Gellini Anna Maria
Santi nel Giubileo della Misericordia
2016/5, p. 21
Tra i cinque nuovi santi nell’anno del Giubileo della Misericordia, i primi a essere proclamati saranno Maria Elisabetta Hesselblad e Stanislao di Gesù e Maria. Verranno canonizzati a Roma domenica 5 giugno 2016.
Santi nel Giubileo della Misericordia
Tra i cinque nuovi santi nell’anno del Giubileo della Misericordia, i primi a essere proclamati saranno Maria Elisabetta Hesselblad e Stanislao di Gesù e Maria. Verranno canonizzati a Roma domenica 5 giugno 2016.
Stanislao di Gesù e Maria
Giovanni Papczyński nacque il 18 maggio 1631 a Podegrodzie, in Polonia, in una famiglia cristiana. Trascorse gli anni di studio nei collegi degli Scolopi e dei Gesuiti. Nel 1654 entrò nell’Ordine dei Chierici regolari poveri della Madre di Dio delle Scuole pie (Scolopi) prendendo il nome di Stanislao di Gesù e Maria in sintonia con il suo particolare amore a Cristo Crocifisso e a Maria Immacolata. Il 12 marzo 1661 fu ordinato sacerdote dal vescovo Stanisław Sarnowski. Si dedicò all’insegnamento della retorica prima al collegio di Rzeszów poi dal 1663 a Varsavia, dove divenne famoso come predicatore, confessore e direttore spirituale. Desideroso di realizzare in modo radicale la sua vocazione, possibilità che non riuscì a trovare nella provincia polacca degli Scolopi, p. Stanislao abbandonò l’Ordine con il consenso del Papa. Sostenuto e consigliato da p. Franciszek Wilga, abate del convento camaldolese a Bielany, a Varsavia, p. Stanislao si unì ad un gruppo di eremiti che vivevano nella Foresta di Korabiew. In breve, rimasti in pochissimi, incominciarono a delineare la vita del nuovo Ordine, che ottenne l’approvazione ecclesiastica nel 1679. Il 24 novembre 1699 la Sede Apostolica permise ai Mariani di emettere i voti solenni. L'Ordine ebbe rapida diffusione in Polonia e Lituania. Nel 1750 vennero aperte le prime case in Portogallo e nel 1779 ai Mariani venne concessa anche la chiesa dei Santi Vito e Modesto a Roma. Attualmente i Mariani sono presenti in Europa (Bielorussia, Cechia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Slovacchia, Ucraina), nelle Americhe (Argentina, Brasile, Stati Uniti d'America), in Africa (Camerun, Ruanda), in Asia (Filippine, Kazakistan) e in Australia; la sede generalizia è a Roma. La loro missione è la diffusione del culto dell’Immacolata Concezione della B.V.Maria, l’aiuto ai defunti mediante la preghiera, nel XVII sec. specialmente per i soldati caduti in guerra e le vittime della peste, e la cura della formazione umana e cristiana del “popolo semplice” e dei giovani. La vita di p. Stanislao, pur in mezzo a fatiche, sofferenze e incomprensioni, fu testimonianza della sua esperienza del Dio vivente presente nella storia degli uomini, vicino all’uomo; del Dio che si rivela nel mistero dell’Incarnazione, e nell’opera della redenzione trasmette a ciascuno il suo amore e la sua misericordia. I poveri e le persone più emarginate ebbero in p. Stanislao il loro protettore e amico. Ancora in vita, fu ritenuto santo e chiamato "padre dei poveri" e "apostolo di Masovia", uno dei ducati in cui era divisa la Polonia. Morì il 17 settembre 1701, nel convento di Góra Kalwaria, pronunciando le parole: "Nelle tue mani, Signore, consegno il mio spirito", benedicendo prima i suoi confratelli ed esprimendo l’ormai unico suo desiderio di unirsi a Cristo.
Maria Elisabetta Hesselblad
Nata in Svezia, in una famiglia luterana, il 4 giugno 1870, quintogenita di tredici figli, Maria Elisabetta fu battezzata nella chiesa luterana il 12 luglio 1870, e nel 1885 ricevette la prima Comunione e la Confermazione. Fin da bambina il suo maggiore desiderio fu trovare l’Unico Ovile. Lei stessa racconta nelle “memorie autobiografiche”: «Da bambina, andando a scuola e vedendo che i miei compagni appartenevano a molte Chiese diverse, cominciai a domandarmi quale fosse il vero ovile, perché avevo letto nel Nuovo Testamento che ci sarebbe stato «un solo ovile e un solo pastore». Pregai spesso per essere condotta a quell’Ovile». Nel 1888 emigrò negli Stati Uniti alla ricerca di un lavoro per aiutare economicamente la sua famiglia. Là incontrò il gesuita p. Giovanni Hagen, che le fece conoscere in maniera approfondita la dottrina cattolica. M. Elisabetta decise così di farsi battezzare e ricevere la prima Comunione nella Chiesa cattolica il 15 agosto 1902. Nel 1903 partì per Roma dove ebbe la gioia di scoprire la casa dove abitò Santa Brigida, fondatrice dell’Ordine monastico del Santissimo Salvatore, sviluppatosi nel Nord Europa nel XIV secolo. Col proposito di rifondare l’Ordine, nel 1906 M. Elisabetta vestì l’abito grigio delle Brigidine di Syon Abbey ed emise i voti alla presenza di p. Hagen; con l’aiuto del Papa Pio X, nel 1911 riportò in vita l’Ordine di S.Brigida, ricevendo dal Vaticano la Chiesa di Santa Brigida in Roma insieme al convento ormai abbandonato dalle Carmelitane. Il 4 marzo 1920 fu nominata badessa e confermò i tre impegni dell’Ordine: contemplazione, adorazione e riparazione. Nel 1943, quando Roma era in mano ai nazisti, M.Elisabetta ospitò nel convento ebrei, poveri, rifugiati, comunisti italiani, tedeschi e polacchi. Offrì le sue preghiere e le sue sofferenze causate da una salute precaria, a favore dell’unità dei cristiani. Il 24 aprile 1957, morì nella casa generalizia di piazza Farnese; fu sepolta al cimitero del Verano. Chi l’aveva conosciuta, la considerò subito “santa” oltre che madre dei poveri e maestra dello spirito. Il carisma brigidino di santa M.Elisabetta Hesselblad attualmente si trova innestato in Italia, Svizzera, Inghilterra, Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Estonia, Polonia, Germania, Paesi Bassi, India, Palestina, Israele, Filippine, Indonesia, Stati Uniti, Messico, Cuba con circa 50 comunità e 700 religiose.
Anna Maria Gellini