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Catene e terrore

Un vescovo clandestino greco-cattolico nella persecuzione comunista in Romania. Note all'edizione italiana di Giuseppe Munarini. A cura di Marco Dalla Torre

Pubblicazione:  11 febbraio 2013
Edizione:  1
Pagine:  476
Peso:  645 (gr)
Collana:  G2 Fede e storia
Formato:  140x210x26 (mm)
Confezione:  Brossura
Prefazione di:  Virgil Bercea
Altri autori:  Tradotto da Mariana Ghergu  -  Tradotto da Giuseppe Munarini
EAN:  9788810104897 9788810104897
Ultima ristampa:  6 febbraio 2017
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Descrizione
Arrestato nel 1949, recluso per quindici anni nelle carceri della Romania, poi continuamente sorvegliato e pedinato dai servizi di sicurezza fino al 1989, il vescovo greco-cattolico Ioan Ploscaru ha pagato con l’accusa di «tradimento della patria» e di «spionaggio» il rifiuto di passare alla Chiesa ortodossa. Siamo alla fine della seconda guerra mondiale e la Romania «liberata» dai sovietici entra, con il governo di Petru Groza, in un periodo buio e di sofferenza. Nelle carceri comuniste e nelle colonie di lavori forzati vengono perseguitati e sterminati cittadini romeni di diverse confessioni, alcuni per motivi strettamente politici, altri – come i vescovi e i fedeli greco-cattolici, dichiarati fuorilegge nel 1948 – a causa del credo e dell’appartenenza alla Chiesa di Roma. Le pagine lucide e dolenti di Ploscaru, lontane da qualunque concessione al rancore e segnate dalla compostezza di un uomo che ha deciso serenamente di non patteggiare con la propria coscienza, sono state composte tra la metà degli anni Cinquanta e i primi anni Novanta e pubblicate in Romania nel 1993. Tradotte ora per la prima volta in italiano, esse offrono al tempo stesso il diario di una sofferenza personale, la testimonianza di una Chiesa costretta alla clandestinità e la triste conferma che il Novecento è stato anche il secolo del martirio delle élite intellettuali e degli uomini di fede.
Sommario
Prefazione (V. Bercea).  Nota all’edizione italiana (G. Munarini).  Premessa.  La situazione della diocesi rumena-unita di Lugoj prima del 1948.  Tensione generale.  Gli eventi precipitano.  Il pellegrinaggio a Scăiuş.  Preghiere di giorno e di notte.  Comincia il Terrore.  I vescovi sono costretti ad andare in pensione.  Il congresso di Cluj.  L’arresto del vescovo Ioan Bălan.  L’occupazione della cattedrale.  Altri eventi.  La grande croce.  La consacrazione.  La riorganizzazione della Chiesa.  Le pressioni sui fedeli.  L’arresto.  Presso la «Securitate» di Lugoj.  Alla «Securitate» di Timişoara.  Metodi di coercizione.  Gli interrogatori continuano.  A Bucarest, nel Ministero degli Interni.  Jilava.  Sighet, prigione di sterminio.  Il vescovo Ioan Suciu.  Vita di prigione.  Nella solitudine della cella 43.  La morte del vescovo Anton Durcovici.  Il vescovo martire Valeriu Traian Frenţiu.  Amici di solitudine.  Qualche parola su Iuliu Maniu.  Meditazioni in rima.  La fine del vescovo Ioan Suciu.  Altri avvenimenti.  Convivenza con il generale Ilcuş.  Tutto ha una fine e un nuovo inizio.  Il vescovo martire Tit Liviu Chinezu.  Di nuovo in cammino.  Ricondotto alla «Securitate» di Timişoara.  Libertà provvisoria.  Tentativi di riattivare la Chiesa.  L’attività clandestina.  Il secondo arresto.  Di nuovo interrogatori a Timişoara.  Altri eventi.  Il processo di Timişoara.  Alla «Securitate» di Cluj.  Di nuovo al Ministero degli Interni.  A Malmaison.  Il processo al tribunale militare di Bucarest.  A Uranus.  À la maison mère La prigione di Gherla.  Al penitenziario di Piteşti.  Ancora a Timişoara.  Il vescovo Ioan Bălan.  La prigione di Dej.  Dej, carcere di sterminio.  Di nuovo indagini.  La seconda «visita» a Gherla.  La «nera».  Il vescovo Alexandru Rusu.  La rieducazione.  Di nuovo a Zarka.  Facchino al mobilificio.  Processi di smascheramento.  La liberazione.  A Lugoj, continuamente sorvegliato.  Una nuova perquisizione.  Appendice. Breve storia della Chiesa romena unita.
Note sull'autore
IOAN PLOSCARU (1911-1998), ordinato sacerdote greco-cattolico nel 1933 e consacrato vescovo nel 1948, aveva studiato nel Seminario Pedagogico Universitario di Cluj – Napoca, in Romania, e si era perfezionato negli studi teologici a Strasburgo, in Francia. Ha lasciato numerosi scritti di carattere didattico, memorialistico e di letteratura spirituale.
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