Sette regole per la Scrittura

A cura di Luisa e Daniela Leoni

Pubblicazione:  16 dicembre 2014
Edizione:  1
Pagine:  136
Collana:  P7 Conifere
Confezione:  e-book
 EPUB  - Filigrana digitale
EAN:  9788810966570 9788810966570
Descrizione
Il Libro delle regole o Libro delle sette regole di Ticonio è il più antico manuale di ermeneutica biblica dell’Occidente cristiano. Assai apprezzato da Agostino, che lo ritiene «di aiuto non piccolo nel penetrare ciò che è tenuto nascosto nelle Parole della Scrittura», il testo ha avuto nei secoli una vasta accoglienza: Cassiodoro ne raccomanda la lettura e lo studio, Cassiano ed Erasmo lo citano, Isidoro di Siviglia, Beda il Venerabile e Ugo di San Vittore lo usano nei loro commenti biblici. La riflessione di Ticonio individua alcuni principi ermeneutici fondamentali per rendere accessibili i segreti della Legge a chiunque si trovi a percorrere l’immensa selva della profezia. L’enunciazione delle sette regole, accompagnata dalla citazione di numerosissimi testi dell’Antico e del Nuovo Testamento, forma un unico edificio concettuale. Compito essenziale dell’esegeta – insegna Ticonio – è distinguere i diversi livelli di lettura del testo (il piano storico, la tipologia, il senso allegorico) per coglierne la profondità teologica e trarne un arricchimento etico-spirituale.
Sommario
Introduzione.  Il libro delle regole. Prima regola: Il Signore e il suo corpo.  Seconda regola: Il corpo bipartito del Signore.  Terza regola: Le promesse e la legge.  Quarta regola: La specie e il genere.  Quinta regola: I tempi.  Sesta regola: La ricapitolazione.  Settima regola: Il diavolo e il suo corpo.  Indice scritturistico.
Note sull'autore
Ticonio visse nelle regioni dell’Africa romana e fu attivo soprattutto attorno al 370-390. Verso il 380 fu condannato da parte di un concilio donatista capeggiato da Parmeniano. Nonostante la scomunica e la tendenza universalistica della sua ecclesiologia, egli non volle aderire apertamente alla Chiesa cattolica. La tradizione latina lo ha tuttavia molto apprezzato, in particolare Agostino, mentre Beda il Venerabile ne ha tessuto l’elogio paragonandolo a una rosa fiorita fra le spine, cioè tra gli eretici. Oltre alle opere andate perdute, Ticonio compose un Commento all’Apocalisse, di cui ci sono pervenuti ampi frammenti, e il Liber Regularum, la cui datazione pare assai incerta.