Parato Marisa
Nel cuore del mondo con il cuore di Dio
2016/10, p. 22
Sono stati 140 i responsabili o delegati provenienti da tutto il mondo per vivere un momento non solo aggregativo, ma anche programmatico, in seno alla fase elettiva per il rinnovo del Consiglio esecutivo e il Consiglio di presidenza della CMIS. Si è trattato di un forte momento di comunione e di scambio.
Assemblea CMIS 2016
NEL CUORE DEL MONDO
CON IL CUORE DI DIO
Sono stati 140 i responsabili o delegati provenienti da tutto il mondo per vivere un momento non solo aggregativo, ma anche programmatico, in seno alla fase elettiva per il rinnovo del Consiglio esecutivo e il Consiglio di presidenza della CMIS. Si è trattato di un forte momento di comunione e di scambio.
Lo slogan che ha accompagnato l’Assemblea della Conferenza Mondiale degli Istituti Secolari riuniti a Roma nei giorni 21-25 agosto scorso, estratto da una espressione di papa Francesco, ha tracciato il filo conduttore dei lavori. Significativamente e sinteticamente racchiude anche il segreto di questa consacrazione nuova nella Chiesa: “Siete nel cuore del mondo col cuore di Dio”.
Si sono riuniti, secondo una periodicità quadriennale oltre 140 responsabili o delegati provenienti da tutto il mondo, per vivere un momento non solo aggregativo, ma anche programmatico, in seno alla fase elettiva per il rinnovo del Consiglio esecutivo e il Consiglio di presidenza della CMIS (Conferenza Mondiale degli Istituti Secolari).
Come sempre, si è trattato di un forte momento di comunione e di scambio in un clima di gioiosa condivisione.
I lavori sono stati aperti dal Prefetto della Congregazione per la vita consacrata, il card. Joȃo Braz de Aviz e, in qualche modo conclusi, con la partecipazione all’udienza papale in piazza San Pietro mercoledì 24 agosto.
È stata una Assemblea molto partecipata, vivace, segno di una vitalità forte che ha sempre contraddistinto gli Istituti Secolari.
Si tratta, infatti, di una realtà di vita consacrata abbastanza giovane, la cui approvazione risale al 1947 con la costituzione Provida Mater di Pio XII.
Attualmente sono oltre 240 gli Istituti diffusi nei cinque continenti, con un numero che si aggira intorno ai 40 mila membri, uomini e donne, compresi anche diversi sacerdoti.
Accanto agli altri
in mezzo agli altri
I temi che hanno accompagnato i lavori assembleari ruotavano intorno al binomio identità e consacrazione.
La nostra identità è la piena secolarità, intesa come piena consapevolezza di stare, nella ordinarietà della vita, nel mondo, luogo specifico di responsabilità cristiana.
Si tratta di una secolarità vissuta accanto agli altri uomini, in mezzo agli uomini del proprio tempo, nella ricerca continua della sintesi tra adesione totale a Dio nella intimità con Lui, nella radicalità della consacrazione, e la completa partecipazione alle ansie, alle angosce e ai dolori del mondo. Proprio in questa ricerca di sintesi, i consacrati degli Istituti Secolari, con la propria esistenza, aprono, e possono aprire varchi di speranza e di fiducia, per gli uomini di questo tempo. Realizzano così quella profezia di una presenza significativa, proiettata verso un ottimismo universale, di una presenza che rimanda a Cristo, Salvatore dell’umanità.
Considerata la “secolarità” come la caratteristica peculiare, emerge, poi, di conseguenza, l’urgenza, quella di sempre, di un forte impegno nella formazione, che deve essere orientata a educare i propri membri, a vivere in mezzo agli altri come il seme o il lievito che fa fermentare la massa, in un divenire continuo, sempre nuovo e sempre sorprendente.
Per questo i responsabili e i formatori, convenuti da tutto il mondo, ritengono importante porre particolarmente attenzione a questo aspetto della formazione dei membri, proprio in questo momento anche di profondo e radicale cambiamento epocale.
L’incalzare degli avvenimenti storici, le mutate condizioni economiche, la varietà dei contesti culturali, la tipologia diversa delle persone, in realtà figli di questo nostro tempo, richiedono infatti, un rinnovato impegno metodologico e contenutistico, sempre in “ala avanzata”, da “alpinisti dello spirito”, come diceva Paolo VI.
Il messaggio
inviato dal Papa
Nel messaggio inviato ai partecipanti, il santo Padre, papa Francesco, attraverso il Segretario di Stato, il card. Pietro Parolin, ribadendo che consacrazione e laicità sono sullo stesso piano, ha invitato a realizzare questa “sintesi rinnovata”: «Non si è prima laici e poi consacrati, ma nemmeno prima consacrati e poi laici, si è contemporaneamente laici consacrati».
Da ciò deriva una cosa importantissima: la necessità di «un discernimento continuo, che aiuti a operare l’equilibrio, un atteggiamento che aiuti a trovare Dio in tutte le cose», a “saldare” il cielo alla terra.
La “frammentarietà e la precarietà del nostro tempo” ci spingono ad essere creativi nel cercare “nuove soluzioni, inventare risposte inedite e più adeguate alle nuove situazioni che si presentano”, “a mettersi in gioco nella realtà del mondo di oggi”.
Tante le riflessioni e i contributi; impegnativa la ricerca “su vasti orizzonti”, pressante l’impegno a “immettere nel mondo la logica di Dio”.
Stimoli
per un nuovo slancio
Sono questi gli stimoli affidati ai responsabili e ai formatori: occorre imprimere uno slancio nuovo, per ritrovare incisività e audacia di presenza e di operatività.
E sono gli stessi che vengono affidati al nuovo Consiglio della CMIS con la sua nuova Presidente, la polacca Jolanta Szpilarewicz.
Il Consiglio, con i membri rappresentativi di vari continenti, è chiamato ad individuare e a proporre percorsi nuovi e condivisibili in ogni realtà geografica per rispondere alle sfide del nostro tempo e alle richieste essenziali degli uomini e delle donne, dovunque vivano, in Europa come in Asia, in Africa come in America del Nord e del Sud, in Nuova Zelanda come nelle Filippine.
Vale la regola evangelica del piccolo seme che poi cresce, diventa albero e fa ombra e dà ristoro a quanti sono in ricerca di un po’ di frescura.
Sono così oggi gli istituti secolari, facenti parte di quella Chiesa in uscita che tanto piace a papa Francesco, così come ebbe a dire agli Istituti italiani il 10 maggio 2014
«Poveri tra i poveri, ma con il cuore ardente.
Mai fermi, sempre in cammino.
Insieme ed inviati, anche quando siete soli,
perché la consacrazione fa di voi una scintilla viva di Chiesa.
Sempre in cammino con quella virtù che è una virtù pellegrina: la gioia!
…. E non dimenticate: siate rivoluzionari!».
Marisa Parato