Cabra Piergiordano
Il coro degli Angeli
2016/12, p. 4
Quanto abbiamo cantato, noi angeli, e in modo sublime, quella notte in cui i cieli si sono aperti per la nascita nel tempo di Colui che aveva creato il tempo! Non si era mai visto, né mai si vedrà, un coro tanto imponente: tutte le schiere dell’esercito celeste, tutte le legioni di Angeli che venivano dai cieli più alti e più lontani, erano convenuti nello sperduto villaggio di Betlemme per festeggiare l’avvenimento più importante da quando avevano avuto inizio le cose.
IL CORO DEGLI ANGELI
invita al Concerto di Natale
Quanto abbiamo cantato, noi angeli, e in modo sublime, quella notte in cui i cieli si sono aperti per la nascita nel tempo di Colui che aveva creato il tempo!
Non si era mai visto, né mai si vedrà, un coro tanto imponente: tutte le schiere dell’esercito celeste, tutte le legioni di Angeli che venivano dai cieli più alti e più lontani, erano convenuti nello sperduto villaggio di Betlemme per festeggiare l’avvenimento più importante da quando avevano avuto inizio le cose.
A dire il vero, la scelta dell’Altissimo di farsi uomo aveva creato dei malumori e contestazioni tra alcuni di noi: “Perché vuol diventare uomo e non angelo? Sta dando troppa importanza a quegli inaffidabili mortali!”
Non riuscendo ad accettare quella decisione, furono declassati e finirono relegati in un punto lontano e malsano, donde, volendosi rifare, hanno sempre tentato in ogni modo di impedire agli esseri umani di comprendere e apprezzare la scelta dell’Altissimo.
I loro costanti intrallazzi nelle vicende umane hanno avuto, da sempre, lo scopo di gettare discredito sul Creatore, presentandolo astutamente come un padre-padrone, dispotico, geloso del suo potere, nemico della felicità, riuscendo a confondere facilmente voi sprovveduti mortali.
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In quella indimenticabile notte di stelle ridenti, noi angeli c’eravamo tutti a festeggiare coralmente l’evento strabiliante di una nascita unica e irrepetibile, destinata, fra l’altro, a dissipare i sospetti degli esseri umani nel confronto del loro Creatore, che dimostrava di voler essere uno di loro e, per di più, uno dei più piccoli, senza mire padronali, senza gelosie, tanto da camminare con loro sugli assolati sentieri della vita, per portarli sulla via della pace.
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Il pubblico da invitare al nostro concerto fu selezionato con cura: soltanto pochi pastori poveri, perché per i poveri, che non hanno nulla, è più ovvio prendere in considerazione un Dio che si fa povero per condividere la propria ricchezza.
Quelli che hanno tutto, che se ne fanno di Dio? Se uno corre dietro ai soldi, che se ne fa di un Dio che diventa povero? Se uno corre dietro alla propria immagine, che se ne fa di uno che pur essendo onnipotente passa per debole, di uno che, pur conoscendo tutto, passa per un perdente?
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Canteremo ancora anche questa notte di Natale. Naturalmente sei invitato.
Ma tu potrai sentire qualche nota del nostro concerto, davvero celestiale e angelico, se saprai guardare in alto, se proverai a tenere il tuo cuore libero.
La nostra è una musica diversa da quella che ti viene suonata ogni giorno, quella musica che ti tiene legato solo a quello che vedi, musica spesso inquinata da chi non ha mai voluto che “Dio si facesse uomo, perché l’uomo diventasse Dio”.
Prepara il tuo cuore e sentirai quell’altra musica, la nostra, che canta contemporaneamente la gloria di Dio e il dono della tua nuova condizione di figlio, impegnato a rendere più abitabile la terra, col diventare fratello dei tuoi fratelli.
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È quello che abbiamo sempre cantato per più di duemila anni nelle notti di Natale: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che sentendosi da lui amati desiderano amare, come Lui li ha amati”.
Parole antiche, musica nuova per le orecchie e il cuore di coloro che desiderano rimanere giovani in un mondo che ci pare stia diventando proprio vecchio!
Vieni al nostro concerto e sarà Natale anche per te!
Gli angeli cantori
Piergiordano Cabra