Mastrofini Fabrizio
2016/6, p. 1
Il sacerdote deve irradiare fervore e la sorgente del suo stile di vita è un grande amore. È tale se fa parte di una vera comunità ecclesiale, in una Chiesa che prende il largo. La ragione ultima del suo donarsi è nell’appartenenza convinta di fede e di amore. Decisiva la formazione permanente.
Cabra Piergiordano
2016/6, p. 4
Quell’acqua che scendeva appariva di una inconsueta straordinaria bellezza, che richiamava vertiginose discese come quella divinamente sublime del Figlio, che era “disceso dal cielo per noi uomini e per la nostra salvezza”. Una discesa gioiosa e umile come quella di Colui che “umiliò se stesso” per portare la gioia della buona novella. Una cascata fresca e gratuita come la Grazia che scende per purificare e ringiovanire.
Arrighini Angelo
2016/6, p. 5
L’assemblea ha sviluppato il tema “Tessere la solidarietà globale per la vita”, a partire da diverse angolazioni, tra cui: la cura del pianeta, i grandi problemi del mondo, la vita religiosa, la solidarietà e il modo in cui vorremmo viverla”. L’UISG ricordava quest’anno anche il 50° della sua fondazione (8 dic. 1965).
Dall'Osto Antonio
2016/6, p. 8
Il 9 maggio scorso il papa ha rilasciato un’intervista durante la quale ha affrontato diversi temi di grande attualità. La riprendiamo in forma sintetica dall’originale francese. Radici cristiane dell’Europa «Bisogna parlare di radici al plurale perché ce ne sono tante. In questo senso, quando sento parlare di radici cristiane dell’Europa, temo a volte il tono che può essere trionfalistico o vendicativo. Ciò diventa allora colonialismo. Giovanni Paolo II ne parlava con un tono tranquillo. L’Europa, sì, ha delle radici cristiane. Il cristianesimo ha il dovere di innaffiarle, ma in uno spirito di servizio come per la lavanda dei piedi. L’apporto del cristianesimo a una cultura è quello di Cristo con la lavanda dei piedi, vale a dire, con il servizio e il dono della vita. Non deve essere un apporto colonialista».
F.x.
2016/6, p. 9
La situazione rimane sempre molto critica e c’è il rischio che precipiti. C’è solo da augurarsi che non ripeta la tragedia del passato, ma l’aria che tira è molto pesante. Tanta gente teme lo scoppio di un’altra guerra civile come nel 1993. Si parla di 260.000 rifugiati nei paesi vicini, soprattutto in Tanzania e Rwanda.
Salvarani Brunetto
2016/6, p. 12
Si può immaginare che a Creta il mondo ortodosso punterà a offrire una manifestazione pubblica della sua unità, mostrando che le diverse Chiese autocefale possono operare e testimoniare unitariamente nell’oggi della storia senza venir meno alla (così amata) Tradizione.
Gellini Anna Maria
2016/6, p. 14
Zamboni Stefano
2016/6, p. 15
La rivelazione del Cuore di Gesù non è il simbolo astratto di un amore generico di Dio per l’umanità, ma la manifestazione di una dedizione concreta, di una sofferenza reale, di un amore umanamente inconcepibile. L’icona di questa dedizione è rappresentata nella trasfissione del fianco di Gesù.
Dall'Osto Antonio
2016/6, p. 17
La dimensione ecumenica della vita consacrata, non si esprime tanto nell’osservanza dei tre classici voti, ma nel suo radicamento battesimale che accomuna tutti i cristiani. Il mutuo riconoscimento del battesimo è infatti il più profondo fondamento della comunità ecumenica.
Matté Marcello
2016/6, p. 20
La Società di vita apostolica, nata come frutto maturo del Concilio, è attraversata da una profonda crisi di credibilità, in seguito all’accertamento degli abusi dei quali si è reso responsabile il suo fondatore, Luis Fernando Figari. Partito il programma di profonda riforma.
Cozza Rino
2016/6, p. 22
Nessuna vocazione nella Chiesa basta da sola, non tanto dal punto di vista operativo, quanto nel suo essere parola concreta che narra la grandezza del mistero dell’amore di Dio. Da qui la complementarietà tra religiosi e laici.
Chiaro Mario
2016/6, p. 27
Un apposito gruppo di lavoro di gesuiti, di varie parti del mondo, ha inteso rispondere agli appelli del pontefice con un Rapporto speciale nella rivista “Promotio Iustitiae” (1/2016 n.121), del Segretariato per la giustizia sociale e l’ecologia della Compagnia di Gesù, intitolato Giustizia nell’economia globale. Costruire società sostenibili e inclusive.
Dall'Osto Antonio
2016/6, p. 30
Lo sviluppo della missione e di una prassi missionaria in America latina, per molto tempo latente, ha ricevuto dalla Conferenza di Aparecida un formidabile impulso. È nata così una Chiesa in grado oggi di offrire col suo dinamismo all’antica Chiesa il tesoro della sua fede e un modello di vita cristiana che va dalla periferia al centro.
Brena Enzo
2016/6, p. 33
Il messaggio di papa Francesco per la prossima Giornata mondiale della Gioventù mette al centro la beatitudine della misericordia. Ai giovani è rivolto l’invito a essere messaggeri di misericordia nella società di oggi.
Gellini Anna Maria
2016/6, p. 35
Gellini Anna Maria
2016/6, p. 35
Dall'Osto Antonio
2016/6, p. 36
Pakistan Cina Torino India
Kasper Walter
2016/6, p. 38
La rivelazione della misericordia di Dio è concretamente avvenuta in Gesù Cristo. In lui Dio ci ha tutti eletti dall’eternità. Chi vede lui, vede il Padre (Cv 14,9). La lettera agli Ebrei dice: «per poter essere un sommo sacerdote misericordioso davanti a Dio egli dovette essere in tutto uguale a noi (Eb 2,17). Egli è il trono della grazia, a cui possiamo accostarci con fiducia per trovare perdono e grazia (Eb 4,16). Gesù Cristo, Figlio incarnato di Dio, è il trono della misericordia».
Alzate Ramírez Luis Hernando
2016/6, p. 39
Come dovrebbe essere la vita fraterna in comunità? Teresa di Gesù, di cui è stato appena celebrato il quinto centenario della nascita, ce ne dà una mirabile descrizione. Nonostante la diversità dei tempi, il suo insegnamento è di grande attualità anche oggi. I santi infatti non invecchiano mai.
Gellini Anna Maria
2016/6, p. 46
L’autore del libro Taizé. La speranza condivisa è il domenicano Claudio Monge, responsabile del Centro di documentazione interreligiosa dei Domenicani a Istanbul e visiting professor in Teologia delle Religioni in diverse università europee oltre che in Canada e in Brasile. P. Monge, originario di Cuneo, ha trascorso due anni nella comunità monastica ecumenica di Taizé ed è rimasto segnato dalla testimonianza di quell’uomo di Dio che è stato frère Roger, fondatore di una «esperienza di riconciliazione», condivisa da cristiani provenienti da diverse tradizioni e incentrata «sull’essenziale della fede pasquale». Nel libro si intrecciano armonicamente testimonianze autobiografiche, riflessioni e insegnamenti, tratti dalle opere di fr. Roger.