«Gli Uni e gli altri»
La Chiesa, Israele e le genti. Una ricerca teologica
Pubblicazione:
20 febbraio 2017
Edizione:
1
Pagine:
304
Peso:
426 (gr)
Collana:
B3 Nuovi saggi teologici
Formato: 140x210x20 (mm)
Confezione: Brossura
EAN: 9788810412206
9788810412206
Ultima ristampa:
26 aprile 2018
Descrizione
Nell'ambito dell’attuale riflessione teologica cristiana sul popolo ebraico è ormai dato per scontato che l’alleanza tra Dio e Israele non sia stata revocata. Da ciò consegue il fermo ripudio della teologia della sostituzione, secondo la quale la Chiesa definisce se stessa come il vero e nuovo Israele che subentra all’antico. Queste affermazioni, orientate a sviluppare un nuovo corso nei rapporti cristiano-ebraici, risultano però ancora incerte nel prospettare quale nuova immagine di Chiesa emerga da questo radicale mutamento.
Poiché molte difficoltà dipendono da un’inadeguata impostazione del problema, il volume prospetta un cambio di approccio basandosi su un’approfondita ermeneutica di alcuni testi del Nuovo Testamento.
L’indagine si incentra sulle conseguenze ecclesiologiche legate al fatto che l'elezione d'Israele avviene nei confronti degli altri popoli ed è quindi costitutiva della polarità Israele-Genti. Discorso analogo comporta il confronto con l'ebraismo definito in base a tre parametri fondamentali: Torah, popolo, terra. Da questa impostazione consegue la necessità di non presentare il cristianesimo come semplice universalizzazione dell'ebraismo. Definire la Chiesa come una comunità di chiamati da Israele e dalle Genti esige un ripensamento della categoria ecclesiologica di mistero, la riduzione del ricorso a parametri identitari per definire il cristianesimo e una nuova visione dell'inculturazione della fede.
Poiché molte difficoltà dipendono da un’inadeguata impostazione del problema, il volume prospetta un cambio di approccio basandosi su un’approfondita ermeneutica di alcuni testi del Nuovo Testamento.
L’indagine si incentra sulle conseguenze ecclesiologiche legate al fatto che l'elezione d'Israele avviene nei confronti degli altri popoli ed è quindi costitutiva della polarità Israele-Genti. Discorso analogo comporta il confronto con l'ebraismo definito in base a tre parametri fondamentali: Torah, popolo, terra. Da questa impostazione consegue la necessità di non presentare il cristianesimo come semplice universalizzazione dell'ebraismo. Definire la Chiesa come una comunità di chiamati da Israele e dalle Genti esige un ripensamento della categoria ecclesiologica di mistero, la riduzione del ricorso a parametri identitari per definire il cristianesimo e una nuova visione dell'inculturazione della fede.
Sommario
Introduzione. I. Un libro e una storia. II. A proposito della teologia della sostituzione. III. Come leggere gli scritti neotestamentari? IV. Ebrei e gentili nella Chiesa delle origini. V. Il «sì» e il «no» dei figli d’Israele a Gesù Cristo. VI. L’ebraicità di Gesù e la teologia cristiana. VII. Sabato e domenica. VIII. La terra d’Israele. Conclusione narrativa. Appendice. Bibliografia.
Note sull'autore
Piero Stefani insegna Ebraismo alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (Milano). Collabora stabilmente con il Centro «Cardinal Bea» per gli Studi Giudaici della Pontificia Università Gregoriana di Roma ed è coordinatore del comitato scientifico di Biblia, associazione laica di cultura biblica. Per EDB ha pubblicato Dallo stesso grembo. Le origini del cristianesimo e del giudaismo rabbinico (con Gabriele Boccaccini, 2012), L’esodo della Parola. La Bibbia nella cultura dell’Occidente (2014), Volti di cenere. L’espropriazione del corpo nei campi di sterminio (2015) e Le donnole del rabbi. Compassione e misericordia nell'ebraismo.