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È un’Europa decaduta che sembra abbia perso la sua
capacità generatrice e creatrice. Ma non è ancora morta.
È un po’ nonnetta, ma può tornare ad essere madre …
deve assumere il suo ruolo, recuperare la sua identità.
2017/5, p. 4
Che cosa pensano i giovani europei riguardo ai loro
desideri, alle speranze e paure? All’interrogativo
hanno cercato di rispondere un progetto multimediale
e uno studio europeo attraverso un questionario
in cui i giovani erano invitati a parlare di se stessi e ad
esprimere le loro opinioni. Si chiama Generation
What? e rappresenta un ulteriore sviluppo di Generation
Quoi promosso in Francia nel 2013, e ora esteso ad
altri paesi dell’Unione Europea. Per giovani si intendono
coloro che sono compresi nella fascia che va dai 18
ai 34 anni.
2017/5, p. 6
I momenti centrali del viaggio: l’incontro con il presidente
egiziano Abdel Fattah Al Sisi, con il Grande imam Al-
Tayyeb, con il Patriarca copto ortodosso Tawadros II, con
la comunità copto–cattolica e l’incontro con il clero, i
sacerdoti e i consacrati. All’estremismo dell’odio ha
contrapposto quello della carità.
2017/5, p. 8
Mi sembra d’essere diventato un “Bastian contrario”. Se
in Quaresima mi piaceva cantare (privatamente) almeno
qualche volta l’Alleluia, ora nel tempo pasquale ho
qualche difficoltà a cantarla tranquillamente tutti i giorni.
La cosa è nata così: nel recitare il salmo 137, giunto al
punto dove si dice “Come cantare i canti del Signore in
terra straniera?”, mi sono sentito come gli esuli di Sion
sui fiumi di Babilonia: “Come cantare l’Alleluia, il canto
del Signore vittorioso, in questa terra che alimenta
tranquillamente costumi detestabili, che considera un
progresso di civiltà l’abbandonare più o meno
silenziosamente la pratica cristiana, quando addirittura
non si vanta di essere un’era postcristiana?
2017/5, p. 9
Nell’incontro di preghiera con il clero, i religiosi, le religiose
e i seminaristi presso il Seminario Patriarcale
di Maadi, al Cairo, sabato 29 aprile, il Papa ha detto loro:
«Non abbiate paura del peso del quotidiano, del peso delle
circostanze difficili che alcuni di voi devono attraversare.
Noi veneriamo la Santa Croce, strumento e segno della
nostra salvezza. Chi scappa dalla Croce scappa dalla Risurrezione!
».
2017/5, p. 10
Formare per la vita e perché la vita prenda forma
secondo la misura della piena maturità di Cristo, chiede di
ripensare percorsi a carattere trasformativo che durino
tutta la vita e coinvolgano la totalità della persona, nel
concreto dell’esistenza quotidiana e relazionale.
2017/5, p. 12
Il Risorto che entra, a porte chiuse, nella casa dove
erano gli apostoli mi pare l’icona di quanto ci è più
necessario nel cammino di rinnovamento delle nostre
comunità e delle nostre vite.
Questo rinnovamento, infatti, ci chiede un impegno alla
comunione tra noi e con altri fratelli e sorelle.
È il Signore Gesù Risorto e Vivo la forza che ci permette
di credere possibile la nostra crescita in questo impegno
alla comunione.
È Lui che apre e ci permette di aprire le nostre porte per
incontrare altri fratelli e sorelle con cui camminare.
È Lui che è presente ed operante anche là ove i nostri
contesti comunitari e relazionali sembrano rimanere
chiusi.
2017/5, p. 14
2017/5, p. 15
A quattro anni dalla sua elezione ancora non ci si è
rimessi del tutto dalla sorpresa che hanno suscitato e
continuano a suscitare le sue parole, il suo stile, i suoi
gesti. Si fatica, in molti, a capacitarsi di quanto sta
accadendo. E, di conseguenza, a comprendere ciò che lo
Spirito sta dicendo oggi alla Chiesa.
2017/5, p. 18
Non è possibile mettersi in relazione se non ci mettiamo
in ascolto di quello che l’altro ha da dirci. Diversamente,
diventa una imposizione verbale unidirezionale,
autoreferenziale, che non tiene assolutamente conto di
colui che mi sta di fronte.
2017/5, p. 21
A cento anni dalle apparizioni, cosa dice il messaggio di
Fatima alla Chiesa e al mondo d’oggi? Quali i contenuti e
gli inviti che contiene? Un’analisi dell’evento e del suo
significato sulla falsariga della lettera scritta per la
circostanza dai vescovi portoghesi.
2017/5, p. 22
È stato chiesto al vescovo Gregor Maria Hanke della
diocesi tedesca di Eichstätt che posto occupa la
devozione a Maria e quale il suo significato nella sua vita
quotidiana di vescovo. Maria è per lui non solo la guida
che lo porta a Cristo, ma anche l’icona della Chiesa
carismatica.1
2017/5, p. 25
L’opportunità di influire sul proprio mondo emotivo è un
aspetto molto importante dal punto di vista della propria
sopravvivenza psichica. I traumi sono un’occasione
preziosa per regolare le emozioni senza doverle
necessariamente subire e per reagire a ciò che è
accaduto, dando continuità alla propria storia evolutiva.
2017/5, p. 28
Nelle esperienze delle religioni asiatiche c’è un’ampia
convergenza di valori spirituali che hanno plasmato l’anima
del continente. Alcuni di essi trovano la loro
corrispondenza anche nel cristianesimo e favoriscono
l’armonia e l’incontro reciproco. Sono, per così dire, una
porta che apre a Cristo.
2017/5, p. 31
Progressi rilevanti della scienza medica e della tecnologia,
cambiamenti socio-culturali, religiosi ed etici, visioni
contraddittorie del vivere e del morire, eccessiva
burocratizzazione del sistema sanitario, hanno trasformato
“il mondo della salute in uno dei crocevia più importanti
e complessi della società”1 contemporanea.
2017/5, p. 33
2017/5, p. 34
La presente ricerca vuole essere una risposta alla
sollecitudine che papa Francesco mostra nei confronti dei
migranti, in prima fila nel lungo elenco di persone
svantaggiate e vulnerabili perché vittime di una violenza
politica e umana che ha le sue radici nelle dinamiche della
politica internazionale.
2017/5, p. 36
2017/5, p. 39
James H. Kroeger, teologo e missiologo filippino, ha raccolto in dieci temi
fondamentali la visione dinamica che papa Francesco ha del sacerdozio.
Ha attinto dalle sue omelie tenute in varie circostanze e da interventi in
altri numerosi incontri ricavandone una sintesi stimolante che ogni
sacerdote potrà leggere con grande interesse.
2017/5, p. 47