Comastri Angelo
Silenzio e preghiera
2015/2, p. 39
Gesù, prima di chiamare gli apostoli, passò l'intera notte in preghiera. Dopo una intensa giornata passata a Cafarnao, si alzò presto e andò in un luogo solitario a pregare. Gesù aveva bisogno di parlare col Padre in silenzio. Anche dopo l'Ultima Cena, uscì dal Cenacolo e cercò il silenzio e la preghiera invitando con sé Pietro, Giacomo e Giovanni. E disse loro: «Restate qui e vegliate con me» (Mt 26,38).

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Voce dello Spirito
silenzio e preghiera
Gesù, prima di chiamare gli apostoli, passò l'intera notte in preghiera.
Dopo una intensa giornata passata a Cafarnao, si alzò presto e andò in un luogo solitario a pregare. Gesù aveva bisogno di parlare col Padre in silenzio.
Anche dopo l'Ultima Cena, uscì dal Cenacolo e cercò il silenzio e la preghiera, invitando con sé Pietro, Giacomo e Giovanni. E disse loro: «Restate qui e vegliate con me» (Mt 26,38).
È Quaresima! Perché non cercare e trovare anche noi più tempo per nutrirci di silenzio, di ascolto della parola di Dio, di adorazione?
Carlo Carretto nel 1954 disse: «Vado nel deserto per disintossicarmi da una vita nella quale non trovo più Dio». E nel libro Lettere dal deserto racconta che laggiù, nel deserto, ritrovò la forza di guardare le stelle, il cielo, il sole, un tramonto, il movimento della sabbia, un fiore... Ritrovò la sintonia con il messaggio delle cose, che è voce di Dio; soprattutto, ritrovò la pace con se stesso, ritrovando la compagnia di Dio.
Allora dobbiamo andare tutti nel Sahara? Non è possibile, e Dio stesso non lo vuole. Dobbiamo creare momenti di silenzio nelle case, insieme e da soli, per diventare abitualmente attenti alla presenza di Dio.
Madeleine Delbrêl ci ricorda: «Il silenzio è presenza di Dio e non necessariamente assenza di gente». E quando ci si accorge della presenza di Dio, allora tutto si illumina di sorprendente bellezza.
Madre Teresa di Calcutta, vera credente, partecipò ad una tavola rotonda con Jacques Monod, ateo. L'ateo diceva: «Tutto è caso»; la credente rispondeva: «Tutto è amore».
Sono due modi di interpretare le cose, che derivano da due modi di vivere: o vivere pregando o vivere senza pregare.
Continua l'evangelista Marco: «Nel deserto Gesù rimase quaranta giorni, tentato da Satana» (Mc 1,13).
Marco non si preoccupa di dare contenuti alle tentazioni. Egli sa che tutta la vita di Gesù è stata una prova: come la vita di tutti. Infatti, venendo in questo mondo e facendosi uomo tra noi, Gesù ha dovuto condividere il bene come fatica, il bene come sofferenza, il bene come lotta. E lealmente ci ha avvisato: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Mc 8,34). In queste parole non c'è pessimismo; tanto meno c'è paura della gioia, della vita.
No! Non immaginiamo Cristo con il volto severo e triste.
Se ha chiamato beati i poveri, i miti, i pacifici, i misericordiosi, i perseguitati... è perché Egli conosceva già questa beatitudine e sapeva che la beatitudine passa attraverso il sacrificio dell'impegno, del rinnegamento, del superamento di sé, del servizio.
«Oggi abbiamo esorcizzato il sacrificio, ma siamo tutti più tristi».
Vale la pena di ascoltare la parola di Gesù. Perché non approfittarne in questo tempo di Quaresima? Perché non programmare sacrifici che ci maturino nella carità?
Perché non imporci mortificazioni che ci diano più libertà dalle cose effimere e passeggere e più disponibilità all'accoglienza sincera degli uni verso gli altri?
Perché non privilegiare servizio e attenzione a coloro che soffrono per l'emarginazione o l'indifferenza?
Perché non approfittarne per fare il primo passo verso situazioni di lacerazione causate dal nostro peccato?
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo» (Mc 1,15). Il tempo è compiuto: non aspettiamo miracoli; non aspettiamo altri avvisi da parte di Dio. Dio ha già dato il massimo, donandoci suo Figlio.
Non viviamo in una sterile attesa di un domani che sarà sempre come oggi, se non ci decidiamo noi a rinnovarlo.
Non rimandiamo le decisioni di fede: il tempo è compiuto anche per noi! Il Regno di Dio si è fatto vicino anche a noi! Svegliamoci!
Card. Angelo Comastri
da Una buona notizia per te!
ELLEDICI, Torino 2014