Prezzi Lorenzo
2016/10, p. 1
La Congregazione dei religiosi, in coda all’anno della vita consacrata, invia ai religiosi e alla religiose una quarta lettera. Il tema è quello dell’annuncio del Vangelo che l’identità profetica dei consacrati è chiamata a rinnovare senza rinchiudersi nei problemi e nei limiti del momento.
Cabra Piergiordano
2016/10, p. 4
Col trascorrere del tempo, si tende a ripassare mentalmente il tempo passato, specie in quei giorni in cui il tempo sembra non passare mai. Il tempo futuro si accorcia e i progetti diminuiscono. Il tempo passato si allunga e aumentano i ricordi, dai più diversi colori e risonanze. È allora che dovresti prendere in mano la tua corona del rosario, per ridare vita nuova ai tuoi ricordi, connettendoli con una rete che da virtuali li riporti alla realtà.
Gellini Anna Maria
2016/10, p. 4
Calabrese Gianfranco
2016/10, p. 5
Abbiamo colto l’eco di un Dio che nella sua misericordia incontra ogni uomo e tutto l’uomo, che dal suo esempio è spinto ad uscire per realizzare nella storia la chiamata degli uomini, nonostante il peccato, a vivere la comunione e l’alleanza divina nel coraggio della missione.
Sandri Luigi
2016/10, p. 7
Al Summit di Amman hanno preso parte tra gli altri il Patriarca greco ortodosso di Antiochia, Yohanna X; il Patriarca caldeo, Louis Raphael I; il Patriarca latino emerito di Gerusalemme, Fouad Twal: il Patriarca siro cattolico, Ignace Youssif III; il Patriarca greco melkita, Gregoire III, e il Patriarca copto ortodosso, Tawadros II.
Mainardi Adalberto
2016/10, p. 10
I rappresentanti di tutte le Chiese ortodosse, di quelle della Riforma, della Chiesa cattolica, cristiani d’Oriente e d’Occidente, si sono raccolti insieme, nella condivisione della preghiera e dello studio, per riflettere sul significato del martirio cristiano, quale via che apre alla comunione e interrompe la catena dell’odio.
Ferrari Gabriele
2016/10, p. 13
Il Papa afferma che il Giubileo straordinario della Misericordia offre una luce particolare anche alla Giornata missionaria mondiale del 2016, e ci invita a guardare alla missione ad gentes come a una grande, immensa opera di misericordia sia spirituale che materiale.
Chiaro Mario
2016/10, p. 15
Dobbiamo comprendere che la qualità delle nostre relazioni dipende essenzialmente dalla qualità delle nostre comunicazioni. Siamo abituati a comunicare a livelli superficiali e mascherati, guidati spesso dalla paura del giudizio altrui, da immagini di perfezione.
Dall'Osto Antonio
2016/10, p. 18
Sugli sviluppi dell’attuale situazione in Turchia, riprendiamo da Radio Vaticana la breve intervista rilasciata il 21 luglio scorso a Fabio Colagrande da Padre Claudio Monge, piemontese, domenicano e teologo delle religioni, che vive da 14 anni in Turchia. A Istanbul è parroco nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. A suo avviso, quanto sta accadendo nel Paese è una evoluzione di ciò che si era visto negli ultimi tempi.
Dall'Osto Antonio
2016/10, p. 19
Nel Nordest dell’India, in soli 150 anni si è sviluppata una missione fiorente, grazie al contributo dei laici, catechisti, volontari e in particolare delle donne. Dove non c’era niente, oggi sorgono 15 diocesi e tutta una serie di istituzioni, tra cui anche una università cattolica.
Parato Marisa
2016/10, p. 22
Sono stati 140 i responsabili o delegati provenienti da tutto il mondo per vivere un momento non solo aggregativo, ma anche programmatico, in seno alla fase elettiva per il rinnovo del Consiglio esecutivo e il Consiglio di presidenza della CMIS. Si è trattato di un forte momento di comunione e di scambio.
Pontara Pederiva Maria Teresa
2016/10, p. 24
Basta impantanarsi in strategie locali a corto raggio. Forse nel giro di una o due generazioni anche regole e regolamenti potrebbero sembrare obsoleti ai nostri successori, e magari una nuova trasformazione sarà necessaria, ma intanto noi dobbiamo agire oggi e inventare una nuova tradizione.
Gellini Anna Maria
2016/10, p. 26
I poveri sono stati parte essenziale della sua vita. Per i «brandelli di umanità» ha dato tutto, fino al martirio. In silenzio ha vissuto intensamente con determinazione e mitezza, comprensione e tolleranza, coraggiosa nei momenti difficili e audace nell’amore.
Virgili Rosanna
2016/10, p. 29
Non c’è misericordia senza relazione, senza il vedere l’altro e il suo bisogno, la sua impotenza, la sua debolezza e senza assumere il carico del soccorso prima ancora di occuparsi delle responsabilità. La misericordia anima il patto sociale.
Gellini Anna Maria
2016/10, p. 31
Dall'Osto Antonio
2016/10, p. 32
Erano innamorate di Gesù e avevano nel cuore la passione per l’Africa. Hanno saputo armonizzare insieme i loro impegni missionari con una profonda vita spirituale, fatta di preghiera e di fedeltà alla loro consacrazione. Diverse per provenienza e temperamento, il Signore le ha unite nel medesimo martirio.
Dall'Osto Antonio
2016/10, p. 36
Brasile, Mongolia, Filippine, India
Bianchi Enzo
2016/10, p. 38
Se noi conoscessimo il dono dell’evangelo (cf. Gv 4,10), la potenza dell’evangelo (cf. Rm 1, 16), dovremmo semplicemente ascoltarlo e adorarlo; dovremmo far diventare nostra carne e nostro sangue il mistero del Cristo trasfigurato di cui Dio ci ha voluti partecipi. Ma di fronte a questa verità sta la miseria di ciascuno di noi e delle nostre chiese, incapaci di essere all’altezza di questo mistero luminoso. Cerchiamo dunque di metterci di fronte all’evangelo, di fronte al Signore, affinché ci giudichi nella sua misericordia e compassione.
Cozza Rino
2016/10, p. 39
Da oltre cinquant’anni viene proclamato lo slogan “vino nuovo in otri nuovi” ma, come ha detto il Papa, «vi siete proposti di discernere se gli otri che lo contengono sono adeguati a contenere questo vino nuovo?». È il momento di chiederci perché il nostro annuncio e la nostra testimonianza non sono più attrattivi.
Gellini Anna Maria
2016/10, p. 46
Giuseppe Sovernigo, psicologo e psicoterapeuta, propone con il suo libro alcune riflessioni arricchite da esercitazioni spirituali e dinamiche psico-pedagogiche: l’obiettivo è aiutare cammini formativi orientati a generare persone riconciliate, capaci a loro volta di riconciliare. «Lasciarsi riconciliare non è frutto di un processo automatico o immediato. La persona interessata è chiamata a collaborare fattivamente per rimuovere gli ostacoli esterni o interni presenti e facilitare i fattori favorevoli». E questo a livelli che sono spesso oltre la consapevolezza che se ne ha.
Gellini Anna Maria
2016/10, p. 47
L’A. presenta un interessante studio e approfondimento riguardo ai legami di consacrazione religiosa nella società di oggi.