Agostino Montan
Nuove Costituzioni dei legionari
2014/12, p. 21
La versione delle Costituzioni ora in vigore è la sesta in ordine di testi approvati dall’autorità ecclesiastica. Nel nuovo testo sono bene armonizzati gli elementi spirituali, carismatici e giuridici. I Legionari ora hanno un punto di riferimento ben preciso e una base sicura su cui costruire il loro futuro.

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Testimoni
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Approvate dalla Santa Sede
nuove COSTITUZIONI
DEI LEGIONARI
La versione delle Costituzioni ora in vigore è la sesta in ordine di testi approvati dall’autorità ecclesiastica. Nel nuovo testo sono bene armonizzati gli elementi spirituali, carismatici e giuridici. I Legionari ora hanno un punto di riferimento ben preciso e una base sicura su cui costruire il loro futuro.
In data 16 ottobre 2014 venivano approvate dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica le Costituzioni dei “Legionari di Cristo”. Il nuovo testo è stato presentato dal superiore generale, p. Eduardo Robles-Gil, ai membri della sua Congregazione con espressioni di gioiosa riconoscenza a Dio e alla Chiesa. Contemporaneamente egli ricordava ai confratelli il “cammino percorso insieme”, dall’inizio del 2011, “con la partecipazione attiva e generosa di tutti i religiosi Legionari”. È su questo cammino che intendo soffermarmi per mettere in luce la metodologia di lavoro che si è seguita e il risultato ottenuto.
Il punto
di partenza
La versione delle costituzioni dei Legionari di Cristo del 2014, ora in vigore, è la sesta in ordine di testi approvati dall’autorità ecclesiastica. La prima era entrata in vigore con l’erezione canonica della Legione come Congregazione di diritto diocesano, il 13 giugno 1948. La seconda accompagnava il Decretum laudis del 1965. La terza era degli anni 1969-1970, ed era il frutto di revisione chiesta dal concilio Vaticano II a tutti gli istituti religiosi. La quarta versione era il frutto di un’ampia rielaborazione chiesta dal Fondatore, approvata il 29 giugno 1983. La quinta, del 2 marzo 1994, aveva introdotto alcuni emendamenti alla versione del 1983 approvati dalla Santa Sede.
Di tutte le versioni, la quinta, quella del 1994, era il testo su cui si doveva lavorare per la revisione. Questa versione corrispondeva a quella del 1983, testo redatto avendo ottenuto da Giovanni Paolo II la dispensa da quanto prescrivevano il motu proprio “Ecclesiae sanctae” (II, 4) e il Codice di diritto canonico al can. 587 §§ 3-4 (cfr. Decreto di approvazione, 29 giugno 1983, Prot. n. R. 111 – 1/82). In pratica i due testi legislativi, la prima edizione del 1983 e la seconda del 1994, si presentavano come un codice unitario che includeva in massima parte il diritto proprio della congregazione dei Legionari, vale a dire le costituzioni, il direttorio e gli emendamenti voluti dalla Santa Sede nel 1994, per complessivi 872 articoli, tutti di valore costituzionale. Il testo del 1994 includeva, inoltre, in continuazione al testo delle Costituzioni, la “interpretazione legittima” (intepretación legítima) fatta dal Fondatore di 116 articoli delle Costituzioni, con lo scopo di aiutare i religiosi a una migliore comprensione del loro significato e della loro applicazione (cfr. Constituciones de la Legión de Cristo, 1998; le “interpretazioni legittime” sono nell’Apéndice I, pp. 319-367).
Di che cosa
si trattava?
Era chiaro che uno dei principali scopi da raggiungere nella revisione era di separare le norme che realmente esprimevano il patrimonio carismatico dell’istituto da collocare nelle costituzioni, dalle altre norme da raccogliere in altri codici e rendere così conforme il diritto proprio della Legione al diritto universale della Chiesa.
Non si trattava di una questione esclusivamente tecnica. Le Costituzioni dovevano essere riviste alla luce degli eventi che avevano riguardato principalmente il Fondatore, ma di riflesso tutta la Legione. Si trattava di rivedere le Costituzioni per verificare se in esse, benché approvate dalla Santa Sede, non esistessero norme che in qualche modo prestavano il fianco a interpretazioni non corrette con conseguenze dannose. Si trattava di rileggere particolarmente le norme circa il carisma, perché risultasse maggiormente definito e meno esposto a interpretazioni che potevano oscurarlo. Si trattava di verificare in modo particolare le norme circa il governo, evidenziando possibili carenze o storture. Occorreva operare una corretta interpretazione della disciplina e delle norme, dal momento che la grande mole di regole contenute nelle Costituzioni di fatto non era servita ad uno sviluppo armonico ed accettabile della Legione. Si trattava di portare l’Istituto al «rinnovamento» (accomodata renovatio) voluto dal concilio Vaticano II per gli istituti religiosi, chiamati a rivedere le proprie costituzioni (Perfectae caritatis, nn. 2-4). Il lavoro di revisione doveva coinvolgere tutta la Congregazione e il testo finale doveva essere espressione non solo di un’abile tecnica legislativa, ma soprattutto del cammino di purificazione e di rinnovamento chiesto da papa Benedetto XVI ai Legionari di Cristo.
L’itinerario
seguito
Fin dall’inizio si cercò di operare secondo i criteri appena ricordati. Venne costituita una commissione centrale per la revisione delle Costituzioni, presieduta dal delegato pontificio, il card. Velasio De Paolis e formata dai pp. Gianfranco Ghirlanda S.I. e Agostino Montan C.S.I. e da quattro Legionari, poi portati a sei, più due segretari. Venne fissato un programma che prevedeva tre anni di lavoro per la revisione (poi ridotto a due anni e mezzo, da gennaio 2011 a giugno 2013). Contestualmente venivano costituite le commissioni territoriali per aiutare sia le comunità sia la commissione centrale.
Secondo il calendario stabilito, la commissione centrale inviava alle commissioni territoriali testi dedicati a uno o più capitoli delle Costituzioni seguendo sempre lo stesso schema: introduzione dottrinale e canonica all’argomento, individuazione di contenuti da considerare costituzionali o da collocare in altri codici, proposte redazionali di articoli in conformità alle direttive contenute nei cann. 587 §§ 1 e 3 del Codice di diritto canonico, domande generali e specifiche sul tema per la riflessione individuale e comunitaria, una bibliografia essenziale, una nota storica e i testi paralleli delle versioni precedenti.
Nelle comunità doveva svolgersi il lavoro più delicato: riflessione individuale e comunitaria sui singoli temi, analisi dell’osservanza delle regole e revisione di vita, elaborazione di proposte di modifica del testo, il tutto in un clima di preghiera e di dialogo tra fratelli. Le commissioni territoriali, da parte loro, hanno potuto svolgere un prezioso servizio di analisi e sintesi dei pareri delle comunità per presentare i risultati del territorio alla commissione centrale. A sua volta la commissione centrale studiava con grande attenzione il materiale che perveniva dai territori e lo valutava fino a giungere a stendere i nuovi articoli del testo costituzionale. Si teneva conto anche dei desideri e delle proposte pervenuti da singoli religiosi.
Nel giugno 2013 veniva inviato alle assemblee territoriali, appositamente convocate, il testo delle Costituzioni redatto dalla commissione centrale in conformità ai cann. 578 e 587 §§ 1-4 del Codice di diritto canonico, tenendo conto di tutte le osservazioni pervenute. Era compito delle assemblee territoriali esaminare il testo e inviare le osservazioni e le proposte direttamente al Capitolo generale.
L’opera
del Capitolo generale
Il Capitolo generale fu l’ultima tappa interna alla Congregazione dedicata al cammino di revisione delle Costituzioni. In una lettera indirizzata al card. Velasio de Paolis, papa Francesco scriveva che il capitolo doveva avere come compiti principali «l’elezione di un nuovo governo dell’Istituto e l’approvazione delle nuove Costituzioni» (19 giugno 2013).
Alle costituzioni il capitolo dedicò grande attenzione, operando secondo la consueta procedura propria delle riunioni ecclesiali sinodali e dei capitoli degli istituti religiosi, in un clima di fede, di ricerca sincera della volontà del Signore per il bene della congregazione e della Chiesa, di fraternità e di dialogo franco e sincero. Ogni singolo numero venne discusso e approvato distintamente. Intensa la riflessione su alcuni temi fondamentali: il carisma dell’istituto, la centralità della persona e del messaggio di Cristo nella vita personale del Legionario, la vita fraterna in comunità, la formazione, la vita liturgica e la preghiera, la dimensione ecclesiale della missione e l’inserimento nelle Chiese locali, la distinzione tra foro interno e foro esterno, la struttura del governo ai diversi livelli generale, territoriale e locale, la gestione dei beni e il voto di povertà. Il testo finale venne approvato dai padri capitolari nella riunione plenaria del 25 febbraio 2014, nella consapevolezza che non si trattava semplicemente di un codice di leggi che unisce esternamente i Legionari nella disciplina, ma di un testo che esprime una comune vocazione, una comune missione, un comune percorso di santità. Il testo approvato dal capitolo veniva inviato senza indugio alla Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.
Risposta positiva
della Santa Sede
La risposta della Santa Sede non si fece attendere. In una lettera datata 11 giugno 2014 il Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica comunicava al Superiore generale che il dicastero aveva proceduto all’esame del testo delle Costituzioni e che erano state elaborate delle osservazioni da parte di un’apposita commissione incaricata dello studio del testo, che dovevano essere tenute in considerazione in vista dell’approvazione definitiva.
Nelle osservazioni generali il dicastero faceva notare che mancavano le citazioni riguardanti i riferimenti al concilio Vaticano II e al Codice di diritto canonico. In pratica, si chiedeva di indicare le fonti delle norme, che non fanno parte del testo legislativo. Suggeriva inoltre di citare alcuni testi scritturistici, soprattutto nei capitoli che trattavano della natura, del fine e dello spirito della Congregazione.
Nelle osservazioni particolari erano contenute disposizioni che riguardavano singoli numeri: richieste di chiarificazioni terminologiche, trasferimento di qualche numero al direttorio, integrazioni con aggiunte chiarificatrici, introduzione di contenuti o numeri nuovi o loro diversa collocazione.
Con la lettera del 16 ottobre 2014 il testo delle costituzioni rivisto, frutto di una grande partecipazione da parte della congregazione dei Legionari, risultava accolto dalla Chiesa e approvato dalla sua autorità. Nel nuovo testo, dove sono adeguatamente armonizzati gli elementi spirituali, carismatici e quelli giuridici, e dove sono contenute le norme fondamentali (247 numeri, di fronte agli 872 delle costituzioni del 1994), i Legionari trovano un punto di riferimento ben preciso. Il loro cammino di rinnovamento, quello voluto dal concilio Vaticano II, potrà continuare su di una solida base per seguire Cristo, casto, povero e obbediente, più da vicino «professando i consigli evangelici, vivendo la vita fraterna in comune, dedicandosi ad una ardente azione apostolica per l’avvento del Regno del Signore» (Costituzioni, art. 2).
Nelle costituzioni della Legione resta da chiarire la situazione giuridica di una stupenda realtà, l’aggregazione Regnum Christi, alla quale appartengono gli stessi Legionari. L’aggregazione comprende fedeli cristiani che partecipano a uno stesso carisma, ciascuno secondo la propria vocazione e identità specifica: i religiosi sacerdoti Legionari di Cristo, gli uomini e le donne consacrati mediante la professione dei consigli evangelici che conducono vita fraterna in comune, i laici, distinti in diversi gradi, che vivono nel mondo e i sacerdoti diocesani<p> Al 31 dicembre 2013 la Congregazione dei Legionari di Cristo risultava distribuita in 9 Territori (= Province) e le case di Roma inclusa la sede della direzione generale. Conta 96 comunità di apostolato, uno studentato filosofico e uno teologico, 2 centri di studi umanistici, 7 noviziati e 15 centri vocazionali. Queste case sono diffuse in 22 paesi. Sempre al 31 dicembre 2013 la Congregazione conta 1794 Legionari di Cristo: 4 vescovi, 954 sacerdoti, 836 religiosi in formazione e novizi. Nei centri vocazionali sono presenti 945 alunni che non sono considerati membri della Congregazione (i dati statistici sono forniti dalla <i>Segreteria Generale della Legione</i> e sono calcolati al 31 dicembre 2013). Gli uomini consacrati sono circa 80, mentre le donne consacrate sono circa 700. I laici sparsi in diversi paesi del mondo sono circa 30.000, anch’essi divisi in gradi. <p/>. Ogni vocazione esprime in un modo peculiare il carisma comune, la stessa spiritualità e la medesima missione. La complementarietà delle diverse vocazioni dà all’aggregazione una speciale forza evangelizzatrice. Occorre definire la natura giuridica di Regnum Christi e delle diverse realtà che lo compongono, nonché il loro corretto collocamento all’interno dell’ordinamento canonico. Non può essere divisa una realtà che vuole continuare un cammino unitario e di collaborazione. Al contrario occorre far maturare ciò che già esiste ed è alla ricerca di una configurazione giuridica adeguata.
Montan P. Agostino C.S.I.