Cabra Piergiordano
Un Kamikaze singolare
2015/6, p. 4
Convinto seguace del Buddhismo Zen, aveva deciso di scrivere la sua tesi di dottorato nella prestigiosa università di Tokyo (Todai) “per dimostrare la inconsistenza dei fondamenti del Cristianesimo”. Ma quella tesi fu la sua “via di Damasco”. Si imbatté nella sconvolgente persona di Cristo che ribaltò le sue posizioni. Fattosi cristiano col nome di Agostino, entrò tra i Carmelitani divenendone anche Superiore Provinciale. Uomo colto e di prestigio, era stato Presidente della Università Cattolica Notre Dame di Kyoto e, conosciuto e stimato anche a Roma, era stato annoverato tra i consultori del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.
UN KAMIKAZE SINGOLARE
Non avrei immaginato di poter incontrare un kamikaze diventato il più noto e importante scrittore giapponese di spiritualità cristiana e di conversare a lungo con lui.
La vicenda personale di Okumura Ichiro è avvincente. Durante la guerra del Pacifico, arruolatosi nell’aviazione, aspettava il suo turno per partire come “kamikaze”… quando la guerra fu improvvisamente conclusa dalle tragiche bombe atomiche su Hiroshima e su Nagasaki nell’agosto 1945.
Convinto seguace del Buddhismo Zen, aveva deciso di scrivere la sua tesi di dottorato nella prestigiosa università di Tokyo (Todai) “per dimostrare la inconsistenza dei fondamenti del cristianesimo”. Ma quella tesi fu la sua “via di Damasco”. Si imbatté nella sconvolgente persona di Cristo che ribaltò le sue posizioni.
Fattosi cristiano col nome di Agostino, entrò tra i Carmelitani divenendone anche superiore provinciale. Uomo colto e di prestigio, era stato presidente della Università Cattolica Notre Dame di Kyoto e, conosciuto e stimato anche a Roma, era stato annoverato tra i consultori del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.
Ci incontrammo in una delle sue comunità, una casa per esercizi spirituali, a Oita in Giappone, dove ero stato invitato dai missionari saveriani.
Era davvero un uomo singolare, che era riuscito a diventare cristiano senza rinunciare alla tradizione culturale buddista, tanto che alcuni confratelli, scherzando, lo accusavano d’essere rimasto buddista.
Lui lo sapeva e mi spiegò, non senza umorismo, il suo itinerario: “Sono stato inviato a studiare teologia in Francia, dove le lezioni e i libri erano in latino. Se quello studio mi aiutò, in qualche maniera, a chiarire le idee, non contribuì moltissimo alla crescita della mia spiritualità. E poi dovendo presentare ai giapponesi quelle grandi verità espresse in un sistema troppo diverso dal nostro, incominciai a pensare la mia fede cristiana in termini e con le categorie religiose giapponesi, specialmente del mondo Zen, che mi era assai familiare”.
Mentre seguivo il racconto della sua avventura spirituale e culturale, espresso in un buon italiano (aveva studiato anche a Roma), pensavo al fascino della spiritualità orientale in Occidente.
“Secondo lei, azzardai, è possibile un incontro tra cristianesimo e buddismo?”
“Il dialogo è necessario, l’arricchimento che viene dall’incontro è possibile, anzi utile. Ma le due realtà sono molto diverse. Le dico solo una cosa elementare: l’ideale del buddismo è entrare dentro di sé, mentre l’ideale del cristianesimo è l’esodo, l‘uscire da sé, verso l’altro, verso l’Altro.“
Ciò non vuol dire, ripeto, che non ci si possa arricchire vicendevolmente. È quello che ho tentato di fare, personalmente, senza compromettere la mia identità di giapponese e di cristiano.”
Sapendo che gli piaceva scherzare, a un certo punto gli dissi, giocando sul fatto che kamikaze significa “Vento divino”: “Mi sembra che, lei Padre, sia diventato un kamikaze della spiritualità ”.
Sorrise replicando : “Mi piacerebbe davvero essere mosso dal vento dello Spirito che soffia da molte parti e conduce verso traguardi che Lui solo conosce. Bisogna lasciarsi portare da questo Vento divino”!
Questo insolito kamikaze era diventato un uomo di dialogo fra le religioni, sostenendo anche iniziative, come il Shinmeizan il centro di dialogo e di incontro tra buddisti e cattolici dell’amico p. Franco Sottocornola, un bergamasco da anni impegnato in questo settore, con innumerevoli contatti. E con un chiaro programma: approfondimento e comprensione, non confusione.
In questi giorni ho saputo che padre Okumura, ormai novantenne, vive tuttora a Tokio.
È considerato il massimo scrittore cattolico di spiritualità in Giappone e la pubblicazione dell’Opera Omnia, consta già di una decina di grossi volumi.
Grazie anche a questo kamikaze, che da aspirante affondatore è diventato costruttore di ponti, l’Oriente e l’Occidente mi sono apparsi meno impermeabili.
Piergiordano Cabra