La Fede e il terremoto

Pubblicazione:  20 febbraio 2017
Edizione:  1
Pagine:  56
Peso:  60 (gr)
Collana:  D12 Documenti ecclesiali
Formato:  112x180x4 (mm)
Confezione:  Punto metallico
EAN:  9788810113684 9788810113684
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Descrizione
«Ero a Lourdes la notte in cui il terremoto ha sfigurato Accumoli, Amatrice e Arquata del Tronto. Alle 4 squilla il telefonino. Un prete del mio paese mi dice della scossa. Comincio a chiamare i parroci. Alle 6 prenoto un biglietto per rientrare in Italia. Alle 7 mi chiama il papa, alle 16 sono ad Amatrice». Sono i ricordi del vescovo di Rieti, che nelle pagine di questo breve libro raccoglie i discorsi rivolti alla sua diocesi colpita dal sisma. Una riflessione sulla vita e la morte, sulle ferite aperte, sull’intimità violata, sulla fede che si confronta con la presenza di Dio e le responsabilità dell’uomo. Ma anche con l’esigenza di immaginare altro rispetto alle macerie. «Paradossalmente, essere in ginocchio apre una visuale diversa e più libera per pensare un altro modello di sviluppo», scrive Pompili. «L'umiltà ci rende più vicini alla terra ferita, più capaci di ascoltarla e forse anche più capaci di inventare per quei borghi nuove forme di presenza»
Sommario
Introduzione.  I. Sopra le macerie, la mitezza.  II. Restare fedeli alla terra.  III. Le Stigmate, le cicatrici.  IV. Dio cammina con il popolo deportato.  V. Il paese più devastato è il cuore.  VI. Ridare forma al mondo nuovo.  VII. Con gli occhi al cielo, in piedi su una terra ferita.  VIII. Per ricucire la faglia emotiva.
Note sull'autore
Domenico Pompili, vescovo di Rieti, ha diretto l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana. Dopo la licenza e il dottorato in Teologia morale alla Pontificia Università Gregoriana, è stato parroco e vicario nella Diocesi di Anagni-Alatri e docente incaricato di Teologia morale all’Istituto Teologico Leoniano. Tra le sue pubblicazioni, Il nuovo nell’antico. Comunicazione e testimonianza nell’era digitale (San Paolo 2011).