Gellini Anna Maria
Mille anni di poesia religiosa italiana
2018/3, p. 47
Mille anni di poesia religiosa italiana, si apre con le Laudes Creaturarum di san Francesco d’Assisi, ma subito suggerisce una contestualizzazione più circostanziata chiamando in causa il Laudario Cortonese, l’immaginazione teologica dei bestiari e l’anonima e suggestiva Elegia giudeo-cristiana, una composizione trecentesca nella quale la diatriba secolare fra Chiesa e Sinagoga trova un singolare punto di equilibrio.

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A cura di Daniela Marcheschi, Mille anni di poesia religiosa italiana EDB, Bologna 2017
Mille anni di poesia religiosa italiana, si apre con le Laudes Creaturarum di san Francesco d’Assisi, ma subito suggerisce una contestualizzazione più circostanziata chiamando in causa il Laudario Cortonese, l’immaginazione teologica dei bestiari e l’anonima e suggestiva Elegia giudeo-cristiana, una composizione trecentesca nella quale la diatriba secolare fra Chiesa e Sinagoga trova un singolare punto di equilibrio. In piena Riforma cattolica, le composizioni a soggetto scritturistico iniziano a moltiplicarsi, lungo una linea che dal Giobbe di Salvator Rosa arriva a Vincenzo Monti con Sulla morte di Giuda e al sonetto di Diodata Saluzzo Roero su Eva e Caino. E con questo siamo a un altro degli elementi posti in risalto da Mille anni di poesia religiosa italiana: escludere o comunque limitare la dimensione del sacro significa ridurre in modo considerevole la presenza di voci femminili. Ad alcune, Daniela Marcheschi è legata per lunga consuetudine di studio, come per esempio Chiara Matraini, lucchese del XVI secolo. Altre si impongono anche per la rilevanza della loro vicenda biografica: è il caso dei versi che Eleonora De Fonseca Pimentel – una delle martiri della fallita Rivoluzione napoletana del 1799 – detta in morte del figlio. L’elenco delle autrici valorizzate dall’antologia di Daniela Marcheschi è molto ampio. In totale il libro propone 133 voci poetiche tra femminili e maschili, laici e sacerdoti, abati e religiosi. La poesia che ne scaturisce non è limitata a vincoli di culto o professione di fede, ma aperta a interrogativi di non credenti, a passioni religiose anticonformiste, a sentimenti forti come quelli di Pasolini o a dubbi radicali come quelli di Rodolfo Quadrelli. Da Enzo Fabiani a Margherita Guidacci, da David Maria Turoldo a Marco Beck, da Davide Rondoni ad Amedeo Anelli e Guido Oldani, il panorama si rivela vasto e aperto al contraddittorio. Sono inseriti anche i versi satirici di Giuseppe Gioacchino Belli e prima ancora di Giordano Bruno, a testimonianza di una prospettiva che permette di riscoprire in chiave poetica anche la figura di Girolamo Savonarola.