Dopo la galleria dei Preti e vescovi santi (Pro Sanctitate Ed. 2010), il noto gesuita PierSandro Vanzan ci confeziona una serie di 28 profili di christifideles laici avviati sul cammino della santit�. In questa nuova galleria, organizzata a scansione cronologica dalla fine del 1700 fino a met� del XX secolo, troviamo ritratti di laiche (12) e laici (16) che hanno vissuto �una misura alta di vita cristiana ordinaria� (Giovanni Paolo II, Nmi 31).
Un impegno contagioso
Con una scrittura scorrevole l�A. ripercorre esistenze quotidiane che si intrecciano con la ricerca della volont� di Dio. Oltre ai personaggi oggi pi� noti (Toniolo, De Gasperi, La Pira, Giordani, Armida Barelli, Edith Stein, Madeleine Delbr�l, Simone Weil, Lazzati) si descrivono le vicende di vite meno conosciute a cui il Signore si � legato misteriosamente per disegnare una scia luminosa alla portata di tutti. Molte serve e servi di Dio che sono gi� �santi� per coloro che li hanno incontrati e che oggi premono sulle chiese locali, perch� ne introducano la causa di beatificazione.
Cos� tra i volti meno conosciuti il volume fa emergere per esempio alcune donne: Giulia Colbert di Barolo (1786-1864), instancabile collaboratrice di Don Bosco e ideatrice di un Rifugio per la rieducazione delle giovani carcerate; Maria di Campello (1875-1961) fondatrice di un famoso eremo nei pressi di Spoleto, una vita all�insegna dell�ecumenismo e del dialogo con i �lontani�; Nennolina (Antonietta Meo, 1930-1937), una mistica di sei anni; Annalena Tonelli (1943-2003), un�esistenza spesa per gli ultimi in Africa fino alla morte violenta; Giovanna Spanu (1955-2003) fondatrice di un�esperienza di comunione diocesana a Parma: la �Piccola Comunit� Apostolica�.
Tra gli uomini meno noti ricordiamo: Vico Necchi (1876-1930) − cofondatore dell�Universit� cattolica del Sacro Cuore con Gemelli, Olgiati e la Barelli − un medico che Vanzan definisce un autentico precursore del �santo laico� definito dal Vaticano II; il questore Giovanni Palatucci (1909-1945), morto nel lager di Dachau e definito lo �Schindler italiano� per aver salvato la vita a circa cinquemila ebrei; Giancarlo Rastelli (1933-1970), cardiochirurgo con la passione per l�umanit�; Alberto Marvelli (1918-1946), ingegnere e amministratore pubblico nella Rimini del dopo guerra.
Nuova maturit� del laicato
Proprio descrivendo la figura del Marvelli p. Vanzan ci offre il senso della sua lettura della santit� laicale (pp. 369 ess.). L�identit� e l�agire dei fedeli laici (come dice l�A. quella troppo a lungo obliata componente eccclesiale che nella Chiesa rappresenta il 997 per mille dei battezzati!) sono pi� o meno valorizzati in base alle diverse immagini di Chiesa prevalenti nelle varie epoche. Da una ecclesiologia di comunione e partecipazione o del face to face nella Chiesa delle origini si passa a un modello piramidale, clericocentrico e gerarcologico fatto proprio dal concilio di Trento. Oggi, dice Vanzan si constata il riaffacciarsi di �un�ecclesiologia a uguaglianza differenziata nel concilio Vaticano II, con la riscoperta dell�antica e sempre nuova categoria �popolo di Dio�, articolato nel viribus unitis delle nuove �mutue (non pi� mute) relazioni� tra i ministri ordinati, i christifideles laici e la variegata realt� dei consacrati. Tutti per� ruotanti intorno alla �chiamata universale alla santit�� quale s�addice a ogni battezzato, bench� ciascuno debba salire l�unico santo monte della trasfigurazione per la via propria alla sua componente�.
In un tempo di pensiero debole, valori bassi, appartenenze corte e religiosit� soggettiva al massimo (il �fai da te� religioso culminante nel sincretismo del New age) va valorizzata ancora la rivoluzione ecclesiologico-pastorale del concilio, che ha affermato il ruolo specifico dei pastori non sopra o di fronte alla comunit�, bens� in stretta correlazione con tutte le componenti ecclesiali, ognuna attivamente coinvolta (in reciprocit� funzionale asimmetrica, stante la variet� di carismi e ministeri) nella stessa impresa.
Questo libro ci porta la voce del coro dei santi laici, che dicono alla Chiesa d�oggi di togliere il freno a mano all�amore per non sprecare risorse e sentirsi continuamente frustrati. Infatti la santit� laicale, quel primato del Vangelo che si traduce in una capacit� critica di leggere dentro la storia e di gettare ponti con tutti, da un lato ci fa riconoscere la legittima autonomia delle realt� terrene, dall�altro ci d� occhi per vedere il male e per attivare nuovi percorsi di fraternit�.


PierSandro Vanzan
Santit� laicale del XX secolo
Elledici, Leumann (TO) 2011, pp. 463, � 24,00