La Clar (Confederazione latino-americana e dei Caraibi di religiose e religiosi) ha da anni orientato il suo discernimento collettivo e l�animazione a partire dalla presa di coscienza di vivere un cambiamento epocale. Nel 2007 (Conferenza di Aparecida, Brasile) anche la Conferenza episcopale latinoamericana si � riconosciuta in questa dinamica storica. La prima sfida che si presenta � dunque quella di sapersi parte in causa di questa trasformazione culturale in termini di valori, di relazioni, istituzioni e sistemi.
Questo cambiamento mette precisamente in questione la metodologia utilizzata per confrontarsi con i problemi e intuire le nuove possibilit�. Soprattutto queste trasformazioni stano generando crisi, che a loro volta producono insicurezza: si vive in un�epoca in cui � pi� profonda la sfiducia nelle istituzioni che hanno contribuito allo sviluppo della civilt� attuale: oggi vengono percepite come un freno o un ostacolo. Eppure proprio queste crisi ridestano una nuova coscienza e nuove attese in coloro che sperimentano sulla pelle ineguaglianze, oppressione ed esclusione.

Difendere e promuovere la vita

Tutti questi aspetti hanno permeato l�intenso dialogo iniziato con fratel Paulo Petry fsc, nuovo presidente della Clar e superiore provinciale, a margine dell�Assemblea plenaria della Uisg nel maggio dell�anno scorso, e continuato poi a distanza.
Fr. Paulo ci ha illustrato il �Piano globale� della Clar per gli anni 2009-2012 che porta il significativo titolo Ascoltiamo Dio dove grida la vita. Il presidente � convinto che Ges� �ci chiama e ci consacra come fratelli e sorelle, consegnandoci la missione di difendere e promuovere la vita�.

Il Piano inizia con l�invito ad ascoltare la voce di Dio, contemplando i nuovi scenari e riconoscendone i soggetti emergenti: ultime generazioni, nuove persone vulnerabili, i laici dentro le famiglie religiose, mobilit� umana, nuove forme di vita consacrata. Nella sua seconda parte, richiamando la �crisi galilaica� di Ges� espressa con l�incontro tra lui e la donna siro-fenicia (Mc 7,24-30) insieme all�esperienza della Trasfigurazione (Mc 9,2-20), fonda l�orizzonte ispiratore della VC nel dialogo con le diversit� fondato sulla roccia dell�Amore incondizionato di Dio per l�umanit�.
Da qui dovrebbe nascere esattamente una dinamica nella VC fatta di ascolto, di processi di umanizzazione e di impegno per trasformare la realt�. �Una nuova vita consacrata � possibile: incarnazione viva di mistica, profezia e speranza; al servizio della vita minacciata, in sintonia con la creazione; con uno stile di vita pi� semplice per� pi� significativo ed evangelico; con la presenza attiva di popolazioni indigene, afroamericani, giovani, donne, per crescere in una VC pi� plurale, interculturale, decolonizzata e de clericalizzata�.

Con un nuovo modo di essere Chiesa


Fr. Petry esprime con orgoglio la convinzione dei consacrati latinoamericani di aver contribuito, negli ultimi 50 anni, a configurare una nuova forma di essere Chiesa, di leggere la parola di Dio e di stare nella storia, alla luce del discepolato dietro Ges� di Nazareth.
In questa logica invita a occorre leggere le quattro linee strategiche del documento della Clar: a) la trasversalit� della parola di Dio (che va ascoltata; scoperta nel volto dei poveri; fatta diventare casa-chiesa per mezzo di comunit� fraterne e missionarie; portata nelle strade della miseria, della comunicazione e della cultura solidale; calata nella formazione e nella spiritualit� della VC); b) l�ascolto dei gridi della storia (convertendo le nostre comunit� e strutture all�accoglienza dei soggetti emergenti; facendo alleanza con chi ha a cuore l�educazione ambientale e l�accompagnamento della mobilit� umana; contrastando la tratta delle persone; promuovendo un�educazione alla democrazia e progetti per i poveri fondati sull�evangelo; aiutando in particolare il popolo di Haiti e quello del Cile nella ricostruzione dei loro paesi); c) la ricerca di identit� carismatiche significative, in particolare con un vero cambiamento di �vecchie� strutture e mentalit� insieme a una nuova formazione alla luce della pedagogia di Ges�; d) la diffusione della memoria e della profezia della Clar (con un nuovo impegno mistico-profetico dentro le istituzioni, con una pi� aperta mentalit� interdisciplinare e con la propagazione di una teologia narrativa).
Invitiamo fr. Paulo a leggere queste linee strategiche alla luce del recente 50� anniversario della Clar (1959-2009). Ci risponde che �in questo momento storico la VR in AL ha come priorit� la formazione continua di religiose e religiosi, la pastorale vocazionale e la formazione iniziale. Le sfide del mondo odierno sono enormi e abbiamo bisogno di religiosi molto saldi nella fede, nella vita fondata sull�amore, nella testimonianza dei valori del Regno e perci� ben preparati a livello teologico, professionale, pastorale e sociale�.

Capaci di affrontare i terremoti

Di seguito, alla luce di una chiesa latinoamericana in sofferenza per �terremoti� naturali (Haiti e Cile) e sociali (con instabilit� delle economie e dei governi), chiediamo come stia rispondendo la VC. �La vita consacrata, afferma il presidente, � per sua natura solidale e fraterna. Tutte le congregazioni e le comunit� si sono unite alla Chiesa e alla Caritas per aiutare le vittime. Stiamo motivando i religiosi perch� trascorrano un periodo specialmente in Haiti. La sfida � anche quella di costituire comunit� inter-congregazionali che possono contribuire al recupero della salute fisica, emotiva e psichica, oltre che alla ricostruzione attraverso uno sforzo educativo delle persone colpite dalle calamit�.
Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, posso dire che la maggioranza di religiose/i sono laici, laici consacrati ma laici. E come tali assumono impegni profetici in relazione alla politica, all�economia, alla cultura e alla comunicazione. Con fedelt� al cammino storico iniziato con la colonizzazione dell�America latina da parte degli europei, la VR � rimasta sempre fondata sulla sua scelta per i poveri dalla Conferenza di Medellin (1968) fino a quella di Aparecida (2007). Sono infatti migliaia i religiosi, specialmente le religiose, che vivono in mezzo ai poveri (assumendo le grandi cause sociali) e che lottano con gli impoveriti per la loro dignit� umana, per cambiamenti significativi in politica e in economia. Sono diversi le religiose e i religiosi martiri a causa dell�impegno con i poveri, con gli esclusi dal sistema, come nel caso di sr. Dorothy Stang uccisa cinque anni fa in Brasile�.
La VC in questo continente contribuisce dunque alla crescita progressiva del numero di persone che non si accontentano pi� di risposte dogmatiche, difensive o di dovere. C�� bisogno davvero di scoprire ci� che spinge, a partire dalla ricchezza dei diversi carismi, a identificare le alternative e a partecipare alla ricerca di risposte creative alle sfide attuali. Questo richiede di passare dall�isolamento alla solitudine, dall�ostilit� all�ospitalit�, dall�illusione alla preghiera, equilibrando l�aspetto individuale con quello comunitario da persone mature umanamente, spirituali ed ecclesiali.

Immersi in nell�acqua viva della spiritualit�

Importante dunque l�accento, tutto latinoamericano, su una spiritualit� in relazione intima con la sorgente di Vita della fede, capace di rinunciare cos� al protagonismo, all�ambizione e all�attivismo patologico per essere segni efficaci di riconciliazione e di pace, in seno a comunit� spesso divise e polarizzate.
La VC in AL cerca pertanto di promuovere e accompagnare i processi di trasformazione dei ruoli tradizionali attribuiti agli uomini e alle donne, verso una sessualit� casta e appassionata. Perci� sente l�urgenza di esprimere nella riflessione teologica, catechetica, nei simboli liturgici e nella predicazione, che la Divinit� � la pienezza del maschile e del femminile. Solo in tal modo infatti si possono immaginare nuove forme di vita comune che permettano il dialogo nel riconoscimento della diversit� in cui � stata creata l�umanit�.
Su questa linea abbiamo ritrovato il brasiliano Jo�o Braz de Aviz, nuovo prefetto della Congregazione per i religiosi, il quale, intervistato di recente (Osservatore Romano, 2 febbraio 2011), ha dichiarato: �Penso sia soprattutto necessario penetrare pi� a fondo il mistero di Dio, per poter rinnovare i rapporti. In tal senso, la carenza teologica e mistica di un�esperienza della SS. Trinit� come fonte della comunione, ha portato ad affermazioni negative sulla vita comunitaria. � il caso, per esempio, dei consacrati che dicono: �La mia massima penitenza � la vita comune�. La scoperta attraverso l'esperienza che Dio � amore e che noi siamo creati a sua immagine, potr� portare anche i consacrati e le comunit� ad affermare: �L�altro, l�altra, per me � un�opportunit� costante di sperimentare Dio, di sperimentare l�amore��.
E ancora ha precisato, proprio da latinoamericano, che �l�opzione preferenziale per i poveri � un�opzione evangelica dalla quale dipender�, prima di tutto, la nostra stessa salvezza. La sua scoperta e la sua costruzione da parte della teologia della liberazione hanno significato uno sguardo sincero e responsabile della Chiesa al vasto fenomeno dell�esclusione sociale. Giovanni Paolo II ha affermato all�epoca, attraverso la lettera inviata alla Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile e consegnata dal cardinale Gantin, che la teologia della liberazione non � solo utile ma anche necessaria� Penso che ancora non sia stato sufficientemente completato il lavoro teologico per svincolare l�opzione per i poveri dalla sua dipendenza da una teologia della liberazione ideologica, come ha ammonito ultimamente Benedetto XVI. Uno dei cammini pi� promettenti penso che consista nell�applicare all�interpretazione della realt� l�antologia e l�antropologia trinitarie�.