Annunciare Dio come buona notizia
2017/6, p. 47
L’A. di questo
volume è sacerdote
basco, docente
di Cristologia
alla Facoltà
teologica di Vitoria.
In 7 capitoli
propone al lettore
alcune domande
e altrettante
piste di riflessione,
di verifica,
di nuove
possibili vie da percorrere per continuare
ad annunciare Dio e il vangelo di Gesù
come buona notizia.
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José Antonio Pagola, Annunciare Dio come buona notizia, EDB, Bologna € 14,50
L’A. di questo volume è sacerdote basco, docente di Cristologia alla Facoltà teologica di Vitoria. In 7 capitoli propone al lettore alcune domande e altrettante piste di riflessione, di verifica, di nuove possibili vie da percorrere per continuare ad annunciare Dio e il vangelo di Gesù come buona notizia. Come deve agire la Chiesa in una stagione attraversata da una profonda crisi religiosa? Come va intesa e vissuta la missione evangelizzatrice nelle parrocchie? Come le comunità cristiane possono ridare impulso, in modo lucido e responsabile, a processi di rinnovamento? Fare una «nuova esperienza di Dio», avvicinandosi in modo più autentico al suo mistero, richiede una fiducia assoluta nella sua azione salvatrice, la capacità di accogliere il Vangelo prima di annunciarlo agli altri», la costruzione di una Chiesa che può essere anche oggi segno di salvezza per tutti.
È fondamentale per il nostro tempo, segnato da crisi, smarrimenti, devianze e mediocrità di vario genere, desideri di dominio e di manipolazione, accogliere Dio nel quotidiano, annunciarlo da un orizzonte nuovo, rigenerarne l’esperienza interiore, radicarlo nella vita perché la vita cristiana risvegli nuovo interesse, sia irradiazione di un incontro significativo, capace di testimonianza, di cura, di dialogo, che sappia armonizzare coscienza e ragione, spiritualità e umanità, contemplazione e servizio. È necessario, insostituibile, il recupero di una spiritualità incentrata sulla Parola, che è Presenza, che è Dio con lo Spirito e con il Figlio Gesù. Là dove si coltiva una spiritualità segnata dallo Spirito di Gesù si riconosceranno i suoi discepoli dalla loro vicinanza ai poveri, la difesa degli ultimi e la pratica liberatrice da ogni forma di schiavitù e oppressione.
È urgente rinnovare lo stile pastorale, incentrato soprattutto sulla capacità/disponibilità a condividere una ricerca comune del mistero di Dio che ci avvicina a tutti. Nella condivisione ognuno porta le sue esperienze, convinzioni, interrogativi, dubbi e desideri, a partire dalla propria fede o dalla propria posizione, sapendo che è sempre un approccio parziale e frammentario alla verità ultima.