Problemini con il crocifisso
2017/3, p. 5
Un mio giovane amico mi ha fatto dono di una copia di
un sereno crocifisso del ‘300. Ho pensato di appenderlo
alla parete che sta accanto ai piedi del mio letto, così
che mi sia ben presente.
All’inizio tutto è andato tranquillo: “Meglio addormentarsi
con la tua immagine che con quelle della TV”, gli dicevo
sorridendo.
Ma in questi giorni mi è capitato improvvisamente di
volerlo ignorare, di far finta che non ci fosse, fino al
punto di non riuscire più a guardarlo. E ne ero
dispiaciuto.
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PROBLEMINI CON IL CROCIFISSO
Un mio giovane amico mi ha fatto dono di una copia di un sereno crocifisso del ‘300. Ho pensato di appenderlo alla parete che sta accanto ai piedi del mio letto, così che mi sia ben presente.
All’inizio tutto è andato tranquillo: “Meglio addormentarsi con la tua immagine che con quelle della TV”, gli dicevo sorridendo.
Ma in questi giorni mi è capitato improvvisamente di volerlo ignorare, di far finta che non ci fosse, fino al punto di non riuscire più a guardarlo. E ne ero dispiaciuto.
Una sera mi sembrò che fosse lui a rompere il ghiaccio: “Hai qualche problema? Ti ho fatto qualche cosa?”
“No, hai fatto troppo! Ma finché ti vedevo come la Misericordia che tutti accoglie e tutto perdona, ti guardavo con occhi riconoscenti e ammirati e il cuore si riempiva di fiducia e di gioia. E mi sembrava persino di volerti davvero bene. E con me molti altri che ti hanno riscoperto come il volto benevolo di un Dio amico e comprensivo.
Ma ora che la salute vacilla, ho l’impressione che tu mi dica di salire con te sulla croce. Il che mi ripugna tanto che non ho più né il coraggio né la voglia di guardarti… così penso ad altro…come fanno i più…”
“Fai bene, perché hai ancora bisogno di latte materno. Comincia col guardare l’immagine di mia Madre. Lei non è salita sulla croce, ma è stata ferma sotto la croce.
Devi cominciare ad affinare la tua sensibilità. Ricordi lo “Stabat Mater”? Perché non ascolti qualche capolavoro musicale su questo testo, come quelli di Pergolesi e Rossini? Gli artisti talvolta aiutano assai con le loro sublimi intuizioni.
Poi recita qualche volta il testo di quel poemetto per raddrizzare il cuore. E infine tieniti a contatto con Lei nei momenti di ripugnanza, dicendo, se ci riesci, una decina del Rosario, scegliendo il mistero che ti viene in mente. Vedrai che qualche cosa, poco a poco, cambierà.
Sicuramente il tuo sguardo si volgerà di nuovo alla mia immagine e tu avrai più coraggio di fare quello che è stato scelto da sempre come il meglio per te.
Perché per accogliere il mio amore discendente, basta un poco di fede, ma, per rispondere con il tuo amore, hai bisogno di un cuore speciale, come quello che ha fatto per me mia madre in magnifica collaborazione con lo Spirito.
E ora avanti. Sei attrezzato per ogni evenienza. Non importa se per alcune sere non riuscirai ancora a guardarmi come prima. L’importante è che nel frattempo il tuo cuore diventi un poco più atto a comprendere il mistero della vita”.
Pier Giordano Cabra