Barbosa Manuel
Un segno di speranza per il nostro tempo
2017/5, p. 21
A cento anni dalle apparizioni, cosa dice il messaggio di Fatima alla Chiesa e al mondo d’oggi? Quali i contenuti e gli inviti che contiene? Un’analisi dell’evento e del suo significato sulla falsariga della lettera scritta per la circostanza dai vescovi portoghesi.

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Centenario delle apparizioni della Madonna a Fatima
UN SEGNO DI SPERANZA
PER IL NOSTRO TEMPO
A cento anni dalle apparizioni, cosa dice il messaggio di Fatima alla Chiesa e al mondo d’oggi? Quali i contenuti e gli inviti che contiene? Un’analisi dell’evento e del suo significato sulla falsariga della lettera scritta per la circostanza dai vescovi portoghesi.
Stiamo celebrando il centenario delle apparizioni di Nostra Signore di Fatima. Nella lettera pastorale pubblicata dai vescovi portoghesi, intitolata “Fatima, segno di speranza per il nostro tempo” sono descritti molto chiaramente l’evento storico, il contenuto del messaggio e l’importanza che riveste per noi oggi. Tra le numerose pubblicazioni su Fatima, penso che questo documento possa servire come riferimento principale, per la sintesi che presenta e la sua pertinenza pastorale.
L’evento centenario
di Fatima
Sull’avvenimento storico delle apparizioni, trascrivo tutto il primo numero della lettera pastorale: «Le apparizioni sono avvenute nella Cova da Iria, nel 1917, e hanno avuto come protagonisti tre bambini tra i sette e i dieci anni, Lucia, Francesco e Giacinta. Il contesto nazionale e internazionale era drammatico: il Portogallo attraversava una profonda crisi politica, religiosa e sociale e l’Europa era immersa, come mai prima nella sua storia, in una guerra mondiale nella quale anche il nostro paese era coinvolto.
Nel 1916, gli stessi bambini erano già stati testimoni di tre manifestazioni di un angelo che si era presentato come Angelo della Pace e Angelo del Portogallo. Il 13 maggio 1917 furono testimoni dell’apparizione della Signora “più splendente del sole”, sopra un leccio. Li invitò a tornare in quello stesso luogo il giorno 13 dei mesi successivi, fino ad ottobre. Durante questi incontri comunicò loro un messaggio di misericordia e di pace, poi trasmesso attraverso gli interrogatori ai quali i bambini fin dall’inizio furono sottoposti e le “Memorie” scritte da Lucia alcuni anni più tardi.
Non appena la notizia fu divulgata, le reazioni si moltiplicarono. Molti accorrevano sul posto dando credito alla testimonianza dei bambini; ma sorsero anche dubbi, incomprensioni e anche persecuzioni che causarono tanta sofferenza ai pastorelli. Tuttavia erano sempre più numerosi coloro che accorrevano nel giorno di ciascuna apparizione, sempre il 13 di ogni mese, ad eccezione di agosto quando l’apparizione avvenne alcuni giorni dopo a causa dell’arresto dei veggenti. L’ultima fu il 13 ottobre, alla presenza di circa settantamila persone, alcune credenti, altre scettiche, venute per vedere il segno promesso dalla Vergine, il cosiddetto “miracolo del sole”, divulgato dalla stampa del tempo.
Pochi anni più tardi, i tre veggenti lasciano la loro terra: i due più giovani, i fratellini Francesco e Giacinta muoiono in seguito a una epidemia di influenza, rispettivamente nel 1919 e nel 1920; la loro cugina Lucia, su consiglio del Vescovo di Leiria, si allontanò nel 1921 per iniziare la formazione, in vista di abbracciare la vita religiosa. Morì nel 2005 nel Carmelo di Santa Teresa a Coimbra».
Dopo aver descritto l’evento storico, che ha significato solo se accolto nella fede, è necessario sottolineare l’accoglienza che ha avuto nel popolo di Dio che si riuniva in preghiera nel luogo delle apparizioni, cooperando ad ampliare la divulgazione del messaggio di Fatima. Solamente nel 1930 il vescovo di Leiria dichiara come degne di fede le visioni dei tre fanciulli, permettendo ufficialmente il culto a Nostra Signora del Rosario di Fatima. Da sottolineare che la fama di santità di Francesco e di Giacinta li condusse alla loro beatificazione nel 2000. La loro canonizzazione avrà luogo il 13 maggio prossimo durante il viaggio del papa a Fatima. Per Lucia invece, morta quasi 98enne nel 2005, è stato chiuso il 13 febbraio scorso il processo diocesano di beatificazione e presto sarà proclamata beata.
Un messaggio
per la Chiesa e il mondo
Il messaggio di Fatima, profondamente evangelico, è una benedizione e un interrogativo per la Chiesa e il mondo. È un energico invito ad accogliere la grazia e la misericordia di Dio, con forti inviti alla preghiera e all’adorazione, alla conversione e alla penitenza, all’amore e alla riconciliazione, alla speranza e alla pace.
Il Santuario di Fatima , diventato il cuore spirituale del Portogallo, come ebbe a dire Benedetto XVI, è uno spazio di preghiera e di raccoglimento, di accoglienza e di pellegrinaggio, di dinamizzazione culturale della fede e centro di riflessione teologica, di speranza e di solidarietà.
«Durante tutti questi cento anni, il pellegrinaggio a Fatima ha ravvivato la fede di molti credenti stanchi, ha favorito la conversione di molti cuori induriti, ha riaffermato l’appartenenza alla Chiesa di molti battezzati disorientati, ha reso possibile per molti che erano indifferenti la riscoperta del Vangelo, ha promosso una religiosità che ha plasmato la vita di gran parte del nostro popolo. I pellegrinaggi a livello individuale e comunitario sono stati esperienze di Dio e occasioni di lode, un incoraggiamento ad aprirci alla sua volontà e per la realizzazione della nostra conversione permanente» (n. 4).
Nel messaggio di Fatima è presente il senso della comunione con tutte le chiese del mondo e con il papa come fondamento di unità della Chiesa. Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco hanno riconosciuto le apparizioni e quasi tutti si sono recati a Fatima e hanno consacrato il mondo al Cuore immacolato di Maria.
Ma Fatima si è diffusa in molte altre forme: attraverso migliaia di chiese dedicate a Nostra Signora del Rosario di Fatima; la celebrazione in numerose diocesi del mondo del 13 maggio, l’intensificazione della recita del Rosario; si sono moltiplicate pubblicazioni per diffonderne il messaggio e la spiritualità; sono sorte confraternite, associazioni e vari movimenti dedicati a Nostra Signora del Rosario di Fatima; la sua immagine è venerata un po’ ovunque; ci sono correnti di spiritualità che prendono ispirazione dal messaggio di Fatima, e sono numerosi gli istituti di vita consacrata il cui carisma si fonda su questo messaggio (cf. n. 5).
Interrogativi attuali
del messaggio di Fatima
Il messaggio che la Vergine del Rosario ci ha trasmesso or sono cento anni a Fatima continua ad essere profondamente attuale per la missione della Chiesa. Non potrebbe essere diversamente, dato il suo sostanziale carattere evangelico. La Signora apparsa a Fatima è la stessa che, come prima discepola missionaria ed evangelizzatrice, accolse e annunciò suo Figlio Gesù dal grembo materno.
Espongo qui di seguito solo alcuni annunci del messaggio evangelico ed evangelizzatore di Fatima.
Il messaggio è annuncio di atteggiamenti di vita cristiana incentrata nella preghiera, nell’adorazione e nell’Eucaristia.
«Mio Dio, io credo, adoro, spero e ti amo» sono i primi inviti di sr. Lucia a sintonizzarci con il messaggio di Fatima. Maria ci insegna a crescere nella fede, ad essere adoratori dell’unico Dio della nostra vita, ad alimentare la speranza, in particolare quando tutto e tutti parlano di disperazione e di vite senza significato, ad amare Dio perché Egli ci ama per primo. Mentre crediamo, adoriamo, speriamo e amiamo siamo già evangelizzatori e annunciatori della Buona Novella, senza pause né rotture. Nell’incontro adorante con Dio serviamo i fratelli, in particolare coloro che si trovano nelle radicali periferie umane; negli incontri evangelizzatori siamo in profonda adorazione contemplativa con il Dio di Amore. A tutto questo ci provoca la Vergine messaggera di Fatima, tanto concretizzata nel costante invito all’annuncio contemplativo della recita quotidiana del Rosario.
È annuncio di conversione di perdono, di riconciliazione e di pace.
La conversione della nostra vita, sempre a partire dal nostro cuore in cui rimane vivamente il Cuore di Gesù e il Cuore di Maria, richiede di perdonare ed essere perdonati, implica sacrifici quotidiani quali segnali di amore e oblazione, include il continuo rifiuto delle offese di Dio e dei mali del nostro mondo, comporta la ricerca costante del bene, comprende la piena consacrazione a Dio delle famiglie, dei sacerdoti e dei consacrati. Fra i numerosi testi, riprendo qui il breve commento di sr. Lucia nel tredicesimo appello del messaggio di Fatima: «L’apostolato è la continuazione della missione di Cristo sulla terra; dobbiamo essere collaboratori di Cristo nella sua opera di redenzione, nella salvezza delle anime. Esiste l’apostolato della preghiera sul quale deve poggiare tutto il rimanente apostolato, per essere efficace e fecondo: c’è l’apostolato del sacrificio, di coloro che si immolano, rinunciando a se stessi, per il bene dei loro fratelli; e abbiamo l’apostolato della carità che è la vita di Cristo riprodotta nella nostra donazione a Dio a servizio del prossimo».
È annuncio di vite pellegrine in uscita per incontrare il prossimo di questa terra.
Il pellegrinaggio è sempre un incontro con noi stessi, con Dio, con gli altri, con il creato. Fatima è un punto di incontro dove si arriva e si parte, con la vita nel suo insieme, piena di gioie e di tristezze, di speranze e angustie, desideri e illusioni, sofferenze e significati di vita, di deserti e oasi esistenziali. Per qualsiasi discepolo pellegrino che vive in ascolto della fede e annuncia questo genere di vita con la testimonianza, Fatima è il luogo che interpella spiritualmente, è luogo di trasformazione interiore e di conversione pastorale
È annuncio di luce, bellezza e della gioia del Vangelo.
La Pasqua di Cristo, liturgicamente celebrata e quotidianamente vissuta dai suoi discepoli, è piena di luce, bellezza e gioia; doni che i tre pastorelli ricevettero fecondamente da Nostra Signora e che ci hanno trasmesso.
Nella fedeltà al messaggio da cento anni, il Santuario di Fatima prendendosi cura dell’estetica e degli spazi celebrativi con tutto ciò che questo implica, costituisce già un’autentica azione evangelizzatrice per tutti coloro che vi accorrono e vanno a irradiare con entusiasmo evangelico la luce, la bellezza e la gioia del messaggio evangelizzatore di Fatima in tutti gli angoli della terra.
È annuncio di amore misericordioso di Dio rivelato in Gesù Cristo, in cui Maria occupa un posto del tutto speciale.
In sintonia con quanto disse il papa Francesco nella Bolla di indizione dell’Anno Santo della misericordia, «la Madre del Crocifisso Risorto è entrata nel santuario della misericordia divina perché ha partecipato intimamente al mistero del suo amore.... Maria attesta che la misericordia del Figlio di Dio non conosce confini e raggiunge tutti senza escludere nessuno» (MV 24).
Il posto così speciale che Maria ha nella Chiesa la porta a trovare e ad approfondire il suo volto mariano con fecondi tratti di misericordia. Il Dio con viscere di misericordia si plasma nell’essere di Maria e in tutti noi. La misericordia appartiene all’essenza del messaggio di Fatima, che continua a parlarci molto, affinché abbiamo ad essere annunciatori e profeti dell’amore misericordioso di Dio.
Annuncio profetico di speranza.
Il messaggio di Fatima è un inno di speranza; come ha detto Benedetto XVI, è «come una finestra di speranza che Dio apre quando l’uomo gli chiude la porta». La lettera pastorale dei vescovi portoghesi, che nel titolo presenta il messaggio di Fatima come segno di speranza per il nostro tempo, termina con un invito al rinnovamento della speranza fondata nell’amore di Dio diffuso nel cuore di Maria: «Il suo messaggio ci interpella e ci spinge a seguire il cammino di rinnovamento interiore, sostenuti dall’affermazione di Gesù, il figlio di Maria: «“Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo” (Gv 16,33). Nella misura in cui si lascia abitare da lei, la comunità dei credenti può offrire al mondo la luce di Dio che pervade il Cuore pieno di grazia e di misericordia della Vergine Madre, custode dell’incrollabile speranza nel trionfo dell’amore sui drammi della storia» (n. 15).
Papa Francesco viene a Fatima come pellegrino in preghiera. Il logo scelto per la celebrazione centenaria “Con Maria, pellegrino nella speranza e nella pace” ci impegna tutti. Consacrati e consacrate, laici e diaconi, sacerdoti, vescovi, papa... tutti con la gioiosa intercessione di Nostra Signora del rosario di Fatima pellegriniamo e siamo pellegrini nella speranza e nella pace.
Manuel Barbosa, scj