La Promessa immaginata

Proposte per una teologia estetica fondamentale

Pubblicazione:  9 gennaio 2012
Edizione:  1
Pagine:  400
Peso:  442 (gr)
Collana:  B6 Scienze religiose  sezione: Nuova serie
Formato:  140x210x24 (mm)
Confezione:  Brossura con bandelle
EAN:  9788810415252 9788810415252
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Descrizione
Il presupposto che accomuna i saggi raccolti nel volume è che la teologia fondamentale, per non accontentarsi di essere un vago aggiornamento dell’apologetica, deve implicare un’estetica, intesa inscindibilmente come teoria dell’arte e del sentire. Solo così la sostanza teologica della rivelazione e la forma antropologica della fede possono essere adeguatamente vagliate, alla luce del sentire umano. Affinché la promessa cristiana ci appaia degna di fede non basta considerarla ragionevole, occorre saperla ‘immaginare’: impegnare cioè nei suoi confronti le risorse della sensibilità e dell’immaginazione.
Sommario
Introduzione (S. Knauss – D. Zordan).  I. APERTURE. Religione nel «cultural turn»: prolegomeni a un’estetica teologica per l’oggi (G. Larcher).  Logiche dell’estetico: ritrattazioni teologiche (P. Sequeri).  L’estetico e l’idea cristiana di Dio. Attrazioni e disaffezioni di un rapporto inquieto (M. Neri).  II. SENSI. L’estetica della soggettività (A.D. Ornella).  La soggettività, la persona e l’arte moderna. Riflessioni teologiche su Jacques Maritain e Charles Taylor (W. Dyrness).  Il sentimento. Il teologico cristologico come verità dell’estetico alla luce della riflessione di F. Schleiermacher e R. Otto (R. Maiolini).  «Aisthesis»: i sensi e la teologia (S. Knauss).  Il corpo di Dio: implicazioni estetiche della rivelazione cristiana di Dio (P. Lia).  Sensi spirituali e anime di materia: del come la sapienza ci dice qualcosa di sé (S. Morra).  III. SGUARDI. Immagine di culto – scrittura – corpo – arte. Riflessioni per una teoria elementare dei media nel monoteismo (E. Nordhofen).  Lo spazio tra immagine e parola: il viaggio dalla «Deposizione» di Rogier van der Weyden a «Sliding Time» di Walter Verdin (D. Apostolos-Cappadona).  Vedere l’invisibile, sentire il visibile. Interiorità e apprezzamento estetico in Kandinsky, riletto da Michel Henry (D. Zordan).  Il mago come teologo: le ‘Costellazioni’ di Juan Miró (C. Pickstone).  Vedere la luce: la contemplazione e le opere di James Turrell (J.L. Kosky).  IV. PRATICHE. Arte, congenialità, contemplazione. Sulla possibilità di una relazione fra estetica e rivelazione a partire da Luigi Pareyson (A. De Santis).  Calvino e Ricoeur. Da un’estetica del segno a un’estetica del senso (J. Cottin).  Arte sacra, autonomia e servizio. Cinquant’anni dopo la «Sacrosanctum concilium» del Vaticano II (F. Boespflug).  Senso teologico della liturgia e riscoperta dell’estetica rituale. Considerazioni sul Movimento liturgico del XX secolo (A. Grillo).  Teo-drammatica come prassi di liberazione (R.S. Goizueta).
Note sull'autore
STEFANIE KNAUSS, dottoressa in teologia, ha studiato presso le Università di Freiburg i.Br., Manchester e Graz ed è attualmente ricercatrice presso il Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler. Si occupa soprattutto del rapporto tra teologia e cultura e della corporeità nelle religioni e nella teologia.DAVIDE ZORDAN (1968-2015) ha ottenuto il dottorato in teologia presso l’Institut d’Études Théologiques di Bruxelles ed è stato   ricercatore presso il Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler. Ha insegnato teologia fondamentale al Corso superiore di scienze religiose di Trento. I suoi studi hanno riguardato in particolare l’estetica teologica e le dinamiche del credere nel contesto contemporaneo.