Che gioia essere cattolico, avere fede, celebrare il Corpo del Signore,
credere in Gesù Cristo Eucaristia! Che gioia averlo incontrato, sapere che non
sono solo, che Lui mi accompagna, che la mia vita ha significato. Che gioia
sapere che Qualcuno mi ama, che se esisto è perché Dio mi ama, e nel Corpo del
Signore, nel Figlio Eucaristia mi ama fino all’estremo limite; fino all’estremo
del tempo, fino all’estremo dell’amore e delle sue forze, fino all’estremo di
dare la vita per me, fino all’estremo di essere Dio e, per amore, farsi uomo e
venire in cerca di me per aprirmi le porte dell’amicizia e dell’amore del Dio
Trino ed Uno. Che gioia sapere che è rimasto per sempre con me in ogni
tabernacolo della terra, con le braccia aperte, in un’amicizia perennemente
offerta.
Come non amarlo, adorarlo e mangiarlo! Come non baciarlo, abbracciarlo e
portarlo sulle spalle lungo le strade e le piazze, gridando e cantando,
proclamando che Dio esiste e ci ama, che la vita ha significato ed è un
privilegio esistere, perché non moriremo più; che la nostra vita è più di questa
vita e di questo tempo e di questo spazio; che sono eternità perché il Figlio di
Dio me lo ha meritato con la sua morte e risurrezione, che egli rende presente
nell’Eucaristia «una volta per sempre, dove mi dice: “Io sono il pane di vita,
chi mangia di questo pane vivrà in eterno”».
Come non proclamarlo e gridarlo quando tutto questo si conosce per fede, ma,
soprattutto, si può gustare e assaporare già quaggiù, e inizia il cielo sulla
terra, e si vivono momenti di eternità, mediante incontri di amicizia e di
preghiera vicino al tabernacolo, dove il Padre mi dice costantemente la sua
Parola di amore nel Figlio, incarnato, prima nella carne, poi nel pane
consacrato, mediante la potenza di amore che è il suo Spirito Santo.
Gesù nel tabernacolo rimane sempre come Eucaristia, intercessione e oblazione
perenne per i suoi fratelli, gli uomini, in “musica silenziosa”; mi canta, “mi
rivela la canzone dell’amore estremo, del Padre per l’uomo con la potenza di
amore dello Spirito Santo, in cui mi dice: non ti dimentico, ti amo, ti offro la
mia vita e amicizia perenne e desidero farti partecipe della mia stessa vita e
dei miei sentimenti: «Io do la mia vita per voi, non vi chiamo servi, ma amici
perché tutto quello che mi ha rivelato il Padre l’ho fatto conoscere a voi”.
Cristo Eucaristia, quale gioia averlo conosciuto per mezzo della fede,
soprattutto, per mezzo di una fede viva e sperimentata nella preghiera personale
e liturgica, non solamente creduta e celebrata. Quale gioia essermi incontrato
con Te nella preghiera personale ed eucaristica. «La preghiera non è altra cosa…
se non un rapporto di amicizia stando spesso a tu per tu con colui che sappiamo
che ci ama». Si direbbe che Santa Teresa di Gesù abbia scritto questa
definizione guardando il tabernacolo.
Perciò, quale grande necessità assoluta ha la Chiesa di tutti i tempi di avere,
specialmente nei seminari e noviziati e case di formazione, degli alpinisti che
siano saliti fino alla cima del Tabor eucaristico, e possano insegnare, non solo
in teoria ma in maniera vissuta questo cammino; abbiamo bisogno di esploratori,
come quelli di Mosè che siano giunti fino alla terra promessa dell’esperienza
eucaristica e possano tornare carichi di frutti, per insegnare la via, lasciando
altre strade che non giungono al cuore del pane e dei riti sacri, fino alle
persone divine.
L’unica via è la preghiera continua che ci conduce alla conversione e alla
costante comunione con la vita e i sentimenti di Cristo; bisogna svuotarsi
perché siamo molto pieni di noi stessi; abbiamo tutto, ma ci manca il Tutto che
è Cristo.
Signore, perché mi ami tanto, perché ti umili tanto, perché ti abbassi tanto?
Che cosa può darti l’uomo che tu non l’abbia? Non lo capisco, c’è solo una
spiegazione: ”Avendo amato i suoi che erano nel mondo li amò sino alla fine. Dio
ha tanto amato il mondo da dare il proprio Figlio”.
Grazie, Padre per il tuo amore estremo nel Figlio incarnato ed eucaristico “per
opera dello “Spirito Santo! Gesù Eucaristia perfetta, noi crediamo in Te, noi
confidiamo in Te, Tu sei il Figlio di Dio!”.
Gonzalo Aparicio
da ECCLESIA, 5 giugno 2010