Il Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio (ottobre 2008) e l’esortazione apostolica Verbum Domini di Benedetto XVI apparsa qualche mese fa, hanno riproposto con vigore l’importanza della Scrittura nella vita della Chiesa, ruolo che rischia di essere sempre annebbiato. Che si può dire sulla recezione della Bibbia a distanza di 50 anni?
Le Edizioni Dehoniane in questi ultimi anni sono impegnate nella traduzione di alcune opere di Christoph Theobald, gesuita francese professore in teologia fondamentale e sistematica. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo: La Rivelazione (2009), Il cristianesimo come stile. Un modo di fare teologia nella postmodernità (2 voll, 2009, 2010); Trasmettere un Vangelo di libertà (2010). L’autore si pone sempre in dialogo con la cultura contemporanea e proprio a partire da questa sensibilità merita particolare attenzione la lettura di questa nuova pubblicazione.

Il quadro globale
Il volume è strutturato in sei capitoli. Il primo, si apre con una rilettura del documento conciliare Dei Verbum a partire dal nostro contesto culturale. Il primo cambiamento culturale si appoggia sulla nuova visione di Chiesa, sempre più messa in crisi al suo livello istituzionale. Infatti, dopo il Concilio si è verificata una certa sottrazione della Parola di Dio alla istituzione ecclesiale, portata in ambiti più laici e meno confessionali. Così, rileggere la Bibbia oggi è un po’ come ritornare all’epoca apostolica, nell’alveo della formazione iniziale della Scrittura. Il secondo capitolo affronta la dibattuta e contestata nozione di Tradizione. Scrive l’autore: «il contesto storico-culturale che tocca il nostro rapporto alla Tradizione cristiana è segnato da due fenomeni: la crisi della trasmissione della fede e una maggiore sensibilità alle trasformazioni, per non dire alle rotture della Tradizione, poco presenti nella coscienza cattolica» (p. 43).
I capitoli seguenti approfondiscono le questioni più importanti connesse alla recezione della Scrittura: l’ispirazione delle Scritture, il rapporto con la teologia cristiana, il ruolo dell’AT, il valore privilegiato dei Vangeli e la pedagogia di Cristo. Scrive Theobald: «quando leggiamo i racconti evangelici per metterci all’ascolto di Cristo, scopriamo una pedagogia di cui bisogna sottolineare l’umanità incomparabile; il termine “iniziazione” la esprime al meglio. L’essere umano, quando nasce, è infatti radicalmente incompiuto, e tale rimane per il resto della vita» (p. 134). Tematiche tutte che si ritrovano nella Dei Verbum e che l’autore attualizza ponendo attenzione ai risvolti teologici attuali.

La Bibbia nella vita
Tutte le pagine del testo sono caratterizzate dall’attenzione alla dimensione pastorale di ogni discorso teologico. È questa una caratteristica dell’autore: l’ambito pastorale luogo teologico e possibilità di creare un discorso su Dio. Una fenomenologia di quanto vediamo oggi nelle nostre parrocchie o comunità ci mostra una crescita impressionante di gruppi biblici, nati attorni alla parola. Analizzandoli ci si rende conto che nascono gratuitamente, spesso senza sigillo magisteriale, i cui componenti provengono da aree culturali e spirituali non di rado molto distanti. In essi si respira la forza ispirante della Bibbia, poiché produce cambiamenti ed effetti nella vita delle persone. L’anziano gesuita francese evidenzia come sia necessario la formazione di animatori che abbiano più coraggio nel guidare il cammino di tali gruppi, piccola chiesa ispirata dallo Spirito di Dio. Il futuro della nostra Chiesa sarà il piccolo gruppo, la forza dei piccoli numeri. Ecco perché realtà apparentemente insignificanti come gruppi del vangelo o biblici possiedono uno stile di cristianesimo più evangelico. Del resto lo stesso Benedetto XVI nella Verbum Domini aveva sostenuto gli sforzi di una maggior incarnazione della Parola nella cultura e nella vita delle persone: «l’annuncio della Parola crea comunione e realizza la gioia» (VD 123). Se questo si vede nella vita di tante persone e gruppi che pongono al centro la dimensione biblica dell’appartenenza ecclesiale, a maggior ragione lo si dovrebbe evincere dalle comunità di vita consacrata. Seguire le orme della Dei Verbum non è altro che riconoscere di essere discepoli dell’unico Maestro.
Sergio Rotasperti

Christoph Theobald
Sulle orme della Dei Verbum
EDB, Bologna 2011, pp. 172, € 16.