pastorale che risponde alle domande di rinnovamento delle strutture ecclesiali in ordine al futuro della fede in quelle aree e nell’intera Chiesa. I cinque capitoli del documento seguono infatti questa scansione: conversione integrale, conversione pastorale, conversione culturale, conversione ecologica e conversione sinodale. Le votazione dei singoli numeri – tutti approvati con la prevista maggioranza dei due terzi - mostrano i momenti di increspatura del dibattito e la difficoltà delle scelte: dalla teologia india alle strutture economiche e amministrative dell’area pastorale, l’avvio di centri formativi nell’Amazzonia, l’ordinazione sacerdotale di uomini sposati per le aree più lontane e disagiate, la creazione di organismi regionali post-sinodali, il ruolo della donna, l’elaborazione di un rito amazzonico. I padri sinodali hanno avvertito le resistenze interne a cui il libero confronto ha dato risposte, come anche le resistenze esterne: dal gesto sguaiato di buttare nel Tevere alcune rappresentazioni onorate della madre-terra al peso del giudizio dei poteri politici, finanziari ed economici mondiali, insospettiti dalla denuncia di sfruttamento della terra dei popoli autoctoni. Alla vita consacrata si chiede una profonda conoscenza della spiritualità dei popoli indigeni e una presenza comunitaria dal volto amazzonico e con vocazioni autoctone (nn. 97-98).