Gellini Anna Maria
Iniziamo se...
2018/11, p. 47
L’originale titolo Iniziamo se... contiene tre preziose indicazioni, maturate in quindici anni di attività, di confronto e di discernimento: il riferimento all’iniziazione cristiana (IC), un verbo coniugato al plurale e una congiunzione ipotetica. L’orizzonte della IC permette di recuperare e fondere tutti gli ingredienti dell’itinerario di adesione a Cristo nella Chiesa: la conoscenza del vangelo, le esperienze comunitarie, il servizio, le celebrazioni liturgiche.

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Luca Palazzi ( a cura di) Iniziamo se……EDB 2018
L'originale titolo Iniziamo se... contiene tre preziose indicazioni, maturate in quindici anni di attività, di confronto e di discernimento: il riferimento all'iniziazione cristiana (IC), un verbo coniugato al plurale e una congiunzione ipotetica. L'orizzonte della IC permette di recuperare e fondere tutti gli ingredienti dell'itinerario di adesione a Cristo nella Chiesa: la conoscenza del vangelo, le esperienze comunitarie, il servizio, le celebrazioni liturgiche. Un accompagnamento che avviene nell'ottica della gradualità e dell'accoglienza.
Il verbo iniziamo nel titolo è coniugato al plurale. Il soggetto dell'IC è infatti l'intera comunità, secondo la prospettiva già presente nel Documento Base del 1970. Il processo di adesione alla Chiesa, che comprende catechesi, liturgia, fraternità, diaconia e missione, non può essere guidato da un solo «delegato», fosse pure il parroco o il migliore dei catechisti. Non è un singolo «insegnante», ma è l'intera comunità cristiana a trasmettere quell'immagine del Signore e della Chiesa che si stampa nella coscienza dei ragazzi, dei giovani e degli adulti. Se non ne è consapevole, trasmetterà facilmente un'immagine stanca e ripetitiva, scolastica e noiosa dell'esperienza cristiana. Se ne diventa consapevole, saprà attivare le sue risorse in modo da porsi essa stessa come «catechista» nelle sue diverse componenti: singoli, famiglie, gruppi, associazioni, ministri. Nel titolo c'è però un se. Iniziare non è un processo automatico, ma esige che la comunità cristiana si impegni a essere evangelica e missionaria, più che conservatrice e restauratrice; che sia meno preoccupata dell'attribuzione di competenze, e più preoccupata dell'assorbimento del Vangelo, dei problemi reali del mondo e dei cammini complessi e faticosi delle persone. Il rinnovamento ci sarà solo se le comunità avranno il coraggio di passare dal «catechismo» proposto sui ritmi della scuola, all'IC plasmata sui ritmi della famiglia, dalla trasmissione nozionale della fede alla testimonianza/annuncio del Vangelo, dalla cura dell'in-formazione alla cura della tras-formazione, dall'assillo dei programmi all'accompagnamento delle persone, dalla logica dottrinale alla logica catecumenale, dal corso al percorso.