Dall’atleta incatenato al campione celeste

Escatologia e metafora agonistica nella Lettera ai Filippesi

Pubblicazione:  10 luglio 2017
Edizione:  1
Pagine:  208
Peso:  414 (gr)
Collana:  A8 Supplementi alla Rivista Biblica
Formato:  174x240x12 (mm)
Confezione:  Brossura
EAN:  9788810302507 9788810302507
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Descrizione
Ormai quasi al termine del suo ministero apostolico, Paolo si trova a Roma, la sua vita sembra giungere alla fine ed è convinto di non aver ancora raggiunto la perfezione verso la quale è proteso come un atleta. La mèta finale della sua esistenza, e di quella dei credenti, si trova lassù, nei cieli, dove e quando tutto sarà «trasformato». Per questo motivo l’Apostolo può essere considerato un «atleta incatenato» che lotta con e per il Vangelo, al fine di diventare un «campione celeste» e ottenere il «premio celeste». Il linguaggio agonistico sportivo e quello escatologico mostrano come nell’orizzonte del pensiero escatologico paolino l’intreccio delle varie dimensioni (temporale/spaziale, individuale/collettiva e statica/dinamica) faccia affiorare un quadro del tutto particolare nella corrispondenza con i Filippesi. Il linguaggio dell’Apostolo in rapporto all’escatologia risulta ricco, complesso e variato e come tale non presenta un’unica prospettiva o dimensione escatologica, ma cerca sempre il modo migliore per esprimere ai suoi destinatari il mistero della vita in Cristo. I cambiamenti linguistici fanno percepire un’evoluzione nella comprensione di Paolo in relazione a ciò che riguarda le cose ultime. In altre parole, l’orizzonte escatologico della Lettera ai Filippesi non esprime tanto una concezione nuova degli «éschata»  (presenti altrove nell’epistolario paolino), quanto il modo nuovo con cui l’Apostolo riesce a parlare in forma «dicibile» delle cose «indicibili».
Sommario
Prefazione.  Sigle e abbreviazioni.  Introduzione.  I. La prigionia paolina e alcune problematiche della Lettera ai Filippesi. 1. Luogo e datazione della prigionia paolina.  2. Integralità della lettera.  3. Composizione.  4. Conclusione.  II. Verso un’escatologia esemplare della Lettera ai Filippesi. 1. Verso la comprensione dell’escatologia paolina.  2. Il linguaggio dell’escatologia paolina.  3. L’escatologia nella Lettera ai Filippesi.  4. Conclusione.  III. La «cornice» escatologica della Lettera ai Filippesi (Fil 1,3-11; 4,2-7). 1. Il giorno di Cristo (Fil 1,3-11).  2. ̔Ο κύριος ἐγγύς (Fil 4,2-7).  3. Dal «giorno di Cristo» alla «venuta del Signore».  IV. Il «testamento» di Paolo (Fil 1,18c-30). 1. La traduzione e la disposizione di Fil 1,18c-30.  2. «Il vivere (è) Cristo». La prospettiva futura di Fil 1,18c-26.  3. La «lotta» per il vangelo. La prospettiva presente di Fil 1,27-30.  4. «L’essere con Cristo» nella lotta per il vangelo.  V. Allenarsi per la salvezza (Fil 2,12-18). 1. La traduzione e la disposizione di Fil 2,12-18.  2. Operare per la salvezza (Fil 2,12-13).  3. La luce perpetua che illumina la corsa della comunità e di Paolo (Fil 2,14-16).  4. La gioia condivisa (Fil 2,17-18).  5. Nella corsa verso la salvezza.  VI. Conformazione e/o trasformazione (Fil 3,7–4,1). Il «premio» celeste. 1. La traduzione e la disposizione di Fil 3,7–4,1.  2. La conformazione a/in Cristo nella prospettiva presente (Fil 3,7-11).  3. La metafora agonistica sportiva e il premio futuro (Fil 3,12-14).  4. Mantenere la stessa linea con Paolo (Fil 3,15-17).  5. La trasfigurazione e la prospettiva escatologica (Fil 3,18-21).  6. L’esortazione di Fil 4,1. La gioia e la corona dell’Apostolo.  7. Il premio celeste.  VII. Paolo e la metafora agonistica. 1. La metafora agonistica nel mondo ellenistico.  2. Paolo, atleta di Cristo.  3. Conclusione.  Conclusione.  Bibliografia.
Note sull'autore
Anđelo Maly, sacerdote della diocesi croata di Sisak, ha una licenza in Scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico di Roma e un dottorato in Teologia biblica alla Pontificia Università Urbaniana. E’ assistant professor all’Università Teologica e all’Istituto carmelitano di spiritualità di Zagabria (Croazia). Collabora al quadrimestrale Služba riječi.