Del Gaudio Daniela
Progetto "carismi in città"
2016/2, p. 32
L’Ufficio per la VC della diocesi di Roma ha elaborato un progetto per dire a tutti che i consacrati intendono unire i loro carismi, per testimoniare insieme la profezia della carità. Il progetto è articolato in sei eventi: preghiera, carità, comunicazione, educazione, sanità, missione.

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Testimoni
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Volti della misericordia di Dio
PROGETTO
“CARISMI IN CITTÀ”
L’Ufficio per la VC della diocesi di Roma ha elaborato un progetto per dire a tutti che i consacrati intendono unire i loro carismi, per testimoniare insieme la profezia della carità. Il progetto è articolato in sei eventi: preghiera, carità, comunicazione, educazione, sanità, missione.
“Svegliate il mondo!”, aveva detto papa Francesco all’inizio di questo anno dedicato alla vita consacrata rivolgendosi ai tanti religiosi, religiose e laici consacrati del mondo, aggiungendo l’invito ad essere profeti che vegliano sulle città e sui villaggi annunciando l’aurora di un giorno nuovo da vivere secondo la profezia del vangelo. I consacrati della Diocesi di Roma hanno risposto raccontando la vitalità e la gioia di una profezia vissuta nel quotidiano, attraverso la ricchezza dei loro carismi, per mostrare alla città il volto della misericordia di Dio. È questo il senso del progetto: “Carismi in città: volti della misericordia di Dio”, lanciato in questo anno dall’Ufficio per la vita consacrata della Diocesi romana. Il progetto prevede sei eventi, di cui due già realizzati, uno per ogni ambito in cui si racconta la diversità dei carismi della vita consacrata: preghiera, carità, comunicazione, educazione, sanità, missione.
Un programma
in sei eventi
Il primo, svoltosi il 25 ottobre 2015, è stato dedicato all’ambito della carità ed ha avuto come tema: La gioia della misericordia. Luogo dell’evento è stato il Villaggio dell’ospitalità presso la Parrocchia “S. Maria dell’Ospitalità”, in via del Torraccio. Sullo sfondo di uno spettacolo musicale si sono alternate testimonianze, preghiere e danze etniche per raccontare la fantasia della carità di migliaia di consacrati che operano a Roma e che, soprattutto, testimoniano la misericordia di Dio nelle periferie esistenziali della capitale dedicandosi ai senza tetto, ai bisognosi, agli immigrati, agli emarginati.
Il secondo, dedicato alla vita contemplativa, si è incentrato sulla profezia della contemplazione, come modello per scoprire la ricchezza e la fecondità del primato di Dio nella propria vita, nelle relazioni fraterne, nella dimensione apostolica di chi, pur stando in clausura, accompagna con la preghiera le sorti della storia stando silenziosamente ma efficacemente dinanzi a Dio per intercedere, sostenere, consolare. La vita contemplativa è stata narrata nella mattinata attraverso le intense relazioni di monaci e monache presso l’Ateneo S. Anselmo di Roma. Nel pomeriggio, invece, la comunità dei Cistercensi delle Tre Fontane ha incontrato la città con lo stile testimoniale e colloquiale tipico dei Trappisti, dando esempio di semplicità e di accoglienza fraterna.
Il terzo evento si svolgerà il 22 maggio 2016 presso l’Ospedale di San Giovanni e racconterà la prontezza dei consacrati nel donarsi verso chi soffre, nell’assistenza agli ammalati, ai disabili, prendendosi cura di ogni vita, dal suo nascere fino al tramonto, perché ogni persona è cara al cuore di Dio. I consacrati, mediante l’opera assistenziale, testimoniano appunto questa capacità di allargare il proprio cuore fino ai confini del mondo per accogliere le sofferenze umane e trasfigurarle in amore donato, offerto, santificato.
Il quarto evento avrà come protagonisti i consacrati che si dedicano all’educazione e si terrà il 16 aprile 2016 presso l’Istituto “Santa Maria” in viale Manzoni. La tematica scelta, significativamente, è: “Mettiamoci in gioco” perché, organizzando un torneo di calcio in cui diverse scuole e università tenute da religiosi si sfideranno, sarà l’occasione per riflettere su come “giocarsi la vita” formandosi ai valori giusti perché sia una vita autentica, alla scuola del vangelo. In campo educativo da sempre i consacrati testimoniano la forza della formazione integrale della persona che assicura personalità mature in senso umano e cristiano.
Il quinto evento, dedicato all’ambito della comunicazione, avrà luogo il 7 maggio 2016, in diverse tappe, con una modalità itinerante per guidare chi vi parteciperà a scoprire la bellezza di alcuni siti importanti che testimoniano la capacità di comunicare il vangelo, anche nell’oggi della storia, da parte dei consacrati, utilizzando tutte le forme espressive, dall’arte ai mass media, per raggiungere il cuore di ogni uomo e farlo aprire all’incontro con Cristo, Parola viva e fonte di verità.
L’ultimo evento, che ha come tematica la missione, sarà inserito nella celebrazione del mese di ottobre che, per tradizione, è dedicato alla missione. Tale iniziativa ha come obiettivo quello di raccontare la varietà dei carismi che si dedicano alla missione per portare il messaggio del vangelo in altre terre, incarnandolo nella storia e nella cultura locale con testimonianze di missionari e missionarie che ancora oggi vivono in ogni parte del mondo interamente consacrati a Dio e ai fratelli.
Per testimoniare insieme
la profezia della carità
Il direttore dell’Ufficio per la vita consacrata della Diocesi di Roma, p. Agostino Montan, spiega che questo progetto, concepito in seno all’USMI e fatto proprio da tutti i consacrati, vuole rispondere non solo all’appello del papa a testimoniare la profezia della carità nella città, ma anche all’esigenza di testimoniare unità all’interno della Chiesa. I consacrati intendono dire a tutti che camminano insieme, che sono presenti come persone interamente donate, uomini e donne di relazione, nella preghiera, nel servizio, nella gratuità, nell’amore.
Si tratta di una identità preziosa da testimoniare e diffondere che disegna una vera e propria sinfonia di esperienze, di sapienza evangelica, di sorrisi, di mani, di volti che sanno di speranza, di gioia, di carità. Sono espressione di diversi carismi ma tutti manifestano lo stesso entusiasmo, lo stesso impegno, la stessa forza. Quella di un amore grande a Dio e ai fratelli, nella Chiesa e per la Chiesa, nel mondo e per il mondo, senza giudicare, senza imporre, soltanto donando.
Vivono così, spesso nascosti, i consacrati, eppure sono una potenza che ogni giorno fa migliore il mondo perché contribuiscono a dare fiducia a chi è solo, consolazione a chi è triste o malato, speranza a chi vive e a chi muore.
Sono profezia dell’utopia della carità che dona senza chiedere niente in cambio. Poveri, fanno ricchi molti, come scrive San Paolo, gente che il mondo non considera eppure capace di sostenere tutti, con la forza della preghiera, della testimonianza della loro vita, delle opere che gestiscono.
Lo sanno bene quanti li avvicinano, quanti si servono dei consacrati, quanti bussano ai conventi o ai monasteri per chiedere, ricevere servizi, farsi aiutare.
A tutti, specialmente ai più bisognosi, i consacrati di Roma vogliono annunciare con rinnovato slancio la gioia della loro vita, come afferma anche sr. Gabriella Guarnieri, delegata USMI diocesana, raccontando la varietà e la ricchezza dei loro carismi, come donne ripiene di una santa e lucida follia evangelica, che sa osare dove altri si fermano, oltre i pregiudizi e i condizionamenti, in favore degli ultimi e dei poveri, per ridare dignità ad ogni uomo e ogni donna che incontrano.
Questo progetto vede coinvolti insieme, per la prima volta, religiosi, religiose, istituti secolari, laici consacrati, e le due forme “nuove” presenti in Diocesi: l’OrdoVirginum e l’OrdoViduarum. Si tratta di due forme di consacrazione molto antiche, presenti nella Chiesa, come testimonia s. Ambrogio, già nel IV secolo, e oggi tornate in auge e già con numerose presenze in Diocesi. Quella dei “carismi in città” è un’iniziativa, quindi, che vuole tracciare percorsi nuovi di collaborazione intercongregazionale stabilendo legami più forti con la città perché i carismi delle varie famiglie religiose presenti nella Diocesi possano continuare a portare frutto nel grande campo del Signore.
Per questo motivo, nell’anno del Giubileo straordinario della misericordia, essi vogliono essere il volto della misericordia di Dio, sacramento della sua presenza nelle periferie esistenziali che circondano il vivere della metropoli romana, segno e strumento efficace del suo agire che salva, non solo per un momento passeggero, ma ogni giorno, nella fatica quotidiana che trasforma e sublima la storia degli uomini in storia di salvezza. Il volto di Dio non è mai stato così vicino.
sr. Daniela Del Gaudio sfi