Rotasperti Sergio
Comunicare la misericordia
2016/12, p. 12
Le pubblicazioni devono essere fonte di vita e di speranza in mezzo alle avversità che la VC incontra. Avranno sempre qualcosa da dire e da comunicare, se saranno sempre attente alla realtà in perenne mutamento. Il loro contributo è acqua viva per la vita consacrata.
V incontro internazionale delle riviste di vita consacrata
COMUNICARE
LA MISERICORDIA
Le pubblicazioni devono essere fonte di vita e di speranza in mezzo alle avversità che la VC incontra. Avranno sempre qualcosa da dire e da comunicare, se saranno sempre attente alla realtà in perenne mutamento. Il loro contributo è acqua viva per la vita consacrata.
Ogni due anni le riviste che si rivolgono alla vita consacrata si trovano insieme per riflettere su alcune tematiche di comune interesse e per condividere il cammino che ciascuna rivista porta avanti, nella convinzione che la tradizione editoriale di ciascuna è un patrimonio per tutta la vita consacrata.
La caratteristica di questa tipologia di evento è avere un orizzonte internazionale e, per questo motivo, la sede degli incontri varia, in modo tale che si possa avere una più profonda e ricca comprensione del contesto culturale, ecclesiale e sociale nel quale ciascuna rivista opera. Per tale ragione, sono invitate a partecipare anche riviste locali che non operano strettamente e direttamente nel settore della vita consacrata, ma sono a essa legate o perché appartenenti a famiglie religiose o, più semplicemente, perché sono mezzi di comunicazione interessati alla vita consacrata.
Una storia
non lunga
L’edizione di quest’anno ha avuto luogo a Brasilia dal 26 al 28 ottobre scorso. Erano presenti 27 riviste di sei paesi: Brasile, Colombia, Messico, Spagna, Portogallo, Italia. In realtà, ci troviamo dinanzi ad un numero di riviste relativamente piccolo, con una storia non lunga alle spalle. E tuttavia molto significativo.
Nel 2004 si era svolto a Roma il congresso mondiale della vita consacrata, organizzato dalla Unione internazionale delle Superiore Generali (UISG) e dall’Unione dei Superiori Generali (USG). In quell’occasione era stato espresso il desiderio di costituire un incontro fra i responsabili delle varie riviste di vita consacrata. Ci sono voluti quattro anni prima di realizzarlo. Il primo si è svolto nel 2008 a Santiago del Cile. Già allora era stata formulata una serie di domande sulle quali confrontarsi e possibilmente convergere: di che cosa deve parlare una rivista di vita consacrata? quali tematiche e verso quale sensibilità comune devono essere orientate le riviste, pur mantenendo la loro peculiarità? Questioni che furono ulteriormente approfondite a Madrid, durante il secondo incontro internazionale organizzato dalla Conferenza dei religiosi spagnola. Qui vennero alla luce alcune tendenze: le riviste in America Latina esprimono più la forza dell’impatto di una vita consacrata dedita e impegnata accanto ai poveri per la giustizia, mentre le riviste in Europa esprimono maggiormente la forza della riflessione teologica. Da qui la necessità di rafforzarsi in sinergia e aggiornarsi per un migliore servizio alla Chiesa. Il terzo incontro internazionale avvenuto a Roma, si svolse in coincidenza con il 50mo anniversario dall’evento conciliare. Occasione preziosa per confrontarsi sulla recezione e attuazione del cammino conciliare nella vita consacrata nei vari contesti culturali nei quali le riviste operano. L’edizione del 2014 ha avuto luogo a Bogotá in Colombia. La riflessione comune è partita dalle sfide lanciate da papa Francesco – il primo papa latinoamericano – nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium. L’obiettivo di questo incontro fu di imprimere maggiore impulso alla riflessione teologica fra le riviste nel mondo digitale. Ma non solo. Le riviste hanno pure voluto cercare una via concreta per essere in sinergia strumenti di mediazione culturale nell’epoca digitale. Ciò è avvenuto con la creazione di un portale comune di informazione e formazione (relipress).
In sinergia,
tra fatiche e speranze
Se prestiamo oggi attenzione al già faticoso panorama editoriale, ci rendiamo conto che il settore delle riviste di vita consacrata è molto marginale e deve affrontare non pochi problemi che rischiano di minare la loro sopravvivenza. Vi sono alcuni seri problemi che accomunano oggi tutte le riviste: il progressivo calo di lettori e abbonati, l’aumento dei costi di produzione, la difficoltà di interagire con le piattaforme digitali, la difficoltà di intercettare l’interesse delle giovani generazioni di religiose e religiosi. Ma esistono al contempo anche numerosi segnali positivi. Prima di tutto una enorme ricchezza di proposte e riflessioni qualificate sulla e per la vita consacrata, sia per i contenuti che per gli autori. Il comune lavoro di condivisione rivela come ogni voce sia un’importante presenza per tutta la compagine ecclesiale. Nonostante le difficoltà per un futuro incerto, il cammino che insieme le riviste vogliono compiere è comunque ricco di fiducia e speranza.
Creare ponti,
favorire incontro e inclusione
Questo quinto incontro si è svolto nel quadro dell’anno del giubileo della misericordia. Tutte le riviste a vario titolo e in modo diverso hanno trattato a lungo di questo tema. A Brasilia non si è voluto ripetere quanto già molto si è scritto e approfondito in ciascuna delle riviste, ma in un’ottica molto più particolare le riviste si sono interrogate su come essere strumenti e comunicatori di misericordia nell’era della globalizzazione digitale. Papa Francesco nel messaggio per la 50ma giornata mondiale delle comunicazioni sociali così scrive: «Siamo chiamati a comunicare da figli di Dio con tutti, senza esclusione. In particolare, è proprio del linguaggio e delle azioni della Chiesa trasmettere misericordia, così da toccare i cuori delle persone e sostenerle nel cammino verso la pienezza della vita, che è Gesù Cristo. La comunicazione ha il potere di creare ponti, di favorire l’incontro e l’inclusione, arricchendo la società. Come vorrei che il nostro modo di comunicare, e anche il nostro servizio di pastori della Chiesa, non esprimesse mai l’orgoglio superbo del trionfo su un nemico, né umiliassero coloro che la mentalità del mondo considera perdenti e da scartare! La misericordia può aiutare a mitigare le avversità della vita e offrire calore a quanti hanno conosciuto solo la freddezza del giudizio. Lo stile della nostra comunicazione sia tale da superare la logica che separa nettamente i peccatori dai giusti».
L’invito di papa Francesco costituisce per le riviste di vita consacrata un forte impulso alla promozione della comunione, con uno sguardo più positivo sulla realtà che ci circonda. Nel corso dell’incontro si sono alternati momenti di ascolto a momenti di laboratorio. Ed è proprio nell’analisi dello stile della comunicazione di Francesco che le riviste si sono sentite maggiormente responsabili nell’impegno a creare ponti, legami di fraternità, inclusione. Il gesuita p. Luis González Quevado, amico personale di papa Francesco, invitato a raccontare lo stile comunicativo del papa, ha così riassunto le tematiche che a lui stanno a cuore: il rispetto della dignità di ogni persona e, in particolare, quella più vulnerabile, la misericordia di Dio incarnata in Gesù e nei poveri, la Chiesa del Vaticano II e la necessità della sua riforma. Tematiche che le varie riviste si impegnano a sostenere ed accompagnare con una più puntuale informazione e formazione.
Essere fonte di vita
e di speranza
A conclusione dell’incontro le riviste hanno prodotto un messaggio, con cui intendono avere occhi aperti per vedere la realtà e orecchie per ascoltare quanto di positivo e nuovo cresce. Scrivono: «Abbiamo sentito che la riflessione, l’ascolto e il discernimento verso dove dobbiamo camminare, a chi vogliamo arrivare, che cosa vogliamo comunicare e come pubblicare o stampare una rivista o numero, sono domande che dobbiamo continuamente porci. Avere orecchi disposti ad ascoltare e occhi aperti per guardare la realtà che ci circonda, sono due atteggiamenti che oggi, più che mai, dobbiamo risvegliare o rivitalizzare. È significativa ciascuna delle pubblicazioni e il loro contenuto risponde a una tradizione, a una eredità e fanno parte del patrimonio della vita consacrata. Le nostre pubblicazioni devono essere fonte di vita e di speranza in mezzo alle avversità. Avremo sempre qualcosa da dire, qualcosa da comunicare. Il nostro contributo è acqua viva per la vita consacrata, un’oasi di misericordia per l’umanità che con essa condivide e si arricchisce con la presenza di uomini e donne, religiose e religiosi che sotto l’azione dello Spirito costituiscono un dono per la Chiesa in forza della loro missione e del loro carisma là dove la vita chiama».
Una tappa, quella brasiliana, che ha stimolato le riviste a proporsi insieme con lo stile della misericordia. Il prossimo appuntamento nel 2018, in Portogallo, verificherà questa scelta, indirizzando nuovi cammini e avanzando nuove proposte.
Sergio Rotasperti