I Vizi. Accidia
Pubblicazione:
9 marzo 2015
Edizione:
1
Pagine:
72
Peso:
84 (gr)
Formato: 120x180x5 (mm)
Confezione: Brossura
EAN: 9788810809570
9788810809570
Descrizione
Vizio difficile da descrivere, l’accidia è soprattutto incuria e indifferenza, scoraggiamento e disgusto, «male di vivere» e principio di disperazione. Essa si manifesta attraverso il languore inattivo, l’assenza di concentrazione, la lentezza nell’operare il bene, la noia generalizzata, la paura del vivere e del morire. Non è semplice pigrizia, ma debolezza dell’anima e assenza di attrazioni, anche se può manifestarsi come «fuoco inquietante» e umore euforico. Sentimento per sua natura oscuro, complesso, confuso e sfuggente, l’accidia è dunque capace di molteplici manifestazioni, talvolta opposte nella loro apparenza, ma unite dalla medesima radice: l’annebbiamento della gerarchia dei valori, che ricopre tutto di un manto grigio e omogeneo. Gli antichi la definivano «tentazione meridiana», poiché caratterizza soprattutto la metà della giornata, ma anche il mezzogiorno della vita, e in passato era considerata una malattia tipica della vita monastica. Oggi, al contrario, essa viene sempre più considerata come uno stato d’animo universale e moderno, innestato sulle ferite interiori, sull’indecisione e sulla mancanza di desiderio. Sull’incapacità di riaccendere uno sguardo svuotato e assente nella direzione della gioia e della letizia.
Note sull'autore
Renzo Gerardi, presbitero del patriarcato di Venezia, ha compiuto gli studi filosofici e teologici alla Pontificia Università Lateranense, dove ha conseguito il dottorato in Teologia nel 1974. Dopo aver insegnato Teologia sacramentaria e Teologia spirituale, attualmente è docente ordinario di Teologia morale speciale nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense. Per EDB ha pubblicato: Teologia ed etica della penitenza. Vita cristiana, vita riconciliata (32008); Storia della morale. Interpretazioni teologiche dell’esperienza cristiana. Periodi e correnti, autori e opere (22012); Le malattie dell’anima. Trattato sui vizi capitali (22013).