Gellini Anna Maria
Appello ecumenico contro la violenza sulle donne
2015/4, p. 24

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APPELLO ECUMENICO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) e l’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (Unedi) della Conferenza episcopale italiana, in occasione della Giornata internazionale della donna, hanno lanciato un appello congiunto per promuovere la sensibilizzazione su questo tema. L'appello è stato firmato al Senato della Repubblica il 9 marzo da mons. Mansueto Bianchi, presidente della Commissione episcopale per l'Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso, insieme ai rappresentanti delle confessioni cristiane presenti in Italia: la Sacra Arcidiocesi ortodossa d'Italia e Malta, la Diocesi ortodossa romena, l'Amministrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca, la Chiesa copta ortodossa, la Chiesa armena apostolica, la Chiesa cattolica ucraina di rito bizantino, la Chiesa evangelica, la Chiesa anglicana, la Chiesa cattolica nazionale polacca degli Stati Uniti d'America e Canada.
La violenza contro le donne è un'emergenza che tocca il 35% delle donne in tutto il mondo: lo conferma il rapporto presentato all'Assemblea generale dell'Onu dal segretario Ban Ki-moon.
La mancanza di sensibilizzazione in materia costituisce per don Cristiano Bettega, direttore dell’Unedi «un vero e proprio peccato di omissione». La difficoltà di affrontare questa realtà diffusa si ripercuote sulla capacità di risposta delle comunità cristiane: «Bisogna invece lavorare – ha sollecitato don Bettega - perché si diffonda sempre più una cultura di rispetto, delicatezza, accoglienza e di uguaglianza reale, pur nelle differenze e nella complementarietà». E ha anche auspicato che: «La firma di questo appello dia nuovo slancio al cammino ecumenico nazionale per la creazione di un tavolo di confronto continuo, non solo occasionale».
Il testo dell’appello:
«La violenza contro le donne è un'emergenza nazionale. Ogni anno in Italia sono migliaia le donne che subiscono la violenza di uomini, ed oltre cento rimangono uccise. Il luogo principale dove avviene la violenza sulle donne è la famiglia: questo è un fatto accertato e grave. Questa violenza interroga anche le Chiese e pone un problema alla coscienza cristiana: la violenza contro le donne è un'offesa ad ogni persona che noi riconosciamo creata a immagine e somiglianza di Dio, un gesto contro Dio stesso e il suo amore per ogni essere umano. Il rispetto della vita e la pari dignità di ogni creatura sono beni al cuore della fede cristiana che ci invita ad abbattere i muri che discriminano, escludono, emarginano le donne. Come comunità cristiane rivolgiamo un appello alle istituzioni scolastiche ed educative, alle agenzie culturali e pubblicitarie, agli organi di stampa perché anch'esse promuovano un'immagine della donna rispettosa della sua identità, della sua dignità e dei suoi diritti individuali. Ma soprattutto le comunità cristiane in Italia sentono urgente la necessità di impegnarsi in prima persona per un'azione educativa e pastorale profonda e rinnovata che da un lato aiuti la parte maschile dell’umanità a liberarsi dalla spinta a commettere violenza sulle donne e dall’altro sostenga la dignità della donna, i suoi diritti e il suo ruolo nel privato delle relazioni sentimentali e di famiglia, nell’ambito della comunità cristiana, così come nei luoghi di lavoro e più in generale nella società. Continueremo a pregare, a predicare, educare ed agire per sradicare la pianta cattiva di culture, leggi e tradizioni che ancora oggi, in varie parti del mondo, discriminano la donna, non di rado avvilendola nel ruolo di un semplice oggetto di cui disporre.
Lo faremo annunciando che l'Evangelo che testimoniamo ci libera da ogni costrizione e ci fa tutti, uomini e donne allo stesso modo, creature dell'amore incommensurabile di Dio».
a cura di Anna Maria Gellini