Chiaro Mario
Il desiderio. Respiro della psiche
2017/5, p. 47

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Testimoni
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Vittorio Luigi Castellazzi, Il desiderio. Respiro della psiche, Ed Magi, pp. 228, € 18,00
L’autore di questo volume è psicologo clinico, psicoterapeuta e psicoanalista. Docente in vari atenei, ha pubblicato diversi volumi presso le case editrici Las e Magi. Con questo lavoro, che si snoda in 26 capitoli, egli mette a tema il desiderio come impulso interiore che investe l’intera nostra esistenza. Nell’Introduzione afferma che con lo scorrere degli anni possono cambiare i contenuti, ma non l’impulso a desiderare. Desiderare è uno scommettere sull’andare oltre, sull’autotrascendersi: il desiderio infatti poggia sulla memoria del passato, ma è soprattutto tensione verso il futuro. Nel desiderio vi è racchiuso un progetto, una speranza che mira a rinnovare la vita. Si snoda da ciò che già si è conosciuto, ma è anche apertura al nuovo. Il desiderio presenta quindi un volto variegato, ambiguo e talvolta tragico: esso è sempre conflitto e rischio. Espone all’esperienza della presenza e dell’assenza, della vicinanza e della distanza, della fusionalità e della separatezza. Può essere espressione di arricchimento o di espropriazione, di dominio o di sottomissione, di dono o di ricerca di qualcosa che manca, di autonomia o di dipendenza, di intimità o di isolamento, di riconoscimento o di alienazione, di narcisismo o di reciprocità. Il desiderio narra la nostra storia: ci informa sulle rappresentazioni di noi stessi e di coloro con i quali entriamo in relazione. Percorrendo gli itinerari inconsci del desiderio si manifestano dunque le ragioni profonde del nostro vivere e del vivere degli altri; mediante la relazione intersoggettiva viene tracciato il profilo del «chi sono io» e, contemporaneamente, del «chi è l’altro». Per il nostro benessere non è tuttavia sufficiente essere oggetto di desiderio dell’altro, occorre anche essere causa di desiderio dell’altro. Nell’essere desideranti e desiderati vi è racchiusa sia la nostra grandezza sia la nostra miseria. In sintesi, se si voltano le spalle al proprio desiderio, se lo si soffoca, non si giunge alla realizzazione di sé. Ma nella nostra società postmoderna, segnata dal nuovo disagio della civiltà, qual è il volto del desiderio?