Gellini Anna Maria
Vita consacrata. Luci e ombre
2020/3, p. 46
Le due autrici di questo volume insegnano all’Istituto di studi teologici, nella Facoltà di teologia dei gesuiti a Bruxelles, che ha formato nel corso di cinquant’anni centinaia di religiosi e religiose, di sacerdoti e una decina di vescovi. Con competenza esse affrontano la questione della vita consacrata secondo le loro personali risorse nel campo delle scienze umane e della teologia.

Accedi alla tua area riservata per visualizzare i contenuti.

Questo contenuto è riservato agli abbonati a
Testimoni
.
NOVITà LIBRARIA
Vita consacrata
luci e ombre
Le due autrici di questo volume insegnano all'Istituto di studi teologici, nella Facoltà di teologia dei gesuiti a Bruxelles, che ha formato nel corso di cinquant'anni centinaia di religiosi e religiose, di sacerdoti e una decina di vescovi. Con competenza esse affrontano la questione della vita consacrata secondo le loro personali risorse nel campo delle scienze umane e della teologia. Dominique Struyf è psichiatra infantile, specializzata in terapia sistemica. Sposata, madre di cinque figli e attrice. Noëlle Hausman, consacrata del Sacro Cuore di Maria, docente ordinaria di teologia morale e fondamentale, caporedattrice di Vies consacrées, ha scritto numerose opere sulla vita consacrata e la spiritualità.
Strade da percorrere
In questi ultimi tempi, diverse comunità religiose, che dovrebbero essere luoghi di pace, di comunione, di verità, sono stati in realtà luoghi di sofferenza, di dominazione, di abusi, di squilibri profondi. Che strada trovare, fra i rischi della vita consacrata e l'evoluzione delle persone in relazione? Nei cinque capitoli del libro è possibile trovare indicazioni e risposte. Il primo capitolo, «Come un superiore religioso può prendersi cura della sua comunità?», è frutto di una conferenza tenuta dalla Struyf ai superiori maggiori del Belgio francofono nel 2006: esprime la convinzione che la focalizzazione sul lavoro o sull'attività apostolica e missionaria non possa bastare per il benessere di una comunità religiosa. Essa rischia di morire se non si preoccupa dei bisogni affettivi e psichici dei suoi membri, che si esprimono sotto forma di aspettative o di desideri relazionali. In questo capitolo, la psichiatra riflette anche sulla questione del potere, dell'autorità e delle leggi, perché, a suo avviso, dal modo in cui si esercita il potere dipende spesso la salute del gruppo. Nel secondo capitolo, «Salute mentale dei gruppi e autorità», la Struyf continua la sua analisi della salute mentale dei gruppi religiosi riuniti da un'autorità. Quando questo compito dell'autorità rende malati, è importante analizzare i funzionamenti in causa, i confini specifici, i «miti» e le credenze necessari, l'identità comune debole o forte. Per raggiungere questo obiettivo, l'A. privilegia l’approccio sistemico e lo spiega pedagogicamente, affinché tutti i membri della comunità collaborino al processo della guarigione, perché ognuno è coinvolto nel «sistema» del gruppo.
Maturazione umana e spirituale
Suor Noëlle Hausman è autrice dei successivi tre capitoli. Il terzo capitolo, «Formare prevenendo gli abusi. Rinuncia al dominio e responsabilità ecclesiale», è il frutto di una relazione tenuta ai formatori diocesani e religiosi, sotto l'egida della Cellula permanente di lotta contro la pedofilia della Conferenza episcopale di Francia, nel 2017.
L'A. mostra che i responsabili della formazione dei futuri sacerdoti o religiosi devono più che mai affrontare con i candidati le questioni affettive e sessuali relative alla loro maturazione umana e spirituale. Gli accompagnatori dei seminaristi o dei novizi devono anzitutto compiere un lavoro su se stessi per poter affrontare con i giovani formandi il campo delicato dei comportamenti più o meno disturbati. In seguito, la ricerca dell'equilibrio globale delle persone permette di riprendere le problematiche legate a derive e abusi di ogni genere.
Il quarto capitolo «Consigliare le religiose durante il sacramento della riconciliazione?» prende in esame il sacramento della riconciliazione nella vita delle persone consacrate, collocandosi dal punto di vista del confessore. Sr. Hausman non esita a fornire gli avvertimenti necessari affinché la celebrazione di questo sacramento non dia adito all'abuso di autorità ma sia il momento nel quale soltanto si compia il ministero di consolazione di Cristo. L'ultimo capitolo, «La vita consacrata: crisi attuale e kairos ecclesiale», parte dalla situazione di crisi che non risparmia nessuna delle forme della vita consacrata. Avendo osservato la situazione dei consacrati e delle consacrate in Europa e in Africa, sr. Hausman propone delle piste di ristrutturazione e rinnovamento per la vita consacrata in Occidente. I punti sensibili per questo necessario rinnovamento sono l'identità ecclesiale dei consacrati, la maturità umana dei giovani attratti dalle loro forme di vita, il rapporto con la società civile, l'attaccamento inevitabile alle fedeltà familiari. E conclude con un appello al sostegno dei pastori, in particolare dei vescovi. I tempi attuali rappresentano un kairos divino, un invito di Cristo a ritrovarlo là dove ci chiama in questa debolezza e in questo invecchiamento. Il futuro di un istituto appartiene alla provvidenza di Dio, spesso sorprendente. «Gli anziani dovrebbero essere onorati e confortati nella santità di un impegno spirituale duraturo (un anziano è anzitutto un'anima religiosa, anche in un corpo vecchio); i più giovani ci guadagnerebbero a essere chiamati a una santità sempre più audace».
Anna Maria Gellini