Mastrofini Fabrizio
Dalla sinagoga alla moschea di Roma?
2016/2, p. 3
All’ingresso della Sinagoga c’era il rabbino capo, Riccardo Di Segni, che sulla scalinata ha accolto il Papa con un abbraccio. Hanno poi percorso insieme il corridoio centrale dirigendosi verso la tribuna. La Sinagoga era gremita di persone e il Papa si è intrattenuto più volte a parlare e salutare le persone. Tra i partecipanti anche l’imam Yahya Pallavicini, vicepresidente della Coreis italiana (Comunità religiosa islamica).

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Dalla sinagoga alla moschea di Roma?
Giunto alla Sinagoga di Roma con dieci minuti di anticipo rispetto al programma, dunque poco prima delle ore 16 di domenica 17 gennaio, papa Francesco è stato accolto dalla presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, e dal presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna. Insieme hanno percorso via Catalana ma prima di entrare in Sinagoga, il Papa si è soffermato davanti alla lapide che ricorda Stefano Gai Tachè, il bimbo di soli 2 anni ucciso dai terroristi palestinesi nell’attentato del 1982. E qui, dopo aver deposto dei fiori, il Papa si è intrattenuto a parlare con la famiglia Tachè e con alcuni dei 40 feriti dell’attentato. È stato un incontro estremamente cordiale e amichevole tanto che le telecamere hanno registrato le parole di un anziano ebreo al Papa: «È molto simpatico e le vogliamo tutti molto bene». E un giovane porgendogli la mano gli ha detto: «benvenuto». All’ingresso della Sinagoga c’era il rabbino capo, Riccardo Di Segni, che sulla scalinata ha accolto il Papa con un abbraccio. Hanno poi percorso insieme il corridoio centrale dirigendosi verso la tribuna. La Sinagoga era gremita di persone e il Papa si è intrattenuto più volte a parlare e salutare le persone. Tra i partecipanti anche l’imam Yahya Pallavicini, vicepresidente della Coreis italiana (Comunità religiosa islamica). Il giorno dopo, lunedì 18, è arrivata la conferma che è in programma una visita di papa Francesco alla Moschea di Roma. Il primo Papa a entrare in una moschea fu Giovanni Paolo II il 6 maggio 2001, pochi mesi prima dell'assalto terroristico dell'11 settembre, nella moschea degli Omayyadi, a Damasco. Il 30 novembre 2006 Benedetto XVI rimase in silenziosa preghiera nella Moschea Blu di Istanbul. Sempre nella Moschea Blu di Istanbul ha pregato Francesco il 29 novembre 2014; il 30 novembre scorso è stato anche nella Moschea centrale di Koudoukou a Bangui, capitale del Centrafrica, dove ha incontrato la comunità musulmana. La Moschea di Roma sorge nella zona nord della città ai piedi del quartiere dei Parioli, all’incrocio con la Via Flaminia, ed è la più grande dell'Occidente. Sorge su 30.000 mq di terreno e può ospitare fino a 12.000 fedeli e nei giorni della Festa del Sacrificio affluiscono fino a 40 mila persone. L'edificio è opera dell'architetto Paolo Portoghesi; la Grande Moschea di Roma fu voluta e finanziata dal re Faysal dell'Arabia Saudita. La sua costruzione ha richiesto più di vent'anni: la donazione del terreno fu deliberata dal Comune nel 1974; la prima pietra fu posta dieci anni dopo, nel 1984, alla presenza dell'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, e l'inaugurazione avvenne il 21 giugno 1995.
Fabrizio Mastrofini