Oltre ogni limite
2019/10, p. 47
Suor Nazarena,
al secolo Julia
Crotta, nasce nel
1907 negli Stati
Uniti. Muore a
Roma nel 1990,
dopo aver vissuto
per oltre 40
anni “volontariamente
reclusa
in una cella non
per una fuga o
per disprezzo
del mondo, ma per amore a Cristo e ai
fratelli”.
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Emanuela Ghini Oltre ogni limite Edizioni Itaca 2019
Suor Nazarena, al secolo Julia Crotta, nasce nel 1907 negli Stati Uniti. Muore a Roma nel 1990, dopo aver vissuto per oltre 40 anni “volontariamente reclusa in una cella non per una fuga o per disprezzo del mondo, ma per amore a Cristo e ai fratelli”. Donna colta, uscita da una delle più antiche e prestigiose università degli Stati Uniti, di grande sensibilità artistica e musicale, dinamica, sportiva, intraprende a 30 anni un lungo percorso umanamente sconcertante, per fare della sua vita un dono di sé oltre ogni limite. Dalla sua angusta cella, che chiama «anticamera del paradiso», Nazarena continua a dire a tutti “le sue parole d'amore, semplici e umanissime, piene della gaiezza consolatrice dello Spirito”. Scrive don Divo Barsotti: “L'equilibrio e la serenità di Nazarena, che ha vissuto un'esperienza come quella dei padri del deserto, è miracolo evidente di una presenza di Dio nella notte del mondo”. E Ravasi di lei dice: “Nazarena ci ricorda che esiste una straordinaria strada in cui il perdere è trovare, il silenzio è parola, il distacco è arricchimento, la solitudine è calore e intimità”. In giorni confusi come gli attuali, preda di uno stordimento che anche nei cristiani mette a rischio la speranza e illanguidisce la prospettiva della vita eterna, Nazarena riafferma in modo folgorante, pure se inimitabile, che la vita cristiana, nello spirito delle beatitudini evangeliche, è contestazione radicale del mondo inteso come livello minimo di umanità. Senza clamore, cancellando se stessa a tutto e a tutti per divenire, nell'assimilazione più completa a Gesù Cristo crocifisso e risorto, sorella dell'umanità, Nazarena evangelizza in modo sconvolgente. La voce che ci raggiunge dal fondo della cella che l'ha sequestrata tutta la vita non ha nulla di singolare: è una voce umana vibrante di energia, viva e calda; sapiente ma allegra, a volte ironica; ferma ma intrisa di dolcezza. Piena di realismo, tenerezza e misericordia. E, soprattutto, felice. Una voce rivolta a tutti. Nel suo unico interlocutore, Nazarena ha presente l'umanità; nella sua stanza di tre metri per cinque è al cuore del mondo.