La resurrezione dei morti. La vera misericordia. La fede e il terremoto.
2017/4, p. 47
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Testimoni
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Senén Vidal La Risurrezione dei morti EDB, Bologna 2017
Il libro è dedicato al tema della speranza nella risurrezione dei morti, così come viene presentato dalla testimonianza della Bibbia. Il capitolo iniziale serve da introduzione a tutto lo studio. Partendo da alcuni testi delle lettere autentiche di Paolo, l’A. cerca di descrivere il grande orizzonte che permette di comprendere adeguatamente la fede e la speranza nella risurrezione dei morti. Partendo da questa prospettiva, i quattro capitoli successivi affrontano i diversi campi della testimonianza biblica, dalla tradizione israelitica alla lettura dell’evento del regno di Dio, proclamato e rappresentato nella missione di Gesù. Dalla descrizione dello sfondo messianico del cristianesimo primitivo fino allo scenario del culmine della salvezza nella creazione rinnovata e definitivamente trasformata della Gerusalemme celeste.
Jacques Philippe La vera misericordia EDB, Bologna 2017
A causa della nostra libertà, dobbiamo non solo riconoscere la misericordia di Dio, ma anche accoglierla. P. Philippe si concentra su questa accoglienza (o fiducia), perché molto spesso non abbiamo l'umiltà, non sappiamo perdonare noi stessi né abbandonarci all'amore di Dio: due grandi porte che permettono all'infinita misericordia di Dio di fluire e scorrere incessantemente, mentre lavoriamo su noi stessi e ci sforziamo di diventare persone di misericordia, di accogliere le grazie che fluiscono da Dio e di donare la nostra misericordia agli altri. Il sacramento della riconciliazione continua a svolgere un ruolo fondamentale in questo scambio di amore tra Dio e l'uomo. La confessione è un dialogo intimo tra il Dio amorevole e suo Figlio, dialogo durante il quale egli pone il suo sguardo su di noi. Quanto più accettiamo il suo sguardo risanatore, tanto più possiamo giungere a conoscerlo e ad amarlo.
Domenico Pompili La fede e il terremoto EDB, Bologna 2017
Mons. Pompili, vescovo di Rieti, raccoglie in questo libretto la testimonianza del terremoto che ha sfigurato Accumoli, Amatrice ed Arquata del Tronto e i discorsi rivolti alla sua diocesi colpita dal sisma. La vita e la morte sono abbracciate, la ferita è aperta, l'intimità violata. Il paese più devastato è però il cuore delle persone. Ma giorno dopo giorno, emerge anche l'esigenza di immaginare altro rispetto alle macerie, la voglia di essere più capaci di inventare nuove forme di presenza per quei borghi colpiti dallo spopolamento anche prima del terremoto. È crollato un mondo, però non si è spento lo spirito dei luoghi, che il dolore rende ancora più sacri. Ciò che è accaduto non si può cancellare. Ma non può e non deve essere l'ultima parola. Bisogna sperare che quanti hanno visto crollare i muri portanti della propria vita riescano a rimettersi in cammino.