Gellini Anna Maria
Ritrovare se stessi. La notte di Auschwitz. Miracoli e leggende
2018/7, p. 47

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Testimoni
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Sandro Carotta Ritrovare se stessi EDB, 2018
Con Abramo, Dio riprende la storia della salvezza dopo la tragica dispersione di Babele. Il primo grande patriarca diviene così l'archetipo dell'uomo chiamato a ritrovare se stesso. A questo si perviene però mediante un lungo cammino, che porta anzitutto alla scoperta di sé, della propria identità vocazionale, e poi dell'altro, di chi ci è prossimo e non da ultimo di Dio, nel quale si scopre il senso dei giorni e delle opere. Abramo, per ritrovarsi, dovrà lasciare la sua terra, i suoi beni e i suoi legami familiari; dovrà lasciare ogni sicurezza. Ma questa rinuncia aprirà per lui un cammino di fecondità insperata. Egli diverrà infatti una «benedizione» per tutte le genti. L'esodo proposto al patriarca è perciò un invito a crescere verso il compimento di sé secondo il disegno di Dio, consapevoli della responsabilità e della libertà che Dio ci lascia.
Jo Koopman La notte di Auschwitz EDB, 2018
Jozeph Koopman, nato ad Amsterdam nel 1906 da genitori ebrei, aderisce ancora giovane agli ideali socialisti. Sposa Alida Breeuwer, non ebrea, dalla quale ha tre figli e due figlie. Con l'invasione tedesca e lo scoppio della seconda guerra mondiale, i genitori di Jo vengono deportati ad Auschwitz e muoiono nelle camere a gas. Jo entra nella resistenza clandestina, fabbrica falsi documenti di identità e trova nascondigli per i ricercati. Arrestato il 1° luglio 1944, viene inviato al campo di transito di Westerbork e poi ad Auschwitz nel settembre 1944. Il libro testimonia la vita in prigionia, dove “a volte è più difficile vivere che morire”. Liberato dai russi il 27 gennaio 1945, Jo viene rimpatriato in Olanda, dove ritrova la moglie e i figli. Si laurea in Economia, ricopre incarichi pubblici e nel 1957 entra al Parlamento come deputato del Partito socialista. Muore ad Amsterdam nel 1987. È sepolto in Israele accanto alla moglie.
Carlo Lapucci Miracoli e leggende EDB 2018
L’A., studioso di tradizioni popolari, ci presenta presepi e fontane meravigliose, reliquie della Passione ed ex voto, enigmi sacri e rogazioni, sacri monti e «parole turchine» come protagonisti di questo libro, che recupera una materia trascurata: le forme elementari, modeste, spesso ingenue di devozione.
Pur nella loro semplicità, riti, usi, preghiere e leggende hanno attraversato i secoli consentendo una lettura spirituale del mondo e una considerazione dell'ordine naturale come un codice da comprendere. Tutta l'antica tradizione ha studiato, interpretato, elevato a metafora, esempio, simbolo ciò che miracolosamente appare nel ciclo naturale, nell'ordine celeste, nelle figure della realtà. Anche attraverso la liturgia l'uomo ripercorre tutte le tappe del suo pellegrinaggio vitale mediante le feste, le ricorrenze, le celebrazioni, i riti, le usanze disseminati nel ciclo dei giorni, delle stagioni, dei fenomeni astronomici, integrando e saldando la vita umana individuale e collettiva al coro della creazione divina.