2017/7, p. 1
Occorre ridonare alla vita evangelica la sua bellezza
umana e divina, quella che crea gioia nel vivere e nel
donarsi. Quindi il progetto discepolare deve delinearsi
come esistenza carica di una certa gioiosità di vivere.
2017/7, p. 4
Nel corso dell’assemblea USG, il 25 maggio, la celebrazione
eucaristica conclusiva della giornata è
stata presieduta dal Segretario del dicastero vaticano
sulla vita consacrata, mons. José Carballo, già ministro
generale dei frati minori. Commentando i doni messianici
del Cristo risorto, nella sua omelia, si è soffermato
soprattutto su quelli della pace, della gioia, della
profezia e della testimonianza. Tutte queste dimensioni,
insieme a quella della speranza, ha detto, «non
possono mancare nella vita di un consacrato; diversamente
rischieremmo di diventare dei gestori di un’azienda,
prima o poi, destinata alla chiusura».
2017/7, p. 5
Bisogna porre a fondamento di tutto un minimo di
teologia della Parola. Non si tratta di Parola di Dio
perché davvero nelle Scritture è contenuta – sotto forma
di scrittura e di segni, di memorie ed emozioni –
la “potenza amorosa e misericordiosa” di Dio in vari modi
e varie forme.
2017/7, p. 9
Per i Giuseppini del Murialdo il 2017 è un “anno speciale”
per i vari eventi che lo caratterizzano. «È speciale
– scrive il superiore generale p. Mario Aldegani, in
una lettera all’Istituto intitolata “Siate ricolmi di gioia”,
in occasione della festa liturgica annuale del Fondatore,
san Leonardo Murialdo, il 18 maggio scorso – perché insieme
al Murialdo, noi ricordiamo e veneriamo anche
un suo figlio e nostro fratello, p. Giovanni Schiavo, di cui
stiamo preparando la beatificazione, che si celebrerà a
Caxias do Sul (Brasile) il prossimo 28 ottobre.
2017/7, p. 10
Le frontiere su cui è impegnata oggi la Comunità
riguardano il campo ecumenico: quello della riconciliazione
dei cristiani e della convivenza tra le diverse culture e
l’impegno per l’unità europea. Taizé intende essere una
“parabola” di pace e riconciliazione.
2017/7, p. 12
Parlando della “Vittoria del sì”, vorrei riferirmi ad una persona concreta,
incontrata nella sala d’attesa di un ambulatorio medico. Era una suora
piuttosto avanti negli anni, ma giovanile e spiritosa, che stava curando
un’incipiente deformazione del mento che si abbassava verso il petto. Non
l’avevo mai incontrata.
“Cara Sorella,- mi capitò di dire scherzando - questi sono i rischi del dire
sempre di sì. A forza di abbassare il capo, questo non si alza più”.
2017/7, p. 13
Anche in Cina, come in ogni altra parte del mondo,
attraverso i suoi santuari, la Madonna ha stabilito la sua
presenza di Madre e di sorella nella fede. È un segno di
consolazione e di speranza non solo per i cristiani, ma
per tutto il popolo cinese che lei tiene amorevolmente
sotto il suo manto.
2017/7, p. 15
Un fondamentale ambito della catechesi è la formazione di
una corretta sensibilità liturgica: la “liturgia celebrata” non
è un campo riservato ai liturgisti, ma un “linguaggio
originario” formativo, con cui si esprime la fede e
l’appartenenza alla Chiesa, l’apertura al Mistero di Dio e
all’incontro con Cristo.
2017/7, p. 18
È un fenomeno poco conosciuto, ma piuttosto ampio. Si
tratta di persone sincere, che intendono vivere la loro
ricerca liberamente, lontani da ogni istituzione e da ogni
forma autoritaria. Questi cercatori interpellano la Chiesa, i
suoi metodi pastorali e la visione che essa dà di se stessa.
2017/7, p. 21
La post-verità è un fenomeno che si sta pericolosamente
diffondendo e che non si può assolutamente sottovalutare
per le sue conseguenze. Essa destabilizza e destruttura il
mondo della socialità ordinaria e insieme ci interpella,
anche se non vediamo ancora dove essa ci stia portando.
2017/7, p. 23
2017/7, p. 24
2017/7, p. 25
2017/7, p. 27
Nel 2016 ci sono state meno esecuzioni capitali nel
mondo e il totale è diminuito rispetto al 2015. Sono però
aumentate le sentenze di condanna a morte: i dati ci
dicono che 3.117 persone sono state condannate a morte
in 55 paesi nel 2016.
2017/7, p. 30
Riunite in Capitolo, le suore di don Orione hanno
riflettuto sul tema: “Donarsi tutte a Dio, per essere tutte
del prossimo!”: discepole-missionarie, testimoni gioiose
della carità, nelle periferie del mondo. Un’esperienza
sintetizzata in quattro parole: gioia, comunione,
corresponsabilità e impegno.
2017/7, p. 34
Il passaggio dall’ateismo alla fede segnò il suo percorso
verso la santità. Oblata benedettina fece dell’esperienza
mistica della Trinità il centro e il fondamento della sua
esistenza e della sua missione; intuì la dimensione
trinitaria della vita cristiana come naturale conseguenza
del battesimo.
2017/7, p. 39
VOCE DELLO SPIRITO
PER VESTITO,
IL SOLE
Colei che per prima, aveva detto sì al Signore, ebbe il
privilegio, unico e straordinario, di conservare il suo
corpo e diventare, insieme al Figlio, regina dei cieli. Da
allora l’Assunta è diventata, per tutti i figli suoi nati nel
giorno luminoso del Risorto, segno profetico e nuova
speranza. Il Signore, infatti, fa sempre vedere prima ciò
che in seguito realizzerà per tutti e se Maria, con il suo
corpo, è stata accolta in cielo, allora la risurrezione non
è fuga dalla vita, ma è continuità della nostra storia, non
è vita eterea fatta di solo spirito, ma corpo che succede
a corpo, risurrezione della stessa carne affinché la vita,
persa con la morte a causa del peccato, venga finalmente
ricapitolata, come storia che salva storia
2017/7, p. 40
In questa riflessione ci siamo prefissi di compiere il viaggio verso la
dimora intima del Cuore di Maria. L’itinerario che intendiamo seguire è
quello indicato dalla liturgia romana. È un percorso che conduce a
dissetarsi alla fonte viva della Scrittura.