Gioia Luigi
La benedizione del Signore
2017/1, p. 40
40 Testimoni 1/2017 VOCE DELLO SPIRITO LA BENEDIZIONE DEL SIGNORE Ogni domenica, all’inizio della celebrazione liturgica, siamo invitati a proclamare: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». La pace sulla terra e la gloria di Dio sono legate l’una all’altra: più rendiamo gloria a Dio, più costruiamo la pace sulla terra. Rendiamo gloria a Dio prima di tutto riconoscendo quanto tutto sia un dono del Signore, specialmente la relazione, l’alleanza, l’amicizia che stringe con noi e con tutta l’umanità.

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VOCE DELLO SPIRITO
la benedizione del signore
Ogni domenica, all'inizio della celebrazione liturgica, siamo invitati a proclamare: «Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». La pace sulla terra e la gloria di Dio sono legate l'una all’altra: più rendiamo gloria a Dio, più costruiamo la pace sulla terra. Rendiamo gloria a Dio prima di tutto riconoscendo quanto tutto sia un dono del Signore, specialmente la relazione, l'alleanza, l'amicizia che stringe con noi e con tutta l'umanità. Natale è la celebrazione per eccellenza di questa alleanza, dell'Emmanuele, del «Dio con noi». Questa gratitudine alimenta in noi sentimenti di pace, ci fa sentire tutti figli di uno stesso padre e fratelli e sorelle gli uni degli altri, al di là di ogni barriera etnica, linguistica o nazionale.
Ecco perché la Chiesa ha pensato bene di far culminare l'ottava di Natale, cioè la celebrazione della volontà di Dio di essere «con noi», con una giornata dedicata alla pace e all'insegna del riconoscimento di Maria come madre di Dio.
Se Maria è madre di Dio, allora unendoci a Gesù davvero ci uniamo a Dio, davvero entriamo nella vita di Dio, diventando figli nel Figlio e potendo chiamare Dio Padre.
Se sappiamo che questo è vero, se possiamo credere e confessarlo con certezza e audacia è grazie allo Spirito Santo. Basta fermarci un attimo a riflettere per accorgerci che proprio adesso, proprio in questo momento, lo Spirito Santo è presente nei nostri cuori. E grazie allo Spirito del quale Paolo attesta che «conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio». (1 Cor 2,10). Poi aggiunge: «Nessuno può dire: "Gesù è Signore!", se non sotto l'azione dello Spirito Santo» (1 Cor 12,3).
Abbiamo dunque ricevuto un grande dono di Dio nei nostri cuori: lo Spirito che in noi prega, che ci fa dire: «Gesù è Signore» e quindi ci dà il dono della fede, apre i nostri occhi per farci discernere il corpo e il sangue di Cristo, apre le nostre orecchie alla parola di Dio, apre i nostri cuori per farci amare coloro che sono intorno a noi come dei fratelli e delle sorelle.
Non abbiamo prova più eloquente della verità della salvezza cristiana di questa nostra speranza, del nostro amore, per quanto poveri essi siano. Grazie allo Spirito entriamo nella vita di Dio, siamo anche noi figli di Dio perché Gesù è Dio, e questo lo proclamiamo ogni volta che chiamiamo Maria madre di Dio.
Aprendoci dunque all'azione dello Spirito Santo in noi, gli permettiamo di illuminare i nostri sensi, di penetrare i nostri cuori, di rafforzare la nostra debolezza, di preservarci dal pericolo e soprattutto di donarci la sua pace e di farcene gli operatori nel mondo.
Questi sono gli auguri che siamo invitati a scambiarci all'inizio di questo nuovo anno. Riprendiamo la benedizione del Signore. Egli, quando fa un augurio, ci benedice, cioè non dice solo una parola, ma opera un bene, introduce una novità nella nostra vita. Riprendiamo allora gli uni per gli altri la sua benedizione: «Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace» (Nm 6,24-26).
Luigi Gioia
da Mi guida la tua mano.
Omelie sui vangeli domenicali. Anno A
EDB, Bologna 2016