MARIA ASSUNTA IN CIELO

 

La tendenza teologica postconciliare, parlando dell’Assunzione di Maria, opera uno spostamento di accentuazione dal “privilegio” alla categoria del “segno”: segno della dignità dell’uomo e del suo destino di gloria; segno dello stile di Dio che predilige gli umili; segno della presenza di Maria nel popolo cristiano.

 

Il mistero di Maria assunta alla gloria, appartenendo alla pienezza escatologica, contiene una ricchezza di significato per la vita presente che la teologia magisteriale e dei vari studiosi non ha mancato di enucleare.

L’assunzione della Vergine non solo rafforza la fede nella risurrezione finale, ma è stimolo a rispettare il corpo e la vita umana, a cercare una cultura di pace e ad aspirare alla santità, unica via per conseguire i beni eterni. La tendenza teologica postconciliare opera uno spostamento d’accentuazione dal “privilegio” alla categoria del «segno». Come riassume egregiamente LM. Calabuig, l’evento salvifico dell’assunzione è segno del destino dell’uomo, dello stile di Dio e della presenza divina nell’arca dell’alleanza che è Maria:

 

Segno di un destino di gloria. Dopo il Cristo risorto, la Vergine assunta è segno della dignità dell’uomo e del suo destino di gloria. Ambedue gli eventi ci dicono che il destino dell’uomo, foggiato a «immagine e somiglianza» di Dio (cf. Gen 1,26-27), non è il disfacimento dell’essere e il suo dissolvimento nel nulla, ma la sua piena realizzazione fino a raggiungere, come amano dire gli orientali, la “divinizzazione”. Ambedue attestano che la vita ha un senso, che il corpo è destinato a rivestirsi di gloria e di immortalità; che non sono inutili né la fatica né il sudore, né il sangue versato né le lacrime che rigano il volto del sofferente. E se l’uomo, nella sua cecità, profana degrada il corpo e rivendica il diritto di praticare la tortura e la pena di morte, Dio, nel suo luminoso amore, proclama che lui è la sorgente della vita e il suo Figlio Gesù è “la risurrezione e la vita” (Gv 11,25).

 

Segno dello stile di Dio. ... Di tale stile è componente sicura la sua predilezione per i piccoli e gli umili: egli... volge lo sguardo “sull’umile e su chi ha lo spirito contrito e su chi teme la sua parola” (Is 66,2). Lo volse anzitutto su Cristo Signore, che “umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome” (Fil 2,8-9). Poi, sull’umile sua serva, Maria di Nazaret... L’assunzione di Maria è... avveramento palese della parola del Signore: “Chi si umilia sarà esaltato” (Lc 14,11.18). Maria si era abbassata dichiarando, con tutta verità e nella più pura tradizione di Israele, di essere la “serva del Signore” (Lc 1,38), perciò, secondo lo stile di Dio, è stata innalzata (cf. Mt 23,12).

 

Segno della presenza. La liturgia dell’Assunta propone, leggendoli in chiave mariana, tre testi sull’arca dell’alleanza, il più alto simbolo cultuale di Israele (1Cr 15,3-4.15-16; 16,1-2; Sal 131,6-7.9-10.13-14; Ap11,19; 12,1-6.10).... Ciò sta a indicare che per la liturgia esiste una certa connessione tra l’arca dell’alleanza, simbolo della presenza divina, e il mistero dell’assunzione della Vergine al cielo.

Aggiungiamo che la riflessione postconciliare ha messo in rilievo la consolante dottrina della presenza pneumatica di Maria nel popolo cristiano in conseguenza della condizione glorificata del suo corpo. Si recupera così con nuova base il senso antico dell’assunzione che – secondo Teoteknos di Livia e la liturgia orientale – non è abbandono della terra, ma nuova presenza della Vergine tra i fedeli. Ancora una volta il dogma si rivela generatore di spiritualità. Credendo nell’assunzione di Maria alla gloria del cielo che la rende al seguito di Cristo “Spirito vivificante”, cioè collaboratrice materna nella comunicazione della vita di grazia, siamo spinti a fare esperienza di questa attività materna della Madre di Gesù nei nostri riguardi.

Dal contatto con l’Assunta si sprigiona una corrente benefica e biofila che neutralizza ogni aggressività e necrofilia e spinge a costruire un mondo più umano e insieme più divino. Il mistero realizzato in Maria è una miniera preziosa che le generazioni cristiane sono chiamate a scandagliare nel loro itinerario nel tempo verso la patria trinitaria, dove ella al seguito di Cristo ha preceduto tutti gli altri.

Stefano De Fiores

da MARIA, Nuovissimo dizionario EDB