Gellini Anna Maria
A regola d'arte
2017/9, p. 47
L’autrice M. Ignazia Angelini, badessa del monastero benedettino di Viboldone, propone in modo mirabile un itinerario per scoprire e delineare la propria regola di vita. Con profonda saggezza umana e spirituale l’A. offre alle persone consacrate, ai sacerdoti e ad ogni battezzato una guida preziosa per una strada di umanizzazione, per fondare il senso della propria storia su una misura, una regola, un passo, uno stile e un metodo, per ritrovare un’arte di vivere, a partire dalla custodia del cuore e dalla cura della propria interiorità.

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Maria Ignazia Angelini A regola d’arte Città Nuova Editrice, Roma 2017
L’autrice M. Ignazia Angelini, badessa del monastero benedettino di Viboldone, propone in modo mirabile un itinerario per scoprire e delineare la propria regola di vita. Con profonda saggezza umana e spirituale l’A. offre alle persone consacrate, ai sacerdoti e ad ogni battezzato una guida preziosa per una strada di umanizzazione, per fondare il senso della propria storia su una misura, una regola, un passo, uno stile e un metodo, per ritrovare un’arte di vivere, a partire dalla custodia del cuore e dalla cura della propria interiorità. In quattro ampi capitoli, completati da una sintesi e da un abbozzo di conclusione meditativa, l’A. approfondisce le motivazioni per una regola di vita, il rapporto tra regola e Vangelo, tra regola e preghiera, e tratteggia lo stile di una regola che diventi narrazione della vita.
Guardare a Gesù è fondamentale per dare forma alla propria interiorità, al cuore del proprio essere adulti nella fede, a una regola di vita. Gesù modifica la sua regola di vita nel passaggio alla fase "pubblica" della sua vita, ma immutato è lo stile, che è incarnare l’amore, è tessere fili di gratuità tra gli umani, attraverso mitezza e umiltà. Gesù dà ai suoi una regola fatta non di leggi e precetti ma una regola che scuota la coscienza, converta il corso dei pensieri autoreferenziali, dia un impulso all'azione semplice e gratuita. Una regola che determini la qualità delle azioni e le orienti. Anche i canoni ecclesiastici dovranno sempre confrontarsi con la "regola" di Gesù.
Le regole che Gesù esprime nel vangelo lasciano alla libertà personale di scrivere un testo che non si esaurisca in se stesso, ma nasca e si accresca come "legame" tra orizzonti diversi, che si cercano e si implicano vicendevolmente.
E questo vale per tutti i cristiani, quando non addirittura per ogni persona umana. Gli stessi monaci sono persone umane, anzitutto; non saranno mai monaci cristiani senza al tempo stesso vivere secondo tutte le esigenze della comune umanità. Per tutti, la regola di vita non è una sfida ai propri limiti con regole fisse, tecniche o giuridiche, ma una plasmazione della propria umanità in sobrio equilibrio, ancorata alla relazione fondamentale con Dio.