Nella “primavera dello Spirito Santo” della vita della Chiesa del XX secolo una presenza viva e significativa è data del Movimento dei Focolari. Lucia Abignente, studiosa che attualmente lavora al “Centro Chiara Lubich”, ci offre il volume dal titolo Memoria e presente frutto di una tesi di dottorato, in cui il carisma dell’unità viene per la prima volta esaminato in prospettiva storica, inserendolo nel contesto socio-politico ed ecclesiale in cui è nato (a Trento, durante la II guerra mondiale).

Narrazione e annuncio
Dopo aver presentato il contesto storico della nascita dei Focolarini (pp. 31-77), l’autrice si sofferma a lungo sul valore fondante della storia dell’Ideale (pp. 78-153), esempio di teologia narrativa. Il movimento è nato nel 1943 e si può dire sia stato in fondazione fino al 2008, animato dalla presenza creativa di Chiara Lubich. «Si potrebbe, dunque affermare che il tempo delle origini abbraccia un arco di circa 65 anni» (p. 79). In quest’arco di tempo si è affermata la prassi delle prime focolarine di raccontare la propria esperienza di vita evangelica a chi chiedeva ragione del loro comportamento: da questo racconto nasce la cosiddetta “storia dell’Ideale”. Col termine “ideale” si intende innanzitutto l’incontro di Chiara con Dio e la sua auto-comunicazione colta come rivelazione; in connessione con tale esperienza, il termine stesso richiama poi tutte le idee suggerite dallo Spirito per la fondazione e la vita del movimento (spiritualità e struttura).
Il racconto della “storia dell’Ideale” è dunque un genere letterario spirituale con una chiara funzione interpretativa. «E lo vedemmo e lo amammo nella sua essenza: Deus caritas est… Sapevamo che si era fatto uomo per amore, ma non avevamo un profondo rapporto con lui. Ora tutto cambiava, come se, di colpo, gli occhi si fossero aperti per vedere che Dio, essendo Amore, era vicino a noi… Noi crediamo all’amore, questa è la nostra nuova vita». Da queste citazioni di Chiara con le prime compagne emerge la radice agapica di un carisma sin dall’inizio tipicamente comunitario. Al cuore dell’evento fondante il movimento troviamo la scoperta del comandamento nuovo (“come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri”: Gv 13,34) messo al centro della volontà di Dio rivelata e il patto d’amore reciproco come tappa essenziale dell’esperienza del gruppo attorno alla Lubich.

Mistica profetica
Nella storia dei Focolarini è decisivo il momento in cui l’esperienza di vita confluisce nel complesso di norme che danno coesione e sostengono la crescita dell’opera. Gli Statuti dell’Opera di Maria (ultima approvazione nel 2007) sono il “calice” in cui è travasato l’Ideale da Dio donato. In essi ritroviamo i dodici punti della spiritualità (cf. p. 157-158). I primi tre sono i fondamenti: Dio Amore, la volontà di Dio (via alla santità) e la Parola; derivanti da essi sono l’amore del prossimo e il comandamento nuovo dell’amore reciproco. Con l’Eucaristia, l’unità e “Gesù Abbandonato”, si arriva al cuore della spiritualità dell’unità. Gli ultimi quattro cardini – Maria, la Chiesa, lo Spirito Santo e “Gesù in mezzo” – conducono all’incarnazione nella storia della spiritualità dell’unità.
L’autrice, a questo punto, scava fino alle radici di questa spiritualità (pp. 316 e ss.), collegandola con l’esperienza mistica vissuta da Chiara nell’estate del 1949, costitutiva dell’Opera di Maria. Un’esperienza di luce, di “misterioso dolore” e di “misterioso amore”, che permise alla fondatrice dei Focolari di riplasmare il centro della rivelazione a partire dal punto prospettico di Gesù Abbandonato (cf. Piero Coda, Un carisma è un’opera di Dio). L’esperienza del “Paradiso” generò una famosa pagina (pp. 331-332): “Ho un solo Sposo sulla terra: Gesù Abbandonato: non ho altro Dio fuori di Lui. In Lui è tutto il Paradiso con la Trinità e tutta la terra con l’Umanità…”. Mistica e concretezza storica, profezia e incarnazione si fanno risposta d’amore e dono al mondo. La pienezza di unità chiesta da Gesù al Padre (“Che tutti siano uno” cf. Gv 17,21) è compresa alla luce dell’abbandono di Gesù: nuovo sguardo su Dio e sulla storia, fonte del carisma trinitario che genera l’albero del Movimento focolarino.


Lucia Abignente
Memoria e presente
Città Nuova, 2010