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I vescovi italiani hanno celebrato la loro 67° Assemblea generale ad Assisi (9-13 novembre) affrontando il tema della formazione permanente dei preti. Dentro il compito urgente della riforma della Chiesa si colloca la riforma del clero, ma si esige anche la riforma della vita consacrata.
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L' Assemblea si è svolta nella luce della Evangelii GAudium di papa Francesco. Ne ha assunto il tono e accolto gli stimoli ritrovando coraggio e individuando vie e scelte nuove di impegno nella Chiesa e nel mondo d'oggi.
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Per la pima volta un convegno sull'apporto dei religiosi al concilio Vaticano II
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Il documento – da tempo atteso dalla VC e frutto di una lunga gestazione . Si apre con alcune premesse di ordine teologico e poi entra a considerare direttamente come si pongono – o dovrebbero porsi – da una parte e, dall’altra, i rapporti tra VC e chiese locali.
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I movimenti e i nuovi carismi “non sono un patrimonio chiuso, consegnato a un gruppo perché lo custodisca. Si tratta di doni dello Spirito integrati nel corpo ecclesiale, attratti verso il centro che è Cristo”. Devono uscire da se stessi verso gli orizzonti della missione.
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L’esperienza che mons. Ballin racconta ha dei caratteri del tutto originali rispetto ad altri paesi musulmani. L’islam anche qui fa sentire la sua presenza, ma ai cristiani (2 milioni e mezzo di cattolici) e agli aderenti delle altre religioni è consentita una libertà inimmaginabile altrove, pur con precise restrizioni.
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La versione delle Costituzioni ora in vigore è la sesta in ordine di testi approvati dall’autorità ecclesiastica. Nel nuovo testo sono bene armonizzati gli elementi spirituali, carismatici e giuridici. I Legionari ora hanno un punto di riferimento ben preciso e una base sicura su cui costruire il loro futuro.
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I frati cappuccini, pur avendo come riferimento san Francesco d’Assisi, hanno però una loro storia e una propria tradizione carismatica. Fra M. Jöhri le precisa in una lettera all’Ordine in cui richiama anche alcuni punti essenziali dell’appartenenza.
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Con la celebrazione dell’Avvento è il nostro presente che viene trasfigurato nel futuro di Dio. Solo pregustando un tale futuro, possiamo diventare veramente uomini e donne che attendono il ritorno del loro Signore. È perché siamo attesi che possiamo attendere.
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Atea fino a vent’anni anni, una volta convertita aspira solo a “diventare una cosa sola con Dio, vivere l'amore di Gesù interamente e alla lettera, e donarsi in Lui a tutti”, vivendo in pieno mondo una vita tutta di carità. Una straordinaria figura per l’ “Anno della vita consacrata”.
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Alla base del suo annuncio Gesù ha posto l’amore e la fraternità universale. Le tante opere dei cristiani risultano insufficienti se in esse non si percepisce l’amore per l’uomo, un amore e una generosità nutrite dall’incontro con Cristo.
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«Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio» (Mc 1,1).
Queste parole di Marco, all'inizio dell'Avvento, ci stimolano ad una verifica dei motivi del nostro essere cristiani: non il bel canto o la bella predica, non il sacerdote o la gente simpatica possono essere «motivi» per credere: motivo della fede è Cristo
con la Sua vita e con la notizia dell'Amore di Dio.
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Con questa esortazione apostolica Paolo VI ha consegnato alla Chiesa la magna carta dell’evangelizzazione nel mondo contemporaneo. Papa Francesco la cita oltre una trentina di volte nella sua Evangelii Gaudium e l’ha definita “il più grande documento pastorale che sia mai stato scritto fino ad oggi”.