2016/9, p. 1
La ricerca del volto di Dio, la recente costituzione apostolica
di papa Francesco, costituisce oggi il riferimento ispirante
e giuridico per i monasteri di clausura. I dodici elementi
che compongono il mosaico del testo. Continuità
e discontinuità con la costituzione del 1950. I numeri
e le tendenze.
2016/9, p. 4
Questa è un’umile protesta di noi animali sparsi su tutta la terra, nei cieli e
nei mari, una protesta che nasce dalla lettura di un versetto del salmo 48:
«L’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono».
Che l’uomo nella prosperità non comprenda, è una cosa evidente.
2016/9, p. 5
La Lettera abbandona lo schema Carisma/Istituzione come
due vie diverse e si è messa in luce l’unica sorgente che è
lo Spirito Santo dal quale provengono come doni suoi sia
quelli gerarchici che quelli carismatici; egli ne è l’origine e
in lui ambedue hanno il medesimo fine.
2016/9, p. 8
Se uno si dice cristiano, ha detto il Papa, e non vive per
servire, non serve per vivere. Con la sua vita rinnega
Gesù Cristo. Di qui l’invito ai giovani ad essere
protagonisti nel servizio e segno del suo amore
misericordioso per il nostro tempo.
2016/9, p. 10
2016/9, p. 11
La crisi che pervade l’islam è la più forte degli ultimi
decenni perché tocca vari paesi, si presenta con una
violenza inusitata e per la prima volta si realizza il
progetto dell’ISIS. Per questi tre motivi si può affermare
che l’islam invece di rinnovarsi sta affondando.
2016/9, p. 15
La Sessione ha costituito solo la prima di due puntate di
un ciclo dedicato a Tradizione, Riforma e Profezia; la
seconda avrà luogo il prossimo anno. Quest’anno, ci si è
soffermati principalmente sulla tradizione, sia dal punto di
vista dei significati sia delle implicazioni teologiche.
2016/9, p. 17
2016/9, p. 18
Davanti all’attuale situazione del mondo, è possibile
rimanere spettatori inerti? Quale deve essere il nostro
atteggiamento cristiano soprattutto davanti alle tre grandi
sfide che riguardano il nostro pianeta: globalizzazione della
violenza, giustizia negata e crisi ambientale?
2016/9, p. 20
Il Giubileo Straordinario della Misericordia, che la
Chiesa sta vivendo, offre una luce particolare anche
alla Giornata Missionaria Mondiale del 2016: ci invita
a guardare alla missione ad gentes come una grande, immensa
opera di misericordia sia spirituale che materiale.
In effetti, in questa Giornata Missionaria Mondiale,
siamo tutti invitati ad “uscire”, come discepoli missionari,
ciascuno mettendo a servizio i propri talenti, la
propria creatività, la propria saggezza ed esperienza nel
portare il messaggio della tenerezza e della compassione
di Dio all’intera famiglia umana.
2016/9, p. 22
Sono sette le linee di azione maturate nel corso dei lavori
per il sessennio 2016-2022: l’umanità del religioso,
il religioso vive di Dio, il religioso identificato nel carisma,
la relazione vitale con la comunità, il religioso in missione,
l’apostolato, verso le periferie esistenziali del mondo.
2016/9, p. 25
Un fratello laico tedesco dell’Istituto di San Giovanni
di Dio (Fatebenefratelli) descrive la bellezza di questa
vocazione e la gioia di viverla come espressione
dell’amore di Dio verso i bisognosi e come chiamata
a farsi fratelli di tutti, a servirli accogliendoli con il cuore,
o meglio, nel cuore.
2016/9, p. 27
Esempi di dedizione instancabile per i fratelli più
bisognosi, testimoni di fedeltà a Dio e di amore al
prossimo anche nella prova, hanno arricchito la Chiesa
con l’originalità e la varietà dei loro carismi, hanno donato
la vita anche fino al martirio.
2016/9, p. 30
Di fronte ai tanti consacrati che se ne vanno, ci sono
coloro che invece rimangono e sono la stragrande
maggioranza. Quali sono le ragioni che li sostengono
e li inducono a perseverare? Nessuno può dircelo meglio
degli stessi interessati.
2016/9, p. 33
Spesso c’è poca vita nei nostri linguaggi, tanto ripetitivi,
invadenti, quanto sempre più incapaci di parlarci davvero,
tendenti a far sembrare vivo ciò che è morto. Si usano
parole in discorsi che risuonano qualcosa di stanco,
polveroso, inadeguato, e quindi ancora una volta impotente.
2016/9, p. 35
2016/9, p. 38
In Gv 21, non è soltanto la pesca ad avere un significato
missionario: anche il motivo di Gesù che cerca cibo
è intrinsecamente legato alla missione. Colui che scrisse
Gv 21,1-14, o che semplicemente lo collocò nel posto
in cui si trova ora, era ben consapevole che nella
cerchia giovannea una richiesta di cibo da parte di Gesù
non poteva essere compresa
se non in riferimento alla missione.
il racconto di pesca e di
pasto si limita a trasferire ai discepoli
ciò che in Gv 4 è stato
detto per Gesù.
2016/9, p. 39
La vita consacrata è chiamata a lasciarsi modellare dal Signore per
rispondere meglio al progetto evangelico. Si tratta di entrare nel mistero
pasquale: dare morte a tanti otri vecchi e strutture obsolete, asfissianti per
vivere la vita e la vita in abbondanza e versare vino nuovo in otri nuovi.
2016/9, p. 46
Don Giovanni Mazzillo, docente
di Teologia fondamentale, Ecclesiologia
e Scienza delle religioni all’istituto
Teologico Calabro di Catanzaro,
propone nel suo libro un interessante
percorso di riflessione e studio,
a partire da un’indagine storico-critica
sul concetto di “popolo di Dio”
nella storia della teologia e soprattutto
nella prospettiva del Vaticano II.
Lo sviluppo del testo in 12 capitoli
orienta a tenere saldamente e sistemicamente
ancorate la sequela Christi
come cammino delle beatitudini e la
realtà della Chiesa come popolo di
Dio.
2016/9, p. 47
Mons. Semeraro,
vescovo di
Albano, con un
apporto chiaro e
una testimonianza
personale,
sviluppa una
interessante riflessione
orientata
a promuovere
la maturazione
della fede
attraverso azioni
ecclesiali più esplicitamente modulate
sull’esperienza di vita delle persone. Sostiene
inoltre che occorre passare da una
«pastorale del fare» e «dei servizi», a una
«pastorale di relazioni»; da una pastorale
del «salone parrocchiale», a una pastorale
degli «ambienti di vita», dislocandoci
così dal luogo dove siamo nei luoghi
dove vive la gente.