Gellini Anna Maria
Il maestro scomodo Connessi e solitari. Di cosa ci priva la vita online. L'icona. Arte, bellezza e mistero
2017/9, p. 47

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Testimoni
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Pacifico Cristofanelli Il maestro scomodo EDB, Bologna 2017
L’A. , docente all’università di Urbino e alla Lumsa di Roma, presenta don Lorenzo Milani in tutta la sua complessità, di uomo, di prete, di educatore. Rileggendo in 216 pagine la sua vita personale, ecclesiale e sociale, don Milani rimane segno di contraddizione. Appare come un ribelle ed è un obbediente responsabile. Sembra eterodosso e «illuminista» ed è, invece, uomo dalla fede veterotestamentaria. Si pensa a lui come a un sovvertitore mentre è uno strenuo assertore dei profondi valori dell'uomo. È accusato di sobillare i giovani e rimane un «grande educatore», come lo ha indicato lo stesso papa Francesco in un discorso al mondo della scuola il 10 maggio 2014. Don Milani e Barbiana, Esperienze pastorali e Lettera a una professoressa, continuano ad alimentare un messaggio per il nostro tempo: l’alfabetizzazione e la coscienza di sé sono la base per affrontare in modo positivo e trasformante il problema religioso, culturale, politico e sociale.
Dario Edoardo Viganò Connessi e solitari. Di cosa ci priva la vita online EDB, Bologna 2017
L’A., Prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede, ordinario di Teologia della comunicazione alla Pontificia Università Lateranense, offre al lettore 70 pagine per riflettere su quanto ci può dare e quanto ci toglie la vita online. Le sempre nuove vie digitali ci permettono di essere connessi tutte le volte che lo vogliamo ma le dinamiche relazionali di incontro vero con l’altro ci vedono perfetti sconosciuti, navigatori solitari in un mondo virtuale dove non apparteniamo a nessuno e nessuno ci appartiene. «Non sono le strategie comunicative a garantire la bellezza, la bontà e la verità della comunicazione». Occorre passare da una rete di fili a una rete di persone umane per ricomporre gravi fratture tra bisogni e desideri, tra virtuale e reale, tra business e gratuità, tra pubblico e privato, in un sobrio equilibrio sostenuto da responsabilità, vigilanza e sensibilità etica.
Ilarion Alfeev L’icona. Arte, bellezza e mistero EDB, Bologna 2017
L’A., metropolita di Volokolamsk, presidente del dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, di vastissima formazione spirituale, teologica e artistica, ci permette di conoscere importanti passaggi della evoluzione della pittura di icone nella Chiesa cristiana, con particolare attenzione alla tradizione iconografica bizantina e successivamente russa. Culto delle immagini, decorazioni pittoriche, tipologie iconografiche, tutto per l’iconografo nasce dalla preghiera e la sua opera viene creata per la preghiera, «la cui forza motrice è l’amore di Dio, l’aspirazione a Lui in quanto Bellezza perfetta». L’icona diventa poi una scuola di preghiera per coloro che la contemplano e pregano davanti ad essa.