Lettera a Diogneto

A cura di Giobbe Gentili

Pubblicazione:  20 ottobre 2014
Edizione:  1
Pagine:  72
Peso:  128 (gr)
Collana:  B12 Biblioteca patristica
Formato:  130x190x6 (mm)
Confezione:  Brossura con bandelle
EAN:  9788810210086 9788810210086
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Descrizione
Enigmatico e affascinante, il Discorso a Diogneto è un breve testo anonimo del tutto ignorato dagli autori antichi. Redatto tra l’inizio del II secolo e la fine del III, è giunto sino a noi in un solo codice ritrovato a Costantinopoli nella prima metà del XV secolo e costituisce un’opera stimolante, colta e teologicamente ricca. La concisa critica del paganesimo e del giudaismo e la presentazione agile ed efficace del cristianesimo presentano scorci grandiosi e coinvolgenti, ad esempio la prospettiva con cui sono accostati peccato e perdono. I cristiani vengono definiti «anima del mondo», espressione che il Vaticano II ha accolto nella Lumen gentium; essi «né per paese, né per lingua, né per veste si distinguono dagli altri uomini. Né in qualche parte abitano città loro esclusive, né parlano una lingua diversa da quella degli altri, né conducono una vita che sia fuori della norma». Tuttavia, essi «abitano ciascuno la propria patria, ma come stranieri; partecipano a tutto come cittadini e si adattano a tutto come stranieri. Ogni terra straniera è, per loro, patria; ogni patria è, per loro, terra straniera».
Sommario
INTRODUZIONE. 1. Testo, destinatario, autore, data, autenticità.  2. I contenuti dottrinali e i silenzi. Il metodo.  3. Eternità e storia. Il paradosso cristiano, anima del mondo.  LETTERA A DIOGNETO. Premessa.  Apologia contro gentili e giudei.  I cristiani nel mondo.  L’irruzione di Dio nella storia.  I cardini della fede.  Esortazione finale.
Note sull'autore
GIOBBE GENTILI ha insegnato per 42 anni latino e greco al liceo classico. In ambito patristico ha curato introduzione monografica, traduzione e note di due opere di Origene: Disputa con Eraclide e Omelie sulla Genesi e sull’Esodo. Il suo interesse per il cristianesimo dei primi secoli nasce dalla laurea in letteratura cristiana antica, con un lavoro su Le antiche versioni della Bibbia nell’epistolario di san Girolamo.