Cabra Piergiordano
Il sacro commercio
2016/12, p. 27
Sacro è quel commercio che, rompendo le invalicabili barriere doganali fra cielo e terra, apre una inedita e sconvolgente storia di collaborazione e di scambi. Sacro è quel commercio che ha permesso ai cieli di far piovere il Giusto e alla terra di far germogliare il Salvatore.
Il sacro commercio
Parlando di sacro commercio, non intendo alludere ironicamente alle finanze vaticane, né alle banche cattoliche, né tanto meno al traffico delle Indulgenze e neppure all’organizzatissimo commercio prenatalizio che, tutto sommato, dà ossigeno ad un’economia stagnante.
Sacro è quel commercio che, rompendo le invalicabili barriere doganali fra cielo e terra, apre una inedita e sconvolgente storia di collaborazione e di scambi.
Sacro è quel commercio che ha permesso ai cieli di far piovere il Giusto e alla terra di far germogliare il Salvatore.
Sacro è quel commercio di sentimenti dove la moneta più pregiata negli scambi è quella che ha il più alto tasso di copertura aurea dell’amore, perché favorisce un clima di benevolenza e di pace, che non umilia nessuno ed è alla portata di tutti.
Sacro è quel commercio che lascia spazio anche all’economia del dono disinteressato dove chi non ha di che vivere, non muore di fame e chi non ha casa trova accoglienza.
Sacro è quel commercio di parole natalizie, quando scambiandoci gli auguri intendiamo dirci: Coraggio, sempre avanti, niente paura! perdoniamoci e portiamo i pesi gli uni degli altri, come ha fatto il Signore il quale ci garantisce che, oltre a tutto, questo è il miglior investimento delle nostre risorse che ci è dato fare in questo Natale.
Piergiordano Cabra