Gellini Anna Maria
Il ministero generativo
2016/9, p. 47
Mons. Semeraro, vescovo di Albano, con un apporto chiaro e una testimonianza personale, sviluppa una interessante riflessione orientata a promuovere la maturazione della fede attraverso azioni ecclesiali più esplicitamente modulate sull’esperienza di vita delle persone. Sostiene inoltre che occorre passare da una «pastorale del fare» e «dei servizi», a una «pastorale di relazioni»; da una pastorale del «salone parrocchiale», a una pastorale degli «ambienti di vita», dislocandoci così dal luogo dove siamo nei luoghi dove vive la gente.

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Marcello Semeraro Il ministero generativo EDB € 16,00
Mons. Semeraro, vescovo di Albano, con un apporto chiaro e una testimonianza personale, sviluppa una interessante riflessione orientata a promuovere la maturazione della fede attraverso azioni ecclesiali più esplicitamente modulate sull’esperienza di vita delle persone. Sostiene inoltre che occorre passare da una «pastorale del fare» e «dei servizi», a una «pastorale di relazioni»; da una pastorale del «salone parrocchiale», a una pastorale degli «ambienti di vita», dislocandoci così dal luogo dove siamo nei luoghi dove vive la gente. In particolare, la riflessione fa prendere corpo alla denominazione di «padre e madre» data alle persone consacrate come persone centralmente impegnate nel promuovere la vita, nella misura in cui sono fedeli alla loro identità e missione. Ed evidenzia quanto sia necessario vivere con la passione degli innamorati il nostro ministero, la nostra consacrazione. Se l'incontro con Cristo non ci porta all'inquietudine dell'amore, allora non ci salveranno neppure i riti solenni delle nostre ordinazioni, le ufficialità di incarichi più o meno impegnativi o prestigiosi nella comunità cristiana. Al desiderio di amare intensamente il Signore deve essere unito quello di comunicare agli altri la scoperta e la gioia dell'essere stati amati dal principio. Ne emergono un panorama vasto e una sequenza di operatività e di crescita significative che favoriscono il risveglio e l'unificazione interiore ed esteriore dell'azione pastorale oggi. Fondamentale è porre azioni non concluse in se stesse, ma generative di futuro: dinamismi nuovi, ossia non ripetitivi, ma in grado di accompagnare storie nuove. Condizione perché questo avvenga è coinvolgere altre persone e gruppi, con uno stile di comunione nell'azione pastorale, ancora ammalata di protagonismo, di individualismo e spesso incapace di sinergie. Destinatari del libro sono in primo piano i presbiteri impegnati nel servizio generativo alla fede oggi, con il passaggio di mentalità e di azione suggerito, ma lo è ugualmente ogni operatore pastorale impegnato in vario modo nell'essere a servizio della formazione alla fede.